La Vispa Teresa, origine e significato dell’ironica espressione

9 Giugno 2025

Si utilizza scherzosamente il termine "Vispa Teresa" per indicare una bambina o una donna giovane dall'aria ingenua e sbarazzina. Ma da dove nasce questa espressione?

La Vispa Teresa, origine e significato dell'ironica espressione

Avete mai sentito una persona soprannominata “Vispa Teresa”? Se si, vi siete mai chiesti chi fosse e perché proprio a quella persona è stato affibbiato questo nome? Facciamo chiarezza e scopriamolo di seguito.

Chi è la Vispa Teresa

La Vispa Teresa è un personaggio di filastrocche, storielle e fumetti, creato dal poeta milanese Luigi Sailer come protagonista de “La farfalletta”, poesia scritta intorno al 1850 e presente nella raccolta per bambini “L’arpa della fanciullezza” (1865). E’ probabilmente una delle filastrocche per bambini più nota in Italia. Di seguito il testo.

La farfalletta di Luigi Sailer

La vispa Teresa avea tra l’erbetta
A volo sorpresa
gentil farfalletta
E tutta giuliva
stringendola viva
gridava a distesa:
“L’ho presa! L’ho presa!”.
A lei supplicando
l’afflitta gridò:
“Vivendo, volando
che male ti fò?
Tu sì mi fai male
stringendomi l’ale!
Deh, lasciami! Anch’io
son figlia di Dio!”.
Teresa pentita
allenta le dita:
“Va’, torna all’erbetta,
gentil farfalletta”.
Confusa, pentita,
Teresa arrossì,
dischiuse le dita
e quella fuggì

Si dice che la filastrocca fosse dedicata alla principessina Maria Pia di Savoia, che aveva come istitutrice la sorella dell’autore, Luigi Sailer; nel 1917 Trilussa vi aggiunse una sua coda, dedicata all’attrice Dina Galli.

La protagonista di quella che viene considerata a ragione come una delle filastrocche per bambini più conosciute in Italia e nota ai più con il titolo tratto dai primi versi, La vispa Teresa, è una bambina a dir poco irrequieta. Da qui l’utilizzo, in tono scherzoso, dell’espressione vispa Teresa.

Il significato dell’espressione

Ma cosa significa l’espressione? Si utilizza scherzosamente il termine “Vispa Teresa” per indicare una bambina o una donna giovane dall’aria ingenua e sbarazzina, un po’ svagata ma simpatica.

Un esempio recente di utilizzo

Era il 2020 quando il governatore della Campania Vincenzo De Luca, rispondendo, in una diretta Facebook, alle accuse lanciate dal leader della Lega Matteo Salvini dopo la vittoria del Napoli in Coppa Italia, si espresse in questo modo:

“Se uno organizza il 2 giugno a Roma una manifestazione violando tutte le norme anti assembramenti, e non è un giovane tifoso ma un segretario di un partito, se organizza quella manifestazione insieme alla Vispa Teresa, e poi si permette di aprire bocca, vuol dire che ha la faccia come il suo fondoschiena, per altro usurato”. La Vispa Teresa nominata durante la live è riferita a Giorgia Meloni. Ma chi era la Vispa Teresa?

Facile, in quell’occasione, scoprire a chi si riferisse il governatore della Campania con l’espressione La Vispa Teresa: Giorgia Meloni. Ma Vincenzo De Luca non era nuovo a rispolverare termini e parole italiane in disuso, rendendole subito virali. Così si esprimeva nei confronti di Fabio Fazio durante la trasmissione Che tempo che fa

“Io sono favorevole a tutti gli affetti, sono convinto che anche lei, nonostante la sua immagine da fratacchione, abbia molti affetti stabili in giro per l’Italia.”

E così subito la parola fratacchione diventò virale.

Il libro su espressioni e modi di dire di uso comune

Questa e altre espressioni idiomatiche sono protagoniste all’interno del libro “Perché diciamo così” (Newton Compton), opera scritta dal fondatore di Libreriamo Saro Trovato contenente ben 300 modi di dire catalogati per argomento, origine, storia, tema con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella variegata e numerosa spiegazione delle frasi fatte. Un lavoro di ricerca per offrire al lettore un “dizionario” per un uso più consapevole e corretto del linguaggio.

Un “libro di società” perché permette di essere condiviso e di “giocare” da soli o in compagnia alla scoperta dell’origine e dell’uso corretto dei modi di dire che tutti i giorni utilizziamo. Un volume leggero che vuole sottolineare l’importanza delle espressioni idiomatiche. Molte di esse sono cadute nel dimenticatoio a causa del sempre più frequente utilizzo di espressioni straniere e anglicismi.

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