I proverbi sono stati da sempre formule immediate per esprimere concetti ben più vasti e la letteratura e la cultura greca hanno dato al mondo occidentali la basi di ogni sapere ne fa largo uso. Autori ormai immortali, portatori di una cultura derivante da una koinè, ovvero un insieme di culture, che è quello mediorientale, hanno sublimato, nella lingua greca, ogni tipo di sapere.
All’interno di questa enorme e grandiosa tradizione culturale si sono cristallizzati dei proverbi e dei modi di dire curiosi, che persistono ancora oggi nella lingua italiana. Alcuni di essi sono presenti all’interno del libro “Proverbi, sentenze e massime di saggezza in Grecia e a Roma. Tutte le raccolte da Pitagora all’Umanesimo” il volume dedicato ai proverbi greci e latini curato da Emanuele Lelli. Scopriamone alcuni.
Proverbi greci curiosi da conoscere
Amiride è impazzito
Significato: per chi è sano di mente, anche se ad altri sembra pazzo.
Infatti un certo Amiride venne a sapere di un oracolo secondo il quale i Sibariti sarebbero stati felici finché non avessero anteposto gli uomini agli dèi. Poi vide un servo fustigato in un tempio, e il padrone che non aveva nessun riguardo per il luogo sacro; quindi lo schiavo, rifugiandosi nel sepolcro del padre del fustigatore, riuscì a ottenere la grazia. Allora Amiride, comprendendo che l’oracolo si era compiuto, vendette tutti i suoi averi e se ne tornò a casa. Chi lo vedeva diceva: «Amiride è impazzito!
Lanciare mele d’oro
Significato: per coloro che vogliono ottenere ciò che desiderano.
È derivato dai pomi lanciati ad Atalanta. Per chi vinceva nella corsa Atalanta fu stabilito come premio di sposarla. Ippomene salito sul carro, poiché voleva vincerla, lanciò i pomi d’oro, e mentre quella era occupata a raccoglierli, la superò.
Ci sono molte cose tra il calice e l’estremità del labbro
Significato: uno tra i proverbi sull’imprevedibilità della vita
Anceo, piantando una vite, incalzò i suoi servi con durezza. Uno di loro dunque disse: «che lui non goda della vite». Quando fu giunto il primo frutto, Anceo ordinò al servo di mescerglielo; ma allorché stava per portare il calice alla bocca, il servo gli richiamò alla memoria la frase. Mentre venivano dette queste cose, un altro servo venne ad annunciare che un cinghiale stava danneggiando la tenuta: e Anceo, mossosi per andare a cacciarlo, ne fu ucciso.
Ho fuggito il male, ho trovato il meglio
Significato: per coloro che pronosticano un cambiamento positivo nella propria vita.
Era infatti costume ad Atene, nei matrimoni, incoronare di spine un giovane nel fiore dell’età con frutti di quercia e che questi dicesse, portando in giro un cesto pieno di pane: «Ho fuggito il male, ho trovato il meglio». Rappresentavano così che avevano abbandonato la vita agreste d’un tempo e hanno trovato costumi civili.
Alete accetta anche la zolla
Significato: per chi prende ogni cosa al meglio
Come dice Duride, infatti, Alete, espulso da Corinto, grazie a un oracolo del dio riuscì a tornare. Incontrato ch’ebbe un pastore in campagna, gli chiese da mangiare: quegli gli dette una zolla prendendola dalla bisaccia. Alete l’accettò comunque, prendendo il fatto per un presagio e dicendo: «Alete accetta anche la zolla».
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Come lo Scita e il cavallo
Significato: detto di quelli che di nascosto desiderano qualcosa, mentre di fronte agli altri lo disprezzano.
Perciò anche Pindaro: «Alcuni Sciti / un cavallo morto a parole, / ma poi lo scorticarono di nascosto a morsi, / dalla testa ai piedi sinuosi»
L’asino che va ai misteri
Significato: in occasione dei misteri ci si spostava dalla città servendosi degli asini. Quindi anche gli asini faticavano. È riferito dunque a persone che sopportano qualcosa senza trarne vantaggi. È simile a: «una gatta in gonnella» e «una scimmia in porpora»
Nello scompiglio generale anche Androcle è polemarco
Significato: per i vili che riescono a farsi un nome in una situazione di turbamento.
Allo stesso modo, infatti: «nell’incertezza anche Carcino ebbe in sorte grandi onori».355 [Il proverbio ti dice: «Torna a badare alle capre!»