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Fare le cose alla carlona, origine e significato del diffuso modo di dire

Scopriamo origine storica e significato di uno dei modo di dire più diffusi nella lingua italiana: parliamo dell'espressione "fare le cose alla carlona"

“Fare le cose alla carlona” è uno di quei modi di dire che spesso diciamo o sentiamo, ma di cui praticamente nessuno conosce l’esatta origine e riferimento storico. Scopriamolo di seguito.

Significato di “fare le cose alla carlona”

L’espressione “fare le cose alla carlona”, usata soprattutto nell’area lombarda, si usa per indicare quando le cose vengono fatte senza cura, in modo superficiale e sbrigativo, alla buona, senza cura, in modo trasandato e grossolano.

L’origine del modo di dire

Per conoscere l’origine di tale espressione, bisogna andare indietro, molto indietro e tornare ai tempi del Sacro Romano Impero, quando a regnare era l’Imperatore Carlo Magno (742-814), denominato appunto Carlone e rappresentato come un uomo goffo, malaccorto nelle sue azioni e semplice, che amava indossare abiti non pregiati ma caratterizzati da stoffa rozza.

La leggenda narra che l’Imperatore Carlo Magno, ad una battuta di caccia, si presentò tra lo stupore generale dei partecipanti, che indossavano per l’occasione abiti da caccia e sfarzosi, con un abito dimesso, fatto di ruvida stoffa indossata solitamente dai contadini. L’Imperatore, accortosi dello stupore dei presenti, disse a quel punto che il suo abbigliamento un po’ rozzo non era casuale, serviva alla bisogna.

Difatti di lì a poco, si scatenò un violento temporale e Carlo Magno fu l’unico a passare indenne alla tempesta. Gli eleganti cacciatori si inzupparono tutti i loro abiti preziosi che furono ridotti in pessimo stato. A questo punto, l’Imperatore fece notare ai partecipanti alla battuta di caccia, di essere totalmente asciutto grazie ai suoi abiti umili e di stoffa grezza. Da quel giorno in poi, si cominciò ad usare il modo di dire “essere vestiti alla carlona”.

Quindi, come accade tutti gli uomini di potere, anche intorno alla figura di Carlo Magno nacque una tradizione parodistica, da cui è nata la celebre espressione “fare le cose alla carlona”. 

Carlo Magno nei poemi cavallereschi

Nella tradizione dei poemi cavallereschi la figura di Carlo Magno è diventata nel tempo oggetto di scherzi e parodie. Soprannominato Carlone, il grande Imperatore del Sacro Romano Impero veniva infatti ritratto nei vari poemi cavallereschi come un uomo imbranato, che amava indossare abiti inadatti al suo rango. Da qui, come già sottolineato in precedenza, nasce l’espressione “fare le cose alla carlona” per indicare un atteggiamento negligente e malaccorto. 

La Parodia di Carlo Magno

Nel “Morgante“, un poema cavalleresco del Quattrocento, Luigi Pulci attinge al ciclo carolingio, ma lo fa con un ribaltamento giocoso. I paladini franchi vengono profondamente trasformati e si comportano spesso da bricconi e furfanti. Primo fra tutti, il re Carlo Magno, descritto come una sorta di vecchio rimbambito.

Di Carlo non m’incresce rimbambito,
Che sempre ogni segreto ti ragiona,
E non s’accorge d’essere schernito,
Mentre che sente in capo la corona;
E non si crede al cacio rimanere,
Se non sente la trappola cadere

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Perché diciamo così

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Un “libro di società” perché permette di essere condiviso e di “giocare” da soli o in compagnia alla scoperta dell’origine e dell’uso corretto dei modi di dire che tutti i giorni utilizziamo. Un volume leggero che vuole sottolineare l’importanza delle espressioni idiomatiche. Molte di esse sono cadute nel dimenticatoio a causa del sempre più frequente utilizzo di espressioni straniere e anglicismi.   

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