Errori d’italiano: “Attributi” e “Apposizioni” come si distinguono?

2 Marzo 2025

Tramite questo articolo scopriamo quali sono le differenze tra gli attributi e le apposizioni, come usarle con consapevolezza ed evitare tutti gli errori.

Errori d'italiano Attributi e Apposizioni come si distinguono

Nella grammatica italiana, l’attributo e l’apposizione sono due elementi che arricchiscono il significato di un nome all’interno di una frase. Entrambi svolgono una funzione descrittiva e qualificativa, ma differiscono nella loro struttura e nel modo in cui si relazionano con il nome a cui si riferiscono. Approfondiamo quindi il loro significato, utilizzo ed esempi pratici.

Come evitare tutti gli errori con gli attributi e le apposizioni

L’Attributo

L’attributo è un elemento aggettivale che qualifica e determina un nome, al quale è strettamente legato dal punto di vista sintattico. Può essere espresso attraverso:

Aggettivi qualificativi: “gallina vecchia fa buon brodo” (il termine “vecchia” qualifica il sostantivo “gallina”).

Aggettivi possessivi: “mio padre è un uomo intelligente e sensibile” (“mio” specifica “padre”).

Aggettivi numerali: “ho visto due film molto interessanti” (“due” determina “film”).

Participi con funzione aggettivale: “le sigarette importate sono più costose di quelle nazionali” (“importate” descrive “sigarette”).

L’attributo può riferirsi al soggetto, a un complemento o al nome del predicato. Vediamo alcuni esempi:

Attributo riferito al soggetto: “la mia nuova macchina è molto veloce” (” mia nuova” si riferisce a “macchina”).

Attributo riferito a un complemento: “ho comprato un vestito di qualità” (“di qualità” ha funzione attributiva per “vestito”).

Attributo riferito al nome del predicato: “Giovanni è un ragazzo simpatico” (“simpatico” si riferisce a “ragazzo”).

L’attributo si distingue dal complemento predicativo e dal nome del predicato per il suo legame con un sostantivo piuttosto che con un verbo.

L’Apposizione

L’apposizione è un nome che si colloca accanto a un altro nome per meglio descriverlo e determinarlo. L’etimologia del termine deriva dal latino “appositio”, che significa “ciò che si appone, che si colloca vicino”.

A differenza dell’attributo, che è sempre un aggettivo, l’apposizione è sempre un sostantivo e può precedere o seguire il nome cui si riferisce. Ad esempio:

Apposizione anteposta: “Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha tenuto un discorso importante”.

Apposizione postposta: “Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, ha tenuto un discorso importante”.

Quando un’apposizione indica un titolo o una carica ed è posposta, solitamente si omette l’articolo (“Matteo, sindaco della città” e non “il sindaco della città”).

L’apposizione può dipendere sintatticamente da diversi elementi della frase:

Apposizione del soggetto: “Dante Alighieri, poeta immortale, ha scritto la Divina Commedia” (“poeta immortale” si riferisce a “Dante Alighieri”).

Apposizione del complemento di termine: “«ho affidato mio figlio a Mario Rossi, un bravo insegnante»” (“un bravo insegnante di italiano” si riferisce a “Mario Rossi”).

Apposizione con complemento di causa: “A causa della sua esperienza, uomo di grande cultura, è stato scelto per il ruolo” (“uomo di grande cultura” si riferisce al soggetto sottinteso).

Differenze e Utilizzi

Mentre l’attributo qualifica un nome attraverso un aggettivo, l’apposizione lo descrive aggiungendo un altro nome. Entrambi gli elementi arricchiscono la frase fornendo ulteriori dettagli sul soggetto o sugli oggetti coinvolti.

Un esempio che evidenzia la differenza:

Attributo: “La splendida città di Firenze attira milioni di turisti” (“splendida” è un aggettivo riferito a “città”).

Apposizione: “Firenze, città d’arte, attira milioni di turisti” (“città d’arte” è un sostantivo che descrive meglio “Firenze”).

L’attributo è più comune nel linguaggio quotidiano, mentre l’apposizione è spesso usata in testi formali e narrativi per dare maggior enfasi e precisione a una descrizione.

Attributo e apposizione sono due strumenti fondamentali della grammatica italiana, coacervo ricchissimo di sfumature e sfaccettature d’ogni sorta, per arricchire le frasi e rendere la comunicazione più precisa ed espressiva. Se l’attributo qualifica un nome attraverso un aggettivo, l’apposizione lo descrive aggiungendo un altro nome, offrendo così ulteriori dettagli e chiarimenti. Comprendere e utilizzare correttamente questi elementi consente di scrivere e parlare in modo più efficace e articolato, migliorando la padronanza della lingua italiana.

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