“Ucronia” è forse l’uscita più attesa di settembre. Dopo “V13”, la cronaca giudiziaria incentrata sul processo all’unico attentatore sopravvissuto agli attacchi terroristici avvenuti a Parigi il 13 novembre 2015, Emmanuel Carrère torna sugli scaffali delle librerie italiane con un saggio interessantissimo sul genere letterario dell’ucronia.
“Ucronia” di Emmanuel Carrère
La sinossi del libro
Nel romanzo di Sarban “Il richiamo del corno”, un ufficiale della Marina britannica sperimenta l’incubo di risvegliarsi in un mondo nazificato, dove i prigionieri-schiavi sono selvaggina per la caccia di un feroce sovrano: un’allarmante rappresentazione della storia come avrebbe potuto svolgersi – o ucronia, come l’ha definita nel 1876 Charles Renouvier.
Che nasca dal rimpianto o dalla ribellione, da un credo filosofico-religioso o dall’attrazione per gli infiniti possibili, ogni opera ucronica è destinata a falcidiare certezze, a dinamitare la nostra visione del mondo, giacché insinua il dubbio che la storia sia un gigantesco trompel’œil e che anche la più confortante realtà possa di colpo vacillare, spalancando abissi angosciosi.
A questo sovversivo genere letterario, cui lo lega una tenace passione, Emmanuel Carrère ha dedicato una seducente riflessione che, oltre a ripercorrerne le tappe salienti, ne addita le sconcertanti implicazioni: i regimi totalitari non hanno del resto adottato la tecnica ucronica per imporre una storia controfattuale?
Ma c’è di più: proprio quando sembra rivestire i panni del teorico sottile e distaccato, Carrère ci trascina nel laboratorio da cui sono nati “I baffi” e “L’Avversario”, dove vite parallele e alternative sgretolano quella fragile costruzione che è la nostra identità. E ci svela che, dalle più innocenti rêverie retrospettive fino alle devianze che sogniamo o paventiamo, l’ucronia è sempre dentro di noi.
Che cos’è l’ucronia
Ma cos’è l’ucronia? A qualcuno, questa parola potrebbe suggerirne un’altra più nota e frequentata con cui, talvolta, si incontra: utopia.
Il titolo del nuovo libro di Carrère si riferisce infatti a un genere letterario, conosciuto anche come “storia alternativa”, “allostoria” o “fantastoria”, che si costruisce sulla base di una narrativa fantastica che racconta un percorso storico alternativo rispetto a quello che abbiamo vissuto e viviamo.
Il termine deriva dall’unione di due lemmi originari del greco antico: la -u rimanda ad ou, il prefisso di negazione greco, mentre -cronia rimanda al termine χρόνος (krònos), che significa “tempo”. Se l’utopia è un “non luogo”, l’ucronia è un “non tempo”, un tempo che non esiste ma che è solo immaginato, e può essere immaginato sia in chiave positiva, sia in chiave negativa.
Emmanuel Carrère
Emmanuel Carrère è uno scrittore, sceneggiatore e regista francese, nato a Parigi il 9 dicembre 1957 da Louis Carrère e da Hélène Carrère d’Encausse, terza donna ad essere eletta nell’Académie française. Carrère studia presso la facoltà di Sciences Po di Parigi e nel frattempo si afferma come critico cinematografico lavorando per la rivista Télérama.
Il suo esordio in narrativa risale al 1983, ma il successo arriva dopo il 2000, con la pubblicazione de “L’avversario”, il libro che racconta, attraverso una prospettiva personale, la storia di Jean-Claude Romand, un criminale francese cresciuto nella menzogna di cui lo scrittore francese ricostruisce la vita, le intenzioni e la psicologia intervistandone gli amici, intrattenendo con il criminale una fitta corrispondenza ed assistendo ad ogni punto del suo processo.
Con quest’opera, Carrère diventa un caso letterario. Con “Limonov”, il romanzo che narra la storia del leader dissidente russo Ėduard Limonov, lo scrittore francese afferma la sua concezione della scrittura ed entra nell’Olimpo degli autori contemporanei più amati al mondo. Dopo aver collezionato un successo dopo l’altro nel corso degli anni, lo scorso marzo Emmanuel Carrère torna in libreria con “V13”, un’irresistibile cronaca giudiziaria incentrata sul processo all’unico attentatore sopravvissuto agli attacchi terroristici avvenuti a Parigi il 13 novembre 2015. A distanza di qualche mese, eccolo con l’atteso “Ucronia”.