“Chiodo scaccia chiodo”, origine e significato del modo di dire

23 Settembre 2024

Scopriamo la curiosa origine di un modo di dire che ancora oggi usiamo frequentemente nelle conversazioni quotidiane: "chiodo scaccia chiodo"

Chiodo scaccia chiodo, origine e significato del modo di dire

Da dove nasce il modo di dire “Chiodo scaccia chiodo”? I modi di dire sono locuzioni, o frasi idiomatiche, che, in maniera molto concisa esprimono concetti ampi, vari e vaghi; dei modi di dire ne usufruiamo tutti e tutti i giorni non facendo caso che spesso queste formule di rapidità espressive sono costruzioni inverosimili, bizzarre o lontane dai contesti in cui si utilizzano oggi.

Scopriamo il significato di uno dei modi di dire di uso comune: “Chiodo scaccia chiodo”.

Perché si dice “Chiodo scaccia chiodo”?

L’origine del modo di dire

“Con il chiodo il chiodo, con il palo il palo” ed è un proverbio antico che risale al lessicografo greco Giulio Polluce, il quale lo menziona nel suo Onomastikón. Il proverbio si riferisce a un gioco di abilità, il cindalismo (kundalismós), che consisteva nell’estrarre un chiodo fissato nell’argilla utilizzando un altro chiodo. Questa metafora del chiodo che scaccia un altro chiodo è stata ampiamente utilizzata nel corso dei secoli, non solo nel contesto ludico, ma anche in ambiti morali, politici e amorosi.

Erasmo da Rotterdam, nei suoi Adagia (1536), usa il proverbio per spiegare l’espressione latina “Clavum clavo pellĕre”, che significa “scacciare un chiodo con un altro chiodo”. Erasmo interpreta il detto come un metodo per affrontare una situazione difficile con un’altra soluzione simile, o per porre rimedio a un male con un altro male. Questo concetto si applica a situazioni in cui un problema o una preoccupazione viene sostituita da un’altra.

Nel corso della storia, il proverbio ha trovato applicazione in vari ambiti, come quello morale, economico e religioso. Tuttavia, uno dei contesti più noti in cui viene utilizzato è quello amoroso. Il primo riferimento all’uso del proverbio in amore si trova nelle Tusculanae disputationes di Cicerone, dove si afferma che un amore nuovo può sostituire un amore vecchio, proprio come un chiodo ne scaccia un altro. Questa idea è stata ripresa anche da scrittori italiani come Petrarca e Ariosto, i quali utilizzano la metafora nelle loro opere per descrivere il modo in cui un nuovo amore può far dimenticare un amore precedente.

Il significato attuale

Nel linguaggio moderno, l’espressione “chiodo scaccia chiodo” è principalmente utilizzata nel contesto delle relazioni amorose, per indicare come una nuova relazione possa aiutare a superare il dolore di una precedente. Tuttavia, la sua applicazione si estende anche a contesti diversi, come i debiti. Infatti, “piantare un chiodo” può significare contrarre un debito, richiamando l’immagine di note o promemoria fissati su un muro con un chiodo.

Oltre al significato figurato, l’attenzione si rivolge spesso al verbo usato nel proverbio: “scaccia” o “schiaccia”. Sebbene “schiaccia” possa sembrare una variante più semplice, l’uso più appropriato è “scaccia”, come attestano le opere di Petrarca e Ariosto. Questa forma conserva il significato originale del proverbio classico, in cui il nuovo chiodo sostituisce il vecchio, piuttosto che affondarlo.

In conclusione, l’espressione “chiodo scaccia chiodo” ha radici profonde nella storia essendo tra i modi di dire più utilizzati nel corso dei millenni, dalla Grecia antica fino ai giorni nostri, passando attraverso la letteratura latina e italiana. Sebbene il suo uso sia oggi prevalentemente legato all’ambito amoroso, il proverbio conserva la sua versatilità e la sua capacità di adattarsi a diverse situazioni della vita.

Perché diciamo così

Alcune delle espressioni idiomatiche più usate ai giorni nostri sono protagoniste all’interno del libro “Perché diciamo così” (Newton Compton), opera scritta dal fondatore di Libreriamo Saro Trovato contenente ben 300 modi di dire catalogati per argomento, origine, storia, tema con un indice alfabetico per aiutare il lettore nella variegata e numerosa spiegazione delle frasi fatte. Un lavoro di ricerca per offrire al lettore un “dizionario” per un uso più consapevole e corretto del linguaggio.

Un “libro di società” perché permette di essere condiviso e di “giocare” da soli o in compagnia alla scoperta dell’origine e dell’uso corretto dei modi di dire che tutti i giorni utilizziamo. Un volume leggero che vuole sottolineare l’importanza delle espressioni idiomatiche. Molte di esse sono cadute nel dimenticatoio a causa del sempre più frequente utilizzo di espressioni straniere e anglicismi.

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