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“Tra il silenzio e il tuono” di Roberto Vecchioni, un inno alla forza della vita

Un romanzo epistolare sorprendente, in cui passato e presente si mescolano con passione e sincerità. "Tra il silenzio e il tuono" è il nuovo, imperdibile libro di Roberto Vecchioni.

Tra il silenzio e il tuono“: un titolo ossimorico, che anticipa con maestria l’incanto che si cela all’interno del nuovo libro scritto da Roberto Vecchioni, pubblicato lo scorso 27 febbraio per EinaudiUn romanzo epistolare fuori dagli schemi usuali, che ci porta lontano, alla scoperta di una vita raccontata con sincerità ed emozione.

“Tra il silenzio e il tuono”, la sinossi

C’è un’età della vita in cui si può trovare una voce pura: una voce tra il silenzio e il tuono. Non c’è un altro modo per parlare di sé, forse, quando guardarsi indietro, e dentro, è lo stesso movimento.

E tutto, proprio tutto – le gioie, i dolori, la scoperta dell’amore come quella della morte – è in noi con la stessa forza. Attraverso le lettere di un ragazzo che cresce e di un misterioso nonno, Roberto Vecchioni ha scritto il suo romanzo più intimo e struggente. Questo è un romanzo fatto di lettere, ma non è un romanzo epistolare come gli altri.

Si alternano due voci: da una parte c’è lui, Roberto Vecchioni, che racconta a un fantomatico nonno alcuni degli episodi più significativi della sua vita. Li riporta in presa diretta, proprio mentre gli accadono, a dieci, quindici, trenta, ottant’anni. Infanzia, amicizie, studi, canzoni, dolori, amori.

Sconfitte e vittorie. Il nonno, dal canto suo, non gli risponde mai: forse non ce n’è bisogno, forse conosce Roberto fin troppo bene. Le sue lettere sono indirizzate ad altri personaggi, veri o immaginari, e affrontano gli argomenti più disparati. Che si tratti di Schubert, di bizzarre teorie sugli ingorghi stradali o di scrittori russi che conosce soltanto lui, ne scrive sempre con la medesima, grandissima passione.

E anche se le lettere di Roberto raccontano la storia di una vita – e insieme la storia di un corpo, che sente, ama, si ferisce, si ammala – e quelle del nonno sono puro pensiero, capita di rimanere spiazzati, perché ogni tanto parlano di qualcosa che sembra essere accaduto a entrambi.

Di un palco illuminato, ad esempio, e di un uomo che chiede di essere chiamato amore. Ma, soprattutto, della morte di un figlio, e del dolore lacerante che non ti abbandona mai.

Cinquantatre lettere, cinquantatre momenti sfolgoranti per catturare «l’ombra sfuggente della verità». In un tempo in cui il prima e il dopo possono confondersi, e persino, forse, illuminarsi a vicenda.

Le tematiche e il senso dell’opera

Se l’espressione “Tra il silenzio e il tuono” ti sembra familiare è perché, nella scelta del titolo del suo nuovo libro, Roberto Vecchioni ha voluto richiamare uno dei versi più espressivi di Chiamami ancora amorela canzone con cui ha partecipato al Festival di Sanremo, vincendo la kermesse musicale, nel 2011.

Come la celebre canzone, “Tra il silenzio e il tuono” vuole essere al contempo un libro personale e universale, un diario e un testamento, in cui convivono vita esteriore e interiore.

Nel dialogo mai del tutto realizzato fra il protagonista e il nonno silente, emergono anzitutto i dettagli della vita di Vecchioni. Una vita vissuta in pienezza, in cui si avvicendano la gioia dell’amicizia, la felicità del successo, il valore dell’amore, la cognizione del dolore.

Le esperienze raccontate nelle lettere ci ricordano quanto siamo simili, noi esseri umani che spesso ci arrovelliamo per vincere il confronto con gli altri, e quanto le nostre esistenze assumano significato soltanto alla luce dell’amore, che è l’unica forza in grado di salvarci dall’oblio.

“Tra il silenzio e il tuono” è un libro da leggere e da custodire: ci ricorda quanto siamo fortunati a sperimentare gioie inesprimibili e dolori laceranti. Ci ricorda quanto siamo fortunati ad essere vivi, nonostante tutto.

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