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“Tess dei d’Uberville”, il romanzo di Thomas Hardy che racconta il coraggio di una donna

"Tess dei d'Uberville" è un capolavoro della letteratura inglese del XX secolo. Il romanzo di Thomas Hardy può ancora oggi insegnarci tanto, a partire dall'importanza di lottare contro la violenza di genere.

L’11 gennaio 1928 scompariva, mentre era intento alla stesura delle sue poesie, Thomas Hardy, poeta e romanziere britannico fra i più noti dell’epoca vittoriana. Uno dei suoi capolavori assoluti è il romanzo “Tess dei d’Uberville“, una storia che vede protagonista una giovane bellissima donna in lotta contro la violenza e i pregiudizi tipici del periodo e, diremmo oggi, non solo.

“Tess dei d’Uberville”

Nelle campagne dell’Inghilterra vittoriana cresce Tess, creatura incantevole e pura. Ma né la sua bellezza, né l’innocenza la salveranno da un destino di brucianti passioni. Per Alec d’Urberville, bello, ricco, potente e nobile: il seduttore al quale la giovane sembra legata da un vincolo più forte di ogni disperazione, più forte di ogni sentimento. E per Angel Clare, l’amore di gioventù appena intravisto, a lungo sognato, posseduto, perduto, ritrovato. Degradazione e alti ideali ha messo il destino sulla strada di Tess. Ma non sempre è così facile distinguerli.

Il titolo completo di “Tess dei d’Uberville” è “Tess dei d’Urberville: fedele rappresentazione di una donna pura”. Con questo romanzo, Thomas Hardy segna una svolta nella sua carriera: i critici nutrono sin da subito pareri contrastanti, e la morale tardo vittoriana fatica a comprendere il nuovo lavoro dello scrittore inglese. Il personaggio di Tess, infatti, sfida le norme sociali dell’epoca. Non si ferma dinanzi alle ingiustizie subite. Anzi, non si dà per vinta e combatte con tutta sé stessa per ottenere la libertà e la vendetta.

Combattere la violenza di genere

Benché all’inizio della narrazione la vita di Tess dipenda esclusivamente dalle decisioni di qualcun altro, prima la famiglia che la vuole dare in sposa ad un rampollo nobile – che poi si scoprirà tutt’altro che tale -, poi Alec che pretende che, dopo essere stata violata, la giovane donna viva al suo fianco come fosse sua moglie, Tess trova il modo di ristabilire una sorta di equilibrio nella sua vita e di prendere le redini del suo destino commettendo atti che difficilmente si perdonano ad una donna dell’epoca vittoriana. Disposta perfino ad uccidere il suo carnefice, Tess fa di tutto per tornare ad essere felice.

Non le importa che fine farà, vuole liberarsi del fardello della violenza, del peso di un’esistenza vissuta per compiacere gli altri, nascondendo la sua vera natura e i crimini che sono stati commessi contro di lei. “Tess dei d’Uberville” è un romanzo in cui scintillano fugaci attimi di speranza, ma in cui alla fine quest’ultima non trova spazio. Anche il personaggio di Angel, che all’inizio impariamo a conoscere con affetto e benevolenza, si rivela meschino, calcolatore, incapace di comprendere le sofferenze di una donna violata e ancora ferita.

Tutti i barlumi di speranza presenti nell’opera provengono dalla stessa Tess che, coraggiosa, decide il corso della sua vita e combatte contro le violenze subite. Un romanzo drammatico che, ancora oggi, può insegnarci molto sull’essere umano e sulle sue debolezze. In fondo, sebbene il panorama socio-culturale sia molto cambiato dal tempo in cui è ambientato il romanzo di Thomas Hardy, “Tess dei d’Uberville” mostra meccanismi che conosciamo fin troppo bene e di cui leggiamo ogni giorno sui giornali.

La violenza di genere è ancora un grave problema della nostra società, una vera e propria tragedia che colpisce tutto il mondo, dai paesi meno sviluppati a quelli più ricchi, senza distinzione. Lottare affinché questa terribile piaga abbia fine dev’essere prerogativa di tutti noi, semplici cittadini e cittadine, politici, membri di organizzazioni a tutela delle donne, volontari, mariti, mogli, madri, figli, perché non si consumino mai più drammi come quello raccontato da Thomas Hardy nel suo capolavoro.

Thomas Hardy

Thomas Hardy nasce il 2 giugno 1840 a Higher Bockhampton, da una famiglia di umili origini. Studia architettura e si trasferisce a Londra per esercitare la professione, che tuttavia abbandona presto per dedicarsi alla sua vera passione, la letteratura. Hardy comincia a comporre i suoi primi versi dopo il 1868. È poi grazie all’incontro con lo scrittore George Meredith che Thomas Hardy inizia ad interessarsi al romanzo. La sua prima opera in prosa, dal titolo “Desperate remedies”, viene pubblicata nel 1871 nell’anonimato. Le influenze dello stile di Meredith sono numerose ed evidenti.

Nel 1874 Hardy si sposa con Emma Lavinia Gifford e si stabilisce a Dorchester. Diviene in breve tempo un importante intellettuale, nonché romanziere di successo. Insieme a “Tess dei d’Uberville” e “Via dalla pazza folla”, “Jude l’oscuro” è uno dei suoi lavori più celebri, il suo ultimo romanzo, nonché la sua opera più pessimistica, che piace talmente poco al pubblico vittoriano da indurre lo scrittore a pensare di aver raggiunto il termine della carriera da romanziere; i suoi ultimi lavori sono infatti esclusivamente poesie. Nel 1914, due anni dopo la scomparsa di Emma, Thomas Hardy si risposa con Florence Emily Dugdale, che diverrà la sua biografa. Hardy muore al suo tavolo di lavoro l’11 gennaio 1928.

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