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Terrorismo, origine e definizione della parola

In occasione della giornata nazionale in memoria delle vittime del terrorismo dell’Italia repubblicana, scopriamo il significato della parola terrorismo e quando è stata usata per la prima volta nella storia

Il 9 maggio si celebra la giornata nazionale in memoria delle vittime del terrorismo dell’Italia repubblicana. La data simbolica è stata scelta perché ricade nel giorno in cui fu ucciso Aldo Moro, presidente della Democrazia cristiana, il 9 maggio del 1978. Il corpo del politico fu deposto dentro il bagagliaio di una Renault 4 rubata che fu fatta ritrovare dai terroristi a Roma in via Caetani, non distante dalle sedi dei partiti politici Democrazia cristiana e Partito comunista. Ma qual è l’origine della parola terrorismo? Quando è stata usata per la prima volta? Scopriamolo di seguito.

Significato e definizione di terrorismo

Secondo quanto riportato dal dizionario Treccani, con il termine terrorismo si indica “l’uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei e simili”.

Nel diritto internazionale contemporaneo, il terrorismo indica azioni criminali violente premeditate aventi lo scopo di suscitare terrore nella popolazione tra le quali attentati, omicidi, stragi, sequestri, sabotaggi, dirottamenti ed altri eventi che causino danno di collettività ad enti quali istituzioni statali, enti pubblici, governi, esponenti politici e pubblici, gruppi politici, etnici e religiosi

Il terrorismo nella storia

Il termine terrorismo nasce in Europa (deriva dal latino terror) dopo la Rivoluzione Francese e da qui viene poi esportato in tutto il mondo.  Si inizia infatti a parlarne nel periodo del Terrore in Francia, subito dopo la rivoluzione francese del 1789. Fra il 1793 e il 1794, la frangia estrema del movimento rivoluzionario francese con a capo Robespierre prende il potere e instaura un regime radical, (chiamato appunto “Terrore”, basato sulla sistematica eliminazione degli avversari attraverso migliaia di processi sommari. È in Inghilterra, stato nemico della Francia, che, per la prima volta, il governo rivoluzionario francese viene accusato di terrorismo. Dopo la caduta del regime rivoluzionario e l’esecuzione di Robespierre e dei suoi fedelissimi, l’Académie Française annota il termine definendolo “sistema basato sul terrore”. 

Le prime manifestazioni terroristiche riconosciute di rilievo internazionale, cioè gli attentati contro capi di Stato e di governo, sovente di matrice anarchica, che si ripeterono tra il 19° e il 20° sec., determinarono l’adozione a Ginevra, il 16 novembre 1937, di due strumenti internazionali (la Convenzione per la prevenzione e la repressione del terrorismo e quella per la creazione di una Corte penale internazionale), peraltro mai entrati in vigore a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale.

Nel secondo dopoguerra, alle nuove manifestazioni terroristiche, spesso collegate al processo di decolonizzazione e alla mancata o incompleta autodeterminazione dei popoli (il dirottamento forzato di aeromobili o di navi; il sequestro di persone soggette a speciale protezione internazionale; la presa in ostaggio di stranieri finalizzata ad esercitare pressioni sugli Stati interessati o a “terrorizzare” l’opinione pubblica), la risposta degli Stati si è esplicata attraverso la conclusione di una serie di accordi internazionali diretti a istituire una cooperazione nella prevenzione e repressione delle singole fattispecie terroristiche.

Il terrorismo in Italia

Il terrorismo in Italia si è manifestato soprattutto in forme di ordine politico ed eversivo condotte da vari gruppi e organizzazioni con metodi, motivazioni e interessi diversi e talvolta contrapposti. Oltre a quello politico, implicato nel contesto della guerra fredda insieme alla strategia della tensione, ci fu anche uno legato alla criminalità organizzata di matrice mafiosa, camorristica o di altra matrice, a opera di organizzazioni come Cosa nostra, Camorra, ‘Ndrangheta e Sacra Corona Unita.

Caratterizzò una fase della storia dell’Italia repubblicana dalla fine degli anni sessanta agli anni ottanta; questa fase, inizialmente conosciuta come quella degli opposti estremismi, successivamente divenne nota come anni di piombo, da un film omonimo del 1981. Alla fine degli anni novanta si è avuta una nuova recrudescenza del terrorismo politico che, nelle sue azioni eclatanti ma sporadiche, ha operato fino ai primi anni del 2000.

 

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