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Italiano: si può dire e scrivere “i minori e le minore”?

Scopriamo tramite questo articolo se secondo le norme dell'italiano è corretta la forma femminile plurale "le minore" oppure è una forma errata.

Nel panorama della lingua italiana, nella fattispecie nell’italiano contemporaneo, una delle difficoltà più insidiose — soprattutto nel linguaggio burocratico, giornalistico o istituzionale — riguarda l’uso corretto dei plurali in base al genere dei sostantivi. Tra gli errori più diffusi si trova la forma “le minore”, utilizzata in riferimento a soggetti femminili di età inferiore alla maggiore età. Si tratta, però, di un uso scorretto, che nasce da un fraintendimento grammaticale e da una forzatura linguistica che va chiarita per garantire l’uso consapevole e corretto della lingua.

Italiano e regole grammaticali: “minore” come aggettivo e sostantivo

Il termine minore è, in primo luogo, un aggettivo di due generi con una sola forma per il maschile e per il femminile singolare: il minore, la minore. Tuttavia, quando minore assume la funzione di sostantivo, la questione si complica, specialmente al plurale.

Nel linguaggio giuridico e amministrativo, minore è spesso utilizzato come sostantivo per indicare una persona che non ha ancora raggiunto la maggiore età. In tal caso, il plurale corretto è i minori per maschi e gruppi misti, e le minori per femmine. Dire “le minore” al plurale, tuttavia, è un errore grammaticale: si tratta di una forma che non rispetta la flessione nominale della lingua italiana, che prevede l’accordo in numero e genere.

Perché “le minore” è un errore

L’errore di dire le minore probabilmente nasce da una sovrapposizione tra il singolare e il plurale: poiché minore è invariato nel singolare femminile e maschile (il minore, la minore), si tende a credere che anche al plurale resti invariato per il femminile. Ma questa è una deduzione errata.

In italiano, gli aggettivi e i sostantivi di due generi formano il plurale maschile in -i e il plurale femminile in -i o -e, a seconda del tipo di parola. Il sostantivo minore, che deriva dal comparativo latino minor, forma correttamente il plurale maschile come minori e il plurale femminile come minori oppure, nei casi più marcati, minore aggettivo può restare invariato solo nel singolare. Ma quando diventa sostantivo, il plurale è inequivocabilmente minori, tanto per il maschile quanto per il femminile.

Dunque, la forma le minore è un’anomalia che non trova fondamento nella grammatica italiana. È una forma ibrida, probabilmente frutto dell’incertezza su come accordare l’articolo con un sostantivo che “suona” invariato. Ma l’accordo grammaticale deve essere rispettato: l’articolo femminile plurale le richiede un nome femminile plurale regolare, cioè minori. Si dirà quindi le minori, come si direbbe le inferiori, le superiori, le minori età, le persone minori, ecc.

L’uso corretto nella lingua istituzionale

Particolarmente importante è l’uso corretto del termine minori nel linguaggio delle istituzioni. In contesti che riguardano il diritto, i servizi sociali, l’educazione o i media, è frequente l’esigenza di riferirsi a soggetti di età inferiore ai diciotto anni. Si parla così di protezione dei minori, diritti dei minori, interesse superiore dei minori.

Quando si vogliono distinguere i generi, si può dire minori maschi e minori femmine, ma mai le minore. Al limite, se si vuole usare una forma femminile, si dirà le ragazze minorenni, le minori d’età, o appunto le minori. Il rispetto delle regole grammaticali è in questi casi anche un atto di chiarezza e precisione, oltre che un dovere linguistico.

Il rischio della confusione: esempi concreti

Vediamo un esempio scorretto e uno corretto.

Sbagliato: “Le minore coinvolte nell’incidente sono state soccorse tempestivamente.”
Corretto: “Le minori coinvolte nell’incidente sono state soccorse tempestivamente.”

Sbagliato: “I ragazzi e le minore presenti alla manifestazione…”
Corretto: “I ragazzi e le minori presenti alla manifestazione…”

Anche se l’errore può sembrare di poco conto, esso compromette la coerenza sintattica e può dare un’impressione di sciatteria linguistica, soprattutto in testi ufficiali o pubblici.

Conclusione: l’importanza della precisione linguistica

La lingua italiana è un sistema strutturato, in cui l’accordo tra articolo, nome e aggettivo segue regole precise. L’errore le minore nasce forse da un eccesso di cautela o da un’errata percezione dell’invariabilità, ma non è giustificabile alla luce della grammatica.

La forma corretta è e rimane le minori per il femminile plurale e i minori per il maschile o il misto. Usare correttamente questi termini non è solo un esercizio di buona lingua, ma anche una forma di rispetto nei confronti dei soggetti a cui ci si riferisce — e nei confronti della lingua stessa, che è uno strumento di comunicazione e di precisione, non di approssimazione.

È quindi importante, soprattutto in ambiti professionali, scolastici e istituzionali, evitare l’errore e preferire sempre la forma corretta: le minori. Una piccola differenza grammaticale che fa una grande differenza nella chiarezza e nell’eleganza della comunicazione.

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