Gianni Rodari è uno degli autori più amati e apprezzati della letteratura per l’infanzia italiana. Le sue filastrocche sono celebri per la loro capacità di coniugare semplicità e profondità, creando mondi giocosi e fantastici che, pur nella loro apparente leggerezza, offrono spunti di riflessione su temi importanti.
Al centro di questo universo linguistico troviamo parole chiave che ricorrono spesso nelle sue opere, ognuna delle quali ha un significato speciale e un ruolo centrale nel trasmettere i valori e i messaggi rodariani. In questo articolo analizzeremo cinque delle parole più importanti nelle filastrocche di Gianni Rodari, esplorando il loro significato e il modo in cui l’autore le ha utilizzate.
Le 5 parole imprescindibili nella poetica di Gianni Rodari
1. Fantasia
La parola “fantasia” è probabilmente una delle più importanti in tutto l’universo di Rodari. Per l’autore, la fantasia non è semplicemente un meccanismo di fuga dalla realtà, ma un mezzo potente per trasformare il mondo, per immaginare alternative migliori e per stimolare il pensiero creativo. Nelle sue filastrocche, la fantasia permette ai bambini di esplorare luoghi impossibili, incontrare personaggi straordinari e vivere avventure al di fuori del quotidiano.
Tuttavia, la fantasia non è limitata ai bambini: Rodari la considera uno strumento fondamentale anche per gli adulti, un modo per vedere il mondo con occhi diversi e per trovare soluzioni innovative ai problemi. Come scrive nell’introduzione alla sua celebre Grammatica della fantasia, “Tutti gli usi della parola a tutti, ecco il mio programma”. La fantasia, dunque, non è un lusso, ma una necessità, una risorsa che ci permette di creare e immaginare un futuro diverso.
2. Sogno
Il “sogno” è un altro termine chiave nelle opere di Rodari. Anche in questo caso, il sogno non è inteso solo come un’esperienza notturna, ma come un’aspirazione, un desiderio, una proiezione di ciò che potrebbe essere. Le filastrocche di Rodari sono piene di bambini e personaggi che sognano, che immaginano mondi migliori, che sperano in un cambiamento.
Il sogno diventa così un atto di resistenza, un modo per non accontentarsi della realtà esistente e per immaginare qualcosa di più giusto, più equo e più felice. Nei suoi versi, il sogno è spesso legato all’idea di trasformazione sociale: Rodari credeva fermamente che i sogni potessero diventare realtà se coltivati con impegno e determinazione. Questo rende il sogno non solo un tema ricorrente, ma anche un messaggio di speranza e fiducia nelle capacità creative dell’essere umano.
3. Gioia
Gianni Rodari ha sempre considerato la “gioia” un elemento essenziale della vita e, in particolare, dell’infanzia. Le sue filastrocche trasmettono spesso un senso di allegria, di gioco e di divertimento. La gioia non è soltanto il risultato di un gioco fine a sé stesso, ma è anche una forma di apprendimento. Attraverso la gioia, i bambini imparano a esplorare il mondo, a relazionarsi con gli altri, a sviluppare le proprie capacità.
Rodari vede nella gioia una dimensione pedagogica: imparare non deve essere un processo noioso o faticoso, ma può e deve essere piacevole. Il suo approccio alla scrittura per bambini è dunque fondato sulla convinzione che il piacere e il divertimento siano componenti fondamentali per lo sviluppo intellettuale ed emotivo.
4. Immaginazione
Molto vicina al concetto di fantasia, l’“immaginazione” in Rodari ha una connotazione ancora più ampia. È l’atto creativo per eccellenza, la capacità di vedere ciò che non esiste e di inventare nuove possibilità. Le filastrocche rodariane sono un inno all’immaginazione, che viene costantemente stimolata attraverso giochi di parole, paradossi, ribaltamenti del senso comune.
Rodari credeva che l’immaginazione fosse uno strumento potentissimo, non solo per inventare storie, ma anche per cambiare il mondo. In questo senso, l’immaginazione diventa un atto rivoluzionario: solo chi è capace di immaginare qualcosa di diverso può pensare di cambiarlo. Le sue filastrocche insegnano ai bambini a non accettare passivamente la realtà, ma a sfidarla, a esplorarla e, se necessario, a reinventarla.
5. Gioco
Infine, il “gioco” è una parola chiave nel linguaggio di Rodari. Il gioco, nelle sue filastrocche, non è solo un’attività ricreativa, ma un modo di apprendere, di esplorare e di creare relazioni. Le sue storie sono piene di personaggi che giocano, non solo per divertirsi, ma anche per capire meglio il mondo. Il gioco, per Rodari, è un’attività seria: attraverso il gioco, i bambini imparano le regole sociali, sviluppano la loro creatività, esplorano le loro emozioni.
Ma il gioco è anche uno spazio di libertà, un luogo in cui le regole possono essere infrante o reinventate. Rodari ha sempre incoraggiato un approccio ludico alla vita e alla conoscenza, convinto che il gioco potesse aprire nuove prospettive e favorire l’apprendimento.
Il lessico di Gianni Rodari
Le parole “fantasia”, “sogno”, “gioia”, “immaginazione” e “gioco” sono al centro dell’universo di Gianni Rodari. Ognuna di queste parole rappresenta un valore, un’idea, una visione del mondo. Attraverso le sue filastrocche, Rodari ha saputo trasmettere ai bambini (e agli adulti) l’importanza di coltivare la fantasia, di sognare un futuro migliore, di trovare gioia nell’apprendimento, di usare l’immaginazione come strumento di cambiamento e di giocare come forma di crescita. Le sue parole continuano a ispirare generazioni di lettori, offrendo una visione del mondo in cui la creatività e la libertà sono al centro di tutto.