Quando si guarda il calendario, a inizio anno, è una delle date più ricercate, nonché uno degli eventi più attesi. Il Ferragosto è sinonimo di vacanza, di allontanamento dalla routine, di festa. Si tratta, probabilmente, della ricorrenza che più simboleggia la libertà dell’estate.
Ma vi siete mai chiesti per quale ragione la festeggiamo? O perché si chiami in questo modo? O, ancora, qual è il motivo per cui è tradizione, nel corso di questa lunga giornata di agosto, organizzare una gita fuori porta?
La ricorrenza di Ferragosto deriva dalla festività romana Feriae Augusti (riposo di Augusto), istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a.C.
Si trattava di un periodo di riposo e celebrazioni successivi ai Consalia, le feste di fine lavoro agricolo, e i giorni delle Feriae Augusti servivano proprio a riprendersi dalle fatiche dei campi.
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Perché si dice Ferragosto
Da dove nasce la festività più attesa dell’estate? E, soprattutto, perché si chiama così? Cominciamo dall’origine etimologica del nome.
Ferragosto deriva dalla festività romana Feriae Augusti (riposo di Augusto), istituita dall’imperatore Augusto (appunto) nel 18 a.C. Si trattava di un periodo di riposo e celebrazioni successivi ai Consalia, le feste di fine lavoro agricolo.
I giorni delle Feriae Augusti servivano proprio a riprendersi dalle fatiche dei campi. I braccianti si recavano dai padroni per gli auguri, ricevendo in cambio una mancia.
Una festa pagana che, come spesso è capitato nel corso della storia, è poi stata assimilata dalla Chiesa Cattolica, spostando solo la data dal primo al 15 agosto, per farla coincidere con l’Assunzione di Maria.
Il Ferragosto, quindi, nonostante abbia cambiato data nel corso dei secoli per ragioni prettamente legate alla tradizione religiosa del nostro paese, ha sempre conservato il suo intento originario: significa riposo, stacco dalla routine, momento di pausa dal lavoro.
Perché si fa la gita fuori porta
La gita fuori porta, invece, ha origini molto più recenti. L’introduzione dell’usanza della gita di Ferragosto si deve al regime fascista, visto che a partire dalla seconda metà degli anni Venti, il Fascismo organizzava i “Treni popolari di Ferragosto”.
Si trattava di convogli a prezzi ridotti che portavano gli italiani in giro per il Belpaese. Un’offerta valida solo per il 13, il 14 e il 15 agosto in due varianti: “Gita di un sol giorno” (raggio di 50-100 km) e “Gita dei tre giorni” (100-200 km). L’iniziativa veniva organizzata in collaborazione con le associazioni dopolavoristiche delle diverse corporazioni attive sul territorio nazionale e aveva, naturalmente, non solo un forte seguito, ma anche una grande risonanza che conferiva al regime un importante consenso popolare.