“Tirare a campare”, l’origine del modo di dire

2 Ottobre 2025

In politica come nella vita di tutti i giorni, l'espressione "tirare a campare" viene molto usata. Ecco significato e aneddoti legati a questo modo di dire

Tirare a campare, l'origine del modo di dire

Ci sono espressioni e modi di dire che usiamo quotidianamente durante la vita di tutti i giorni, ma di cui spesso ignoriamo l’origine. Un esempio è l’espressione “Tirare a campare”. Analizziamola e scopriamo da dove proviene questo celebre detto.

Il significato di “tirare a campare”

Per il dizionario Treccani, l’espressione si usa in contesti familiari, frequentemente nel centro-sud e tra i più anziani, per voler esprimere il concetto di “pensare a vivere, provvedere ai propri interessi essenziali, senza farsi troppi problemi e cercando di evitare impegni, noie e preoccupazioni”. Alcuni esempi: “da’ retta a me, tira a campare!tiriamo a campare, non ci avveleniamo l’esistenza”

Tirare a campare in politica

Sinonimo di “vivacchiare”, l’espressione è molto frequente anche in ambito politico per indicare il fatto di voler mantenere la poltrona con qualsiasi mezzo. Celebre l’affermazione datata 17 febbraio 1991 di Giulio Andreotti: “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.” L’ex Presidente del Consiglio rispose così a Ciriaco De Mita che aveva detto “è meglio andare alle elezioni anticipate”. Oggi, la stampa di settore utilizza molto questa espressione. Essa indica l’atteggiamento dell’ attuale governo quando rischia di non raggiungere la maggioranza in caso di decreti e decisioni politiche.

L’origine del modo di dire

L’espressione deriva dall’unione di “tirare” nel senso di protrarre o sopportare una situazione, e “campare”, che in origine significava “trovare campo per salvarsi” o “provvedere al proprio sostentamento”. Il senso è dunque quello di “riuscire a vivere”, ma con un’accezione di sforzo continuo e di difficoltà.

Per approfondire, scopri origine e significato della parola “campare”

Alcuni sinonimi di “tirare a campare”

Non solo “tirare a campare”: esistono diversi modi di dire utilizzati con lo stesso fine legato al concetto di “vivacchiare” e di “tirare avanti alla meno peggio”. Scopriamoli:

Sbarcare il lunario: nel linguaggio comune significa arrangiarsi, riuscire a provvedere al proprio sostentamento, anche per mezzo di espedienti e nonostante tutte le difficoltà della vita. Già nella prima metà dell’Ottocento si trovano diverse attestazioni sull’uso di questa locuzione che trae origine dal lunario, l’almanacco popolare, un tempo assai diffuso tra gli agricoltori, che riporta giorni e mesi dell’anno, fasi lunari (da cui deriva il nome), previsioni meteorologiche, proverbi, ricette, notizie sulle fiere e sui mercati.  In senso esteso, per lunario si intende anno e quindi sbarcare il lunario significa arrivare, in qualche modo, alla fine dell’anno.

Attaccarsi al tram: questa locuzione viene usata di solito nelle frasi esortative come invito ad arrangiarsi accompagnato da una sottolineatura ironica, dal fare scherzoso, da uno spunto polemico o addirittura dalle maniere scortesi ed è rivolta a coloro ai quali non si vuole prestare aiuto. Il detto deriva dalle corse in tram. Un tempo questi mezzi per il trasporto pubblico urbano erano dotati di alcune sporgenze esterne a forma di maniglia (quelli che oggi vengono definiti appositi sostegni) che venivano utilizzate dai ritardatari che, saltando al volo sul predellino, si attaccavano letteralmente al tram in corsa.

Tirare la carretta: l’espressione significa condurre un’esistenza difficile e faticosa, lavorando duramente per guadagnarsi da vivere con scarsi guadagni e soddisfazioni. L’espressione deriva dall’azione concreta di tirare una carretta, ovvero un veicolo pesante e poco pratico, e per estensione, di un lavoro difficile e ingrato.

Il libro sui modi di dire

Questa e altre espressioni idiomatiche sono protagoniste all’interno del libro “Perché diciamo così” (Newton Compton), opera scritta dal fondatore di Libreriamo Saro Trovato contenente ben 300 modi di dire catalogati per argomento, origine, storia, tema con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella variegata e numerosa spiegazione delle frasi fatte. Un lavoro di ricerca per offrire al lettore un “dizionario” per un uso più consapevole e corretto del linguaggio.

Un “libro di società” perché permette di essere condiviso e di “giocare” da soli o in compagnia alla scoperta dell’origine e dell’uso corretto dei modi di dire che tutti i giorni utilizziamo. Un volume leggero che vuole sottolineare l’importanza delle espressioni idiomatiche. Molte di esse sono cadute nel dimenticatoio a causa del sempre più frequente utilizzo di espressioni straniere e anglicismi.

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