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Ortografia e dilemmi linguistici: le 16 parole che spesso si sbagliano nello scriverle

Quante volte stiamo per scrivere una parola o un'espressione che abbiamo già usato mille volte, ma per l'ennesima volta non siamo sicuri dell'ortografia? Ecco una lista delle espressioni che più frequentemente ci mettono in difficoltà.

Quante volte stiamo per scrivere una parola o un’espressione che abbiamo già usato mille volte, ma per l’ennesima volta non siamo sicuri dell’ortografia? Ciò porta a generare dei veri dilemmi linguistici, dubbi amletici che possono intaccare le nostre sicurezze quando scriviamo un messaggio o un testo.

La lingua italiana, affascinante e ricca di peculiarità che spesso attirano anche all’estero, ha poi una particolarità che riguarda le differenze che esistono nella lingua orale e nella lingua scritta: spesso, infatti, nel parlato non facciamo caso alla corretta grafia di alcune parole.

Se pensi di essere abbastanza esperto, mettiti alla prova e scopri quanto conosci l’ortografia delle parole composte

Cos’è l’ortografia

L’ortografia, dal greco ὀρθογραϕία (οῤθός (orthós) = retto, corretto + γραϕία (graphía) = grafia), quindi la parola “ortografia” significa “grafia corretta”. L’ortografia è la parte della grammatica costituita dall’insieme delle norme che regolano il modo corretto di scrivere secondo il sistema di scrittura di una data lingua.

Nella lingua italiana, non esiste un’autorità centrale di controllo dell’ortografia: la definizione della norma è affidata al consenso degli utenti, anche se particolare autorità è riconosciuta ai dizionari e alle grammatiche.

L’ortografia italiana contemporanea è stabile nella maggior parte dei casi; sono però presenti alcune oscillazioni in molti ambiti, dalla rappresentazione dell’accento grafico alla divisione delle parole. Per esempio, il dizionario De Mauro registra la parola tuttora anche nella forma (considerata “variante”) tutt’ora.

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Le parole di cui si sbaglia spesso l’ortografia

Ecco una lista delle espressioni che più frequentemente ci lasciano in dubbio con l’ortografia relativa corretta, da adottare una volta per tutte.

1. “accelerare” o “accellerare”?

La prima versione è quella corretta, “accelerare”.

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2. “centra” o c’entra”?

In espressioni come “Non c’entra niente” ci vuole l’apostrofo (sta per ci entra, a cui è caduta la i). Se invece si scrive “Non centra niente” il verbo di riferimento è centrare ed è sbagliato.

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3. “ciononostante“ vs “ciò nonostante“?

Entrambe le versioni sono corrette.

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4. “d’accordo” o “daccordo”?

Si scrive d’accordo e non daccordo, così come purtroppo e non pultroppo, proprio e non propio.

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5. “da capo” o “daccapo”?

Entrambe le versioni sono corrette, “da capo” e “daccapo”.

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6. “dopotutto” o “dopo tutto”?

Entrambe le versioni sono corrette.

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7. “invano“ o “in vano“?

La prima versione è più usata e corretta, la seconda è poco diffusa tuttavia non errata.

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8. “obiettivo” o “obbiettivo”?

Entrambe le versioni sono corrette, anche se la forma “obiettivo” è più vicina alla parola latina “obiectivum” da cui deriva ed è più diffusa.

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9. “perchè” o “perché”?

La versione con l’accento acuto finale è quella corretta. Le congiunzioni e avverbi come: perché, poiché , affinché, sicché, finché, dopodiché e simili, hanno tutti l’accento acuto sulla e finale (é) non grave (è).

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10. “un pò” o “un po’”?

Po’ sta al posto di poco si tratta quindi di un troncamento. Il segno grafico che ne deriva è l’apostrofo e non l’accento.

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11. “pressappoco“ vs “press’a poco“?

Entrambe le versioni sono corrette.

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12. “se stesso” o “sé stesso”?

Se stesso si può scrivere con o senza accento, mentre sé (da solo) vorrebbe l’accento acuto per distinguerlo da se congiunzione condizionale. Esempio: Pensa solo a sé ; Se nevica, resto a casa.

Nonostante gli attuali testi di grammatica indichino che per le voci rafforzate se stesso, se stessa e se stessi non sia previsto l’uso dell’accento, è preferibile considerare non censurabili entrambe le scelte.

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13. “si” oppure sì”?

Sì come affermazione vuole l’accento sulla i.

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14. “soprattutto” o “sopratutto”?

Soprattutto si scrive con 4 “t” (non sopratutto).

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15. “tuttalpiù” vs “tutt’al più”?

Entrambe le versioni sono corrette.

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16. “tuttora” vs “tutt’ora”?

Entrambe le versioni sono corrette, la seconda forma  è molto desueta anche se non scorretta.

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