Il Made in Italy non è solo cibo, arte e moda: ora anche le parole italiane vengono apprezzate all’estero. Tra le cose che gli inglesi ci invidiano, troviamo non solo termini ed espressioni tipicamente italiane, ma anche il suono della nostra lingua, ritenuta “sbalorditiva anche quando dici qualcosa di spiacevole”.
Solitamente, siamo noi a prendere in prestito parole dalle altre lingue, in particolare dall’inglese e dall’americano, arrivando a volte a preferirle rispetto ai termini “di casa”, andando di conseguenza a sostituire le parole presenti nei nostri vocabolari con i cosiddetti “neologismi” anglofoni.
Ciò porta alcune parole italiane a diventare desuete e sempre meno utilizzate, praticamente rare e destinate al “dimenticatoio linguistico. Un fenomeno che già da diversi anni ha preso piede nel linguaggio scritto e parlato, dando vita ad un vero e proprio elenco di parole straniere che potremmo benissimo dire in italiano.
Le 8 parole italiane che fanno invidia agli inglesi
Ma veniamo al dunque e scopriamo ciò che ci invidiano “dall’altra parte della Manica”. Il sito del Babbel ha pubblicato un articolo che riporta le 8 parole che il vocabolario inglese dovrebbe prendere in prestito da quello italiano perché hanno davvero un bel suono e perché sono divertenti da usare e pronunciare.
Ecco, di seguito, l’elenco redatto da Ed M. Wood. A voi qual è la parola italiana che piace di più?
Allora – In inglese “Then” o “So”
Motivazione: Quando si inizia a imparare la lingua italiana ci sono alcune parole che emergono da sole dalla frase e che si comprendono facilmente, anche se il suo significato dipende dal contesto in cui è inserita. Solitamente è citata prima di una frase scintillante e simpatica ed è facile da imparare, questo il pensiero del The Guardian.
Esempio: “Allooora, andiamo avanti con questa storia?”
Rocambolesco – In inglese “Adventurous/Fantastic”
Motivazione: La parola è di origini francesi. Rocambole è infatti un personaggio di finzione creato dallo scrittore francese Alexis Ponson du Terrail nel 19°secolo. La parola poi deriva dalla predilezione del protagonista ad essere coinvolto in avventure continue e frenetiche. L’evoluzione della storia della parola affascina gli inglesi, una parola che ultimamente sembra essere davvero poco utilizzata, dovremmo riportarla in auge.
Chiaccherone/a – In inglese “Chatterbox”
Motivazione: Gli inglesi la definiscono una parola davvero seducente, così come tutti i suoi derivati: chiacchiera o chiacchierata e il verbo chiacchierare. Sottolineano poi che se si fa un passo malizioso in più si passa da “chiacchiera a pettegolezzo”. Anche quest’ultima parola li affascina molto.
Sfizio – In inglese “Whim”
Motivazione: In questo caso è il suono, lo sfrigolio e il sibilo della lingua per le prime due consonanti. Ne apprezzano anche il significato.
Struggimento – In inglese “Misery”
Motivazione: Frustrazione e mancanza di soddisfazione. Non è un termine che ha una corretta traduzione in inglese e forse proprio per questo motivo questa parola è stata inserita in questa speciale classifica.
Dondolare – In inglese “To Wobble, to swing”
Motivazione:Un dondolone è qualcuno che oscilla, vacilla, e il termine indica una persona folle o un fannullone. Per loro esistono poche parole onomatopeiche come questa, forse la supera solo la parola “sussurrare”.
Mozzafiato – In inglese “Breathtaking”
Motivazione: L’atto di “mozzare” l’aria è davvero molto evocativo. Un concetto che il termine inglese riesce a riportare solo in parte nella lingua anglosassone. Un termine più appropriato sarebbe “Breath – chopping”.
Dietrologia – In inglese “The Belief in hidden”
Motivazione: Solitamente la lingua inglese è più immediata e sintetica rispetto alla lingua italiana. In questo caso avviene il contrario, è normale per loro essere stupiti.