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Violenza sulle donne, il “Codice Rosso” diventa legge

È diventato legge il "Codice Rosso", il disegno di legge che comprende una serie di provvedimenti per osteggiare la violenza sulle donne

MILANO – Il “Codice Rosso”, il disegno di legge sulla violenza sulle donne, è diventato una legge a tutti gli effetti. Infatti la legge ha ottenuto l’ok da parte del senato con 197 voti a favore, 47 estensioni e nessun voto contrario.

Cosa prevede la nuova legge

Quello che era un disegno di legge è ora una legge a tutti gli effetti: il Codice Rosso ha ottenuto 197 voti positivi in Senato e nessuno voto contrario. Si compone di 21 articoli che prevedono dei procedimenti penali più veloci per osteggiare e combattere la violenza di genere. È proprio sul fattore tempo  che si fa leva per combattere il diffondersi sempre più angosciante delle violenze, dei maltrattamenti e dei femminicidi. Giulia Bongiorno, ministro della pubblica amministrazione, ha affermato: “Rappresenta il massimo che si può attualmente fare sul piano legislativo per combattere la violenza sulle donne. Dopo questa svolta, sono consapevole che l’impegno per combattere la violenza sulle donne non può finire qui: per esempio, sarà essenziale operare sul piano della riduzione dei tempi dei processi penali.”.
Alfonso Bonafede, ministro della giustizia, dichiara che questa legge significa una presa di posizione nei confronti delle violenze di genere, ossia che le donne in Italia non si toccano.

E il Revenge Porn?

Sostenuto fortemente dal ministro della pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, il testo del provvedimento è stato cambiato con l’aggiunta di numerosi articoli durante l’iter in commissione Giustizia di Montecitorio. In occasione dell’esame da parte dell’Aula della Camera sono state però inserite importanti novità, come il reato del revenge porn. Il revenge porn stabilisce una pena per chi diffonde immagini intime e private. L’inserimento della pena per revenge porn è previsto già in questo provvedimento.
Viene inserito nel codice penale il reato di sfregio al volto. Infatti chi commette questo reato viene punti con una pena che va dagli 8 ai 14 anni di reclusione. Invece se lo sfregio causa la morte alla vittima, deve scontare l’ergastolo.

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Via: Corriere della Sera

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