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“Vedere i sorci verdi”, origine e significato del celebre modo di dire

Sapevi che "Vedere i sorci verdi", uno dei modi di dire che usiamo quotidianamente durante la vita di tutti i giorni, deriva dal gergo militare? Scopri l'origine e il significato di questa espressione.

Ci sono modi di dire ed espressioni idiomatiche italiane entrate nel linguaggio comune che traggono origine da episodi storici realmente accaduti: un esempio è l’espressione “Vedere i sorci verdi“, uno dei modi di dire che usiamo quotidianamente durante la vita di tutti i giorni. Scopriamo l’origine e il significato di questa curiosa espressione appartenente al gergo militare.

Il significato dell’espressione “Vedere i sorci verdi”

Partendo dal fatto che la parola “sorcio” è un sinonimo di topo, questa espressione è entrata nel linguaggio comune in Italia alla fine degli anni ’30. Si tratta di una scherzosa espressione romana che significa sbalordire, ma anche far paura con azioni sorprendenti. Un modo di dire che trae origine dal gergo militare, assumendo nel tempo i connotati di una minaccia: scopriamo come.

L’origine del modo di dire

Il detto trae origine dalla 205ª Squadriglia da bombardamento denominata Sorci Verdi, una squadriglia della Regia Aeronautica appartenente al 41º Gruppo BT (bombardamento terrestre) del 12º Stormo inquadrato nella iii Squadra aerea. Tutti gli aerei di questa squadriglia portavano disegnati sulla fusoliera, al di sopra della linea bianca che correva attorno all’aereo, giusto davanti al portellone, tre
topi verdi, ritti sugli arti posteriori. Si trattava di una squadra areonautica molto forte che vinceva molte competizioni sportive.

Su quale sia l’origine di uno dei distintivi di reparto più noti dell’aeronautica italiana non vi è concordanza. La più valida tesi fa risalire l’origine del simbolo alla guerra civile spagnola. Nel marzo del 1937 il sottotenente Aurelio Pozzi avrebbe disegnato i tre topi dopo aver udito un sottufficiale esclamare in dialetto romano: “Domani annamo su Barcellona e je famo vede li sorci verdi”, significante il provocare un estremo spavento, come a dire quindi “stai attento, sto per sconfiggerti e sono più forte di te”.

Il successivo 7 settembre il generale Valle dispone con apposita nota che: “Il distintivo dei Sorci Verdi [con i tre topi in posizione eretta] contrassegnante i velivoli che parteciparono alla gara aerea internazionale Istres-Damasco-Parigi venga adottato come distintivo ufficiale del 12º Stormo B.T.”

Il fascismo non mancò di esaltare le imprese dei piloti italiani. Il nome divenne famoso quando la squadriglia con il colonnello Biseo e il capitano Bruno Mussolini conquistò i primi tre posti nella gara Istres-Damasco nell’agosto del 1937, e ancor più dopo il volo Guidonia-Dakar-Rio de Janeiro nel gennaio del 1938. Alzando gli occhi al cielo, chi vedeva i tre sorci verdi sulle fusoliere capiva che la situazione si era fatta difficile e che in pochi secondi si sarebbe scatenato l’inferno.

“Ti faccio vedere i sorci verdi” era un modo per  Durante la seconda guerra mondiale la squadriglia partecipò a moltissime missioni di bombardamento, chi vedeva “i sorci verdi” poteva avere vita breve.Di lì l’espressione vedere i sorci verdi che ha assunto il significato di presagio di sconfitta per gli avversari.

Perché diciamo così

Questa e altre espressioni idiomatiche sono protagoniste all’interno del libro “Perché diciamo così” (Newton Compton), opera scritta dal fondatore di Libreriamo Saro Trovato contenente ben 300 modi di dire catalogati per argomento, origine, storia, tema con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella variegata e numerosa spiegazione delle frasi fatte. Un lavoro di ricerca per offrire al lettore un “dizionario” per un uso più consapevole e corretto del linguaggio.

Un “libro di società” perché permette di essere condiviso e di “giocare” da soli o in compagnia alla scoperta dell’origine e dell’uso corretto dei modi di dire che tutti i giorni utilizziamo. Un volume leggero che vuole sottolineare l’importanza delle espressioni idiomatiche. Molte di esse sono cadute nel dimenticatoio a causa del sempre più frequente utilizzo di espressioni straniere e anglicismi.

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