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Sul Corriere della Sera di oggi, Paolo Giordano presenta ”Yellow Birds” di Kevin Powers

RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA โ€“ Tra le principali notizie sulle pagine di cultura dei quotidiani di oggi segnaliamo, sul Corriere della Sera, l'0articolo a firma dello scrittore Paolo Giordano dedicato al libro ''Yellow Birds'', dell'ex soldato Kevin Powers. Uscito in Italia per Einaudi, il libro รจ un romanzo sulla guerra...
Il Corriere e Il Messaggero riportano la polemica nata sul libro “Nella Bibbia ho incontrato” di Pierdomenico Baccalario, la versione per ragazzi del Testo Sacro presentata ieri alla Fiera di Bologna e accusata di essere troppo edulcorata
 

RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA – Tra le principali notizie sulle pagine di cultura dei quotidiani di oggi segnaliamo, sul Corriere della Sera, l’articolo a firma dello scrittore Paolo Giordano dedicato al libro “Yellow Birds”, dell’ex soldato Kevin Powers. Uscito in Italia per Einaudi, il libro è un romanzo sulla guerra, in cui l’autore riversa gli orrori vissuti in Iraq. Sempre sul Corriere Cristina Taglietti parla della polemica sulla versione della Bibbia per i più piccoli di Pierdomenico Baccalario. Come segnalato anche da Fiorella Iannucci su Il Messaggero, il libro, uscito per l’editore San Paolo con titolo “Nella Bibbia ho incontrato”, ha suscitato diverse perplessità da parte anche delle autrici che l’hanno presentato ieri a Bologna, Giusi Quarenghi e Silvia Giacomoni.

LA GUERRA DI POWERS LETTA DA PAOLO GIORDANO
– “Se non spingiamo l’immaginazione dentro lo stato marziale dell’anima, non potremo comprenderne la forza di attrazione.” Sono parole dello psicologo americano James Hillman, autore del libro “Un amore terribile per la guerra”, citato da Paolo Giordano nell’articolo apparso oggi sul Corriere. Qui l’autore dedica una pagina alla storia del soldato John Bartle, raccontata da Powers in “Yellow Birds”, ai traumi, alle ferite profonde e alle fratture dell’anima dalla guerra create. La scelta che si pone ai soldati quando sono in missione, sottolinea Giordano, è tra due alternative: conservare la propria integrità e soccombere all’assurdità dell’orrore, oppure abbandonarvisi e attraversalo, accettando di farsi trasformare nel tentativo di conservarsi almeno la vita. Attraverso il romanzo di Powers, scrive Giordano, il lettore si trova a fare i conti con questa stessa scelta, a ripeterla dentro di sé affrontando il “demone della guerra che abita ognuno di noi”. Un attraversamento “essenziale nelle nostre vite sprofondate mollemente nella rimozione”, afferma Giordano. E conclude così: “Credo che esso sia tanto più essenziale ora, perché è nell’illusione stolida della nostra innocenza di individui, di famiglie, di comunità, di nazioni, che la furia bellica si prepara a esplodere. ‘Il lato peggiore della guerra è che si conclude con la pace, ovvero si sottrae alla rimemorazione’, scrive Hillman. Perciò occorre andare alla guerra. Occorre immaginarla. Occorre leggerla.”

LA BIBBIA DI BACCALARIO ALLA FIERA DI BOLOGNA – “Quello di Baccalario è un libro di piacevolissima lettura ma non è la Bibbia”: è questo il commento di Silvia Giacomoni al libro di Pierdomenico Baccalario, parole riportate da Cristina Taglietti sul Corriere. L’autrice, che si è cimentata anche lei in una versione per ragazzi del Testo Sacro, “La nuova Bibbia Salani, ha definito il racconto di Baccalario “piatto, edulcorato, privo della drammaticità e del chiaroscuro del teso. Non c’è l’urgenza del racconto biblico, la fine del tempo che incombe. È nello stile di Walt Disney.” Anche Giusi Quarenghi, autrice a sua volta del libro “Io ti domando. Storie dell’Antico Testamento”, ha affermato: “La Bibbia cresce con chi legge, ma un racconto come questo, pur molto piacevole, rischia di non fare da ponte per una rilettura più matura.” Fiorella Iannucci su Il Messaggero riporta la replica di Baccalario, che in “Nella Bibbia ho incontrato” propone un suo viaggio attraverso l’Antico Testamento immedesimandosi nei personaggi stessi e facendoli parlare in prima persona. “Ovviamente quando scrivo della crocifissione non racconto i chiodi che si conficcano sul corpo di Gesù, dico semplicemente che è stato crocifisso. L’eccesso nel raccontare il dolore, la paura, tiene lontani i bambini. Il linguaggio non deve essere mai eccessivo.”

IL NUOVO GENERE DELLA “CRITICA BIOGRAFICA”
– Segnaliamo anche, su Repubblica, un articolo di Raffaella De Santis in cui la giornalista parla di un nuovo genere di saggio critico in voga in questo momento. Sempre più numerosi sono infatti gli scrittori che parlano di letteratura attraverso opere biografiche, in cui collegano le loro letture e i loro giudizi a episodi personali della loro vita, facendo della scrittura critica un’occasione per parlare di sé. “Ormai il saggio asettico e pieno di note ha fatto il suo tempo, sostituito dal diario personale, empatico e agile. In Rete, d’altra parte, si parla così, dicendo ‘io’. […] Il ‘bello’ è diventato ‘mi piace’, un like istintivo, sul web come nella pagina scritta”, commenta Raffaella De Santis. La giornalista mette in guardia dai vizi di una tale genere letterario: “Già Roland Barthes scrivendo la sua autobiografia a metà anni Settanta avvertiva: ‘Questo non è un libro di confessioni’, consapevole del fatto che in fondo niente è meno sincero della prima persona singolare.”

LA BIOGRAFIA DI BÉBERT, IL GATTO DI CÉLINE – A una biografia letteraria del tutto particolare è dedicata la pagina di cultura de il Giornale, quella scritta da Frédéric Vitoux su Bébert, il gatto del più grande e più odiato scrittore di Francia, Louis-Ferdinand Destouches, ovvero Céline. Ce ne parla in un articolo Luigi Mascheroni, che spiega come l’editore Grasset avesse chiesto a Vitoux, profondo conoscitore di Céline, di scriverne la biografia. Lui “rilanciò scherzosamente, proponendo la biografia del suo gatto, che accompagnò Céline per parecchi anni e molti romanzi. L’editore Grasset, che non scherzava mai, gli commissionò il libro, che uscì nel 1976 in Francia e oggi, per la prima volta, in Italia: ‘Bébert. Il gatto di Louis-Ferdinand Cèline’”, edito da La Vita Felice – racconta Masheroni. Con lui seguiamo così gli spostamenti dello scrittore, che poco prima dello sbarco in Normandia, temendo di venir “liquidato dalla Liberazione”, decide di lasciare la Francia insieme alla compagna e a Bébert per trasferirsi in Danimarca. “Insieme”, Cèline e Bébert, “randagi entrambi, attraversarono la Francia collaborazionista, la Germania in fiamme e la Danimarca ipocrita.”

I RACCONTI DI JAMES THURBER – Tra gli altri articoli, segnaliamo ancora su Libero quello a firma di Pier Mario Fasanotti dedicato a James Thurber, scrittore e fumettista americano di cui è da poco uscita in libreria la raccolta di racconti, tratti dall’antologia del 1945, “La vita segreta di Walter Mitty”, per i tipi di Rizzoli. Nella scrittura di Thurber, spiega Fasanotti, il registro umoristico si impernia sull’asse dell’assurdo: l’autore “centrifuga ambienti e personaggi, abituandoci a stare davanti, strabiliati, a una giostra impazzita.”

26 marzo 2013

 

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