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Parole difficili, la definizione di “resilienza”

"Resilienza" è una delle parole che definiscono meglio la nostra epoca. Dal significato affascinante e spesso confuso, ecco la sua definizione

Resilienza è una di quelle parole più preziose della lingua italiana, che reca con sé uno dei significati più difficili. Ultimamente si sente tanto parlare di questa parola, ma cosa vuol dire? Nonostante infatti venga utilizzata moltissimo, non tutti conoscono la sua valenza e la storia di questa meravigliosa parola. Chi è il resiliente? Quali sono le sue caratteristiche? La storia e il senso di una parola da custodire della lingua italiana, che troppo spesso dimentichiamo o trascuriamo.

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La storia della parola “Resilienza”

“Resilienza” ha guadagnato negli ultimi anni un certo valore, contrariamente agli anni passati in cui il termine veniva utilizzato soprattutto in settori specifici . Il fatto che questo termine sia tornato in auge di recente ha fatto pensare a un calco dall’inglese, ossia derivante da una parola inglese. In realtà però la parola era già presente nella lingua italiana, nell’accezione scientifica. Infatti in fisica e in ingegneria la parola indica “quella capacità di un materiale di resistere a un urto, assorbendo energia che possa essere rilasciata in misura variabile dopo la deformazione“.
La parola deriva etimologicamente dal latino, in particolare dal verbo resilire, formato dal prefisso re- e dal verbo salire, cioè saltare, zampillare. Quindi il significato è quello di saltare indietro, ritornare in fretta, rimbalzare. Quindi resilientia e resiliens si riferiscono a oggetti che rimbalzano.

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Il significato della parola

L’accezione scientifica del termine oggi è per lo più utilizzata in ambito psicologico riferendosi alla capacità psicologica di reagire agli urti e ai traumi con ironia, spirito di adattamento e elasticità mentale, diventando sempre più forti. Indica quindi la capacità di reagire in modo positivo alle avversità della vita., come i materiali resilienti.
Attenzione però: resilienza non è il contrario di resistenza. Infatti colui che è resiliente non si oppone o contrasta l’urto finché non si spezza, ma lo ammortizza e lo assorbe in virtù della propria elasticità.
Stefano Bartezzaghi ha definito resilienza come una parola chiave di un’epoca, dato che questa assume un significato particolare in un periodo storico contrassegnato dalla parola crisi.

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