Karma è una delle parole più utilizzate. La parola di per sé è molto conosciuta, in pochi conoscono in realtà il suo vero significato e l’ambito in cui è adoperata. Ma cosa significa la parola karma?
Il significato della parola
Karma è l’adattamento del termine sanscrito trascritto nel vedico “kárman”. Come indicato sulla Treccani, karma è un termine che, nella religione e filosofia indiana, indica il frutto delle azioni compiute da ogni vivente, che influisce sia sulla diversità della rinascita nella vita susseguente, sia sulle gioie e i dolori nel corso di essa.
Quello del karma è ad esempio uno dei concetti nucleari delle dottrine induiste, strettamente legato al punto di vista religioso e spirituale. Il termine sanscrito karman ha origine dalla radice verbale sanscrita kṛ avente il significato di “fare” o “causare”, presupponendo la condizione di “creare qualcosa agendo”, corrispondente al greco antico kraínō (“realizzare”) e al latino creo-are (“creare”). La sua radice indoeuropea corrisponde a *kwer (atto sacro, atto prescritto) e la si riscontra nel latino caerimonia da cui, ad esempio, l’italiano “cerimonia” o l’inglese ceremony.
Nell’induismo e quindi nel buddismo, il karma è la legge di causa-effetto che regola la vita di tutto ciò che è manifesto nell’universo, vincolando le anime al Samsara (dal sanscrito “pellegrinaggio”, “percorso”), ovvero il ciclo di morte e rinascita viene spesso raffigurato visivamente come una ruota.
Karma è quindi sinonimo di “destino”. Esso è inteso però non come forza arcana e misteriosa, ma come complesso di situazioni che l’uomo si crea mediante il suo operato.
La legge del karma
Secondo quella che viene definita la legge del karma, ogni azione positiva genera un “merito”, mentre ogni azione negativa genera un “demerito” o un peccato. Successivamente occorre raccogliere i risultati delle proprie azioni. Ogni volta che si compie una buona azione verso un altro, ciò tende a tradursi in un ritorno positivo sotto forma di qualche evento felice. Ogni volta che si infligge un danno, ciò tende a tradursi in un rendimento negativo che si materializza in un dispiacere.
Definita anche come “la legge di causa ed effetto”, la legge del karma è simboleggiata nella Bibbia dalla frase “ciò che semini raccoglierai”.
L’idea di karma e quella di reincarnazione sono inscindibili: secondo la concezione orientale dell’evoluzione, l’uomo continua a reincarnarsi sulla terra fino a quando non si è purificato, ovvero ha estinto il debito karmico accumulato nel corso delle vite precedenti.
La legge del karma è parte integrante di religioni come l’induismo, il buddismo, l’esoterismo cristiano e molte altre scuole di pensiero, secondo cui tutte le azioni di questa vita determinano il destino delle vite future, come quelle delle vite passate hanno determinato il presente
Secondo tutte queste religioni, la legge del karma ci consente d’imparare dai nostri errori e di riparare colpe commesse nelle esistenze precedenti. Spesso la “lezione” arriva in maniera silenziosa: anche se non ricordiamo gli errori commessi nelle vite precedenti, siamo guidati naturalmente verso il progresso, o il regresso, a seconda dei desideri e delle attività del passato.
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