Il 9 ottobre 1963 avvenne il colossale disastro che travolse la Valle del Vajont provocando 1918 morti. Alle 22.39, una frana staccatasi dal versante settentrionale del monte Toc, tra la provincia veneta di Belluno e quella friulana di Udine, e crollata nel neo-bacino idroelettrico sottostante, creato grazie alla diga del Vajont, provocรฒ unโinondazione che distrusse tutto il fondovalle con i suoi abitati, tra cui il paese di Longarone.
Per collaudare lโimpianto lโente gestore volle innalzare il livello delle acque del lago artificiale al di sopra dei 700 metri: questo, insieme alle forti precipitazioni e a errori umani nella gestione dei possibili pericoli, causรฒ il crollo della parete rocciosa e la fuoriuscita delle acque dal bacino.
I libri da leggere che raccontano la tragedia del Vajont
A 60 anni del disastro, vi proponiamo alcuni libri da leggere per non dimenticare quanto avvenne presso la Valle del Vajont
“Morire sul Vajont” di Mario Passi
Vogliamo ricordare le vittime del Vajont attraverso il racconto dei libri che hanno voluto affrontare lโargomento e indagare le responsabilitร dellโaccaduto, a partire da โMorire sul Vajontโ (Marsilio) di Mario Passi, giornalista de lโUnitร .
Il libro di Passi, pubblicato nel 1968, รจ il primo dedicato a questo immane dramma e ricostruisce lโaccaduto basandosi sui documenti dellโistruttoria, alla vigilia del Processo di Primo Grado apertosi quellโanno a LโAquila.
“Vajont senza fine” di Mario Passi
Il giornalista torna sul tema con un altro testo fondamentale, โVajont senza fineโ (Baldini Castoldi Dalai), pubblicato nel 2003, per il quale lโattore, regista e drammaturgo Marco Paolini, che ne firma la prefazione, ha scritto delle singolari โistruzioni per lโusoโ.
โPochi istanti. E duemila persone morirono in una guerra che non seppero di avere combattutaโ. Cosรฌ si conclude questo libro, che Paolini definisce โuna sorta di diarioโ. Un testimone che lโha vissuta e ne รจ stato intimamente segnato, torna a raccontare la storia dellโesclusione di intere popolazioni da scelte che mettevano in gioco la loro vita.
La costruzione di una diga, un bacino idroelettrico, una frana gigantesca che si apre sul fianco della montagna. E la decisione di correre un rischio calcolato, di andare avanti comunque: fino al disastro del 9 ottobre 1963. Con la complicitร โ denuncia Passi โ degli apparati statali, di una scienza asservita, del potere politico, nel silenzio degli organi di informazione. Una macchina che ancora oggi sostiene la tesi della fatalitร , dellโimprevedibilitร , e nega ogni colpa.
“Lโorazione civile” di Marco Paolini
Proprio Paolini, nato a Belluno, si รจ fatto cantore di questa tragedia in teatro. Insieme a Gabriele Vacis, lโattore ha scritto il monologo โVajont, 9 ottobre 1963. Orazione civileโ, andato in diretta su Rai 2 con titolo โIl racconto del Vajontโ il 9 ottobre 1997, in occasione del 35simo anniversario dallโaccaduto. Lโopera teatrale รจ pubblicata in volume da Garzanti, libro frutto di unโesperienza che ha giร coinvolto migliaia di persone in tutta Italia.
L’ultima edizione รจ arricchita da due saggi inediti: โIl Vajont e LโAquila, due tragedie paralleleโ di Marco Paolini e โIl racconto e la consapevolezza del tempoโ di Gabriele Vacis.
“Sulla pelle viva” di Tina Merlin
Unโaltra testimonianza da cui non si puรฒ prescindere รจ quella di Tina Merlin, anche lei giornalista de lโUnitร , autrice del libro-reportage โSulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofeโ (Cierre), uscito nel 1983. Tina Merlin รจ oggi conosciuta come โQuella del Vajontโ โ cosรฌ recita il titolo del libro di Adriana Lotto a lei dedicato, edito da Cierre โ per aver raccontato, con rabbia e indignazione, la storia di quella gente dal destino segnato.
“Vajont: quelli del dopo” di Mauro Corona
Di questa triste storia si รจ occupato anche Mauro Corona nel libro โVajont: quelli del dopoโ (Mondadori), del 2006. Anche se i fatti di quella terribile notte diventano sempre piรน lontani, quel passato resta inciso sulla pelle di chi lโha vissuto, come lo scrittore-alpinista di Erto e come i personaggi di questo testo inedito. Allโosteria del Gallo Cedrone sei uomini si ritrovano a discutere fuori dai denti, tra un bicchiere di vino e lโaltro, sulle responsabilitร della tragedia; sul dopo Vajont, su chi ci ha guadagnato e chi ci ha perso. Dalle loro parole ruvide e coinvolte emergono accuse, notizie, fatti.
“La storia del Vajont” di Edoardo Semenza
Chi voglia documentarsi a fondo su quanto accadde la sera di cinquantโanni fa non puรฒ tralasciare di leggere โLa storia del Vajontโ (K-Flash) di Edoardo Semenza, pubblicato per la prima volta nel 2001 poco prima della sua morte. Edoardo Semenza รจ il geologo che ha scoperto la frana del Vajont nell’agosto 1959, piรน di quattro anni prima che scivolasse provocando l’immane tragedia, ipotizzando che potesse muoversi nuovamente col riempimento del lago, ed รจ figlio del progettista della diga, Carlo Semenza. In questo libro lโautore ha voluto esporre, con un linguaggio adatto a tutti e con numerosissime immagini, tutti i suoi ricordi, gli studi scientifici e le riflessioni che ha maturato da allora.
Il volume contiene anche un ampio commento ai testi di Tina Merlin e Marco Paolini e al film di Renzo Martinelli del 2001, โVajont โ La diga del disonoreโ, che ha tra i suoi interpreti Mauro Corona, Daniel Auteuil e Leo Gullotta. Alla stesura dellโopera hanno collaborato anche i figli Pietro e Michele Semenza.
“Le foto della frana del Vajont” di autori vari
A cura di Giovanni Masรฉ, Michele Semenza, Paolo Semenza, Pietro Semenza e Maria Chiara Turrini รจ anche uscito nel 2004 il volume โLe foto della frana del Vajontโ, completo di cd-rom. Da questo libro sono tratti gli scatti della mostra fotografica itinerante โLa storia del Vaiontโ, curata dai figli di Edoardo Semenza insieme a Giovanni Masรฉ, Monica Ghirotti e Francesco M. Guadagno, organizzata per i cinquantโanni dalla tragedia. A partire da febbraio lโesposizione รจ stata ospitata dalle piรน importanti universitร italiane ed รจ oggi visitabile allโUniversitร degli Studi di Padova. Da qui partirร per Bologna e poi Ferrara.
Altri libri da leggere per non dimenticare
Per approfondire la vicenda giudiziaria si puรฒ leggere โVajont, Stava, Agent Orange. Il costo di scelte irresponsabiliโ (Cedam) di Nicola Walter Palmieri, in cui lโautore analizza tre casi di disastri ambientali e critica le sentenze riguardanti il caso del Vajont.
Per chi voglia documentarsi sulla Sade (Societร Adriatica Di Elettricitร ), proprietaria della diga, sul suo sistema idroelettrico e sulla costruzione dellโopera cโรจ il volume โIl Grande Vajontโ (Cierre), curato da Maurizio Reberschake contente saggi di saggi di Maurizio Reberschak, Ivo Mattozzi, Mario Isnenghi, Mario Fabbri, Ferruccio Vendramini e Fiorello Zangrando.
Maurizio Reberschak e Ivo Mattozzi sono anche autori de โIl Vajont dopo il Vajontโ (Marsilio), del 2009, dove si ripercorre quanto accaduto dopo il disastro โ i progetti di ricostruzione, i processi civili e penali, il lento recupero di una memoria, di tante memorie, inizialmente estromesse in nome di una rottura con il passato.