A chi non è mai capitato di sentire dire “Ad maiora”? Nonostante si tratti di un’espressione molto utilizzata e comune, probabilmente non tutti conoscono l’origine e il significato di questo modo di dire.
Cosa significa “Ad maiora”
Ad maiora è una locuzione latina il cui significato è “verso cose più grandi”, “a cose maggiori“. Tale espressione è spesso scritta seguita dal punto esclamativo, proprio perché si tratta di una formula utilizzata come augurio di conseguire risultati sempre più importanti.
Si suole affermare ad maiora!, ad esempio, per augurare buona fortuna dopo aver conseguito un diploma o una laurea, in seguito ad una promozione lavorativa, dopo una vittoria sportiva, in occasione di un fidanzamento o un matrimonio. Altre varianti di tale espressione, ma utilizzate con meno frequenza, sono ad maiora semper e ad meliora et maiora semper.
Ad maiorem Dei gloriam e altre declinazioni
Sono diverse le varianti e le declinazioni dell’espressione “Ad maiora”: una di queste è Ad maiorem Dei gloriam, traducibile in “a maggior gloria di Dio” (abbreviato in A. M. D. G.). Tale espressione risale all’epoca di san Gregorio Magno (540 circa – 604) e si riferisce probabilmente alla prima lettera ai Corinzi di san Paolo:
«Sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio»
Questa locuzione rappresenta inoltre il motto dei Gesuiti, risalente allo stesso Sant’Ignazio e che veniva distingue gli edifici, i libri e tutto ciò che apparteneva ai membri della Compagnia.
Con l’aggiunta di “et socialem” (quindi “Ad maiorem Dei gloriam et socialem”, traducibile in “Per la maggior gloria di Dio anche nel sociale”) rappresenta lo slogan dell’Alleanza Cattolica.
Altra curiosità: il celebre compositore Johann Sebastian Bach (1685-1750) era solito usare la sigla A. M. D. G. nelle sue opere.
Ulteriore declinazione di questo celebre modo di dire latino è l’espressione Ad maiorem rei memoriam (abbreviata in A.M.R.M.); esso viene utilizzato nelle iscrizioni e significa “A più duraturo ricordo della cosa”. Serve per sottolineare l’idea che quello di cui si parla merita di essere ricordato nei secoli. Espressione simile e maggiormente utilizzata a tale scopo è Ad perpetuam rei memoriam.
I modi di dire provenienti dal latino
Ad Maiora, ma non solo: sono tante le espressioni e i modi di dire di matrice latine che utilizziamo ancora oggi. Scopriamone alcune:
La locuzione in pompa magna, che significa vestire con eleganza e ricercatezza (e che non ha nulla a che vedere con la pompa nell’accezione a tutti nota).
L’espressione lupus in fabula, che viene comunemente utilizzata per indicare l’arrivo inaspettato di qualcuno di cui si stava precedentemente parlando.
Non plus ultra, espressione usata per indicare, spesso in maniera ironica, il limite estremo che si può raggiungere. Si tratta di un’iscrizione posta, secondo la tradizione, sulle colonne d’Ercole e divenuta poi motto proverbiale.
Carpe diem, locuzione latina tratta dall’Ode del carpe diem, dalle Odi del poeta latino Orazio e traducibile in “afferra il giorno”, anche se spesso resa con “cogli l’attimo”, traduzione non letterale ma che trasmette ugualmente il concetto originario che le parole latine volevano esprimere.
Scopri a questo link tutti i latinismi che usiamo ogni giorno inconsapevolmente
Perché diciamo così
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