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“Stirpe e Vergogna”, il libro di Michela Marzano per riflettere sul senso dell’essere Italiani

“Stirpe e Vergogna” è il nuovo romanzo di Michela Marzano. Un libro sul suo passato ma anche sul passato del nostro Paese.

Intervistare Michela Marzano è sempre un’esperienza che ti arricchisce: la sua lucidità nell’argomentare ogni cosa, la sua capacità analitica tipica della formazione in Filosofia, la sua ironia, la sua intelligenza, hanno la capacità di affasciare l’interlocutore. In occasione dell’uscita del suo nuovo libro, edito per Rizzoli, “Stirpe e Vergogna”, abbiamo dialogato sulle tematiche più importanti e sulla storia che l’ha portata fino a qua. Una conversazione estremamente stimolante, in grado di far riflettere ognuno di noi sul senso dell’essere Italiani, sul senso delle macchie profonde del nostro passato. Tra le pagine di un romanzo commovente, colmo di storia e anche di sentimento, la Marzano si racconta e racconta anche ognuno di noi.

Un libro memoir

In questo libro c’è molto di Michela Marzano. Nonostante il suo libro più autobiografico sia un altro, qui mette la sua storia e le sue domande, cercando anche le sue risposte. A proposito ci dice:

“Io in realtà, un libro autobiografico l’scritto ormai 11 anni fa e si intitola ‘Volevo essere una farfalla’ ed ho raccontato quello che è stato il mio sintomo per tanti anni: l’anoressia. Questo mi ha portato a fare tutto un lavoro su di me per cercare di capire cosa ci fosse di sbagliato, ho combattuta sul rapporto tra essere e dover essere, sul cercare di essere accettata per quello che non sono, ho lavorato sul non sentirmi mai all’altezza. Oggi, però, l’assenza di un figlio mi ha spinto ad andare oltre per cercare di capire meglio il rapporto tra me miei genitori, tra mio padre e suo padre (quindi il mio nonno).”

Il senso di colpa e di vergogna di ognuno di noi

Il titolo del libro “stirpe e vergogna” richiama un sentimento particolarmente invadente nella vita di Michela Marzano. Un sentimento invadente anche nelle nostre vite che, spesso, non riusciamo ad ammettere come dovremmo. Questo perché affonda le sue radici in generazioni passate e ritrovare la scintilla iniziale non è semplice.

“Quello che ho anche imparato anche attraverso la psicanalisi è che tante volte i sintomi, il malessere, sono transgenerazionali. Cioè i figli sono sintomi dei genitori che a loro volta sono sintomi dei propri genitori. Siccome nonostante tutta l’analisi che avevo fatto permaneva una vergogna e una forte sensazione di inadeguatezza, ho voluto scavare a fondo.”

Scoprire i segreti di famiglia

Il percorso di scoperta, indagine, scrittura, ha portato Michela Marzano a scoprire che il nonno, già nel lontano 1919, aveva aderito al fascismo e alla creazione dei Fasci di Combattimento. Una scoperta scioccante che ha fatto mettere in discussione diverse cose della vita della scrittrice. Il passato della nostra famiglia di ognuno di noi rischia di essere come un baule mai aperto, poggiato lì, pieno di polvere e con la serratura arrugginita. Ci vuole coraggio a rispolverare e riaprire certi passati. La Marzano l’ha fatto e ce lo racconta divinamente.

“Io vengo da una famiglia di sinistra, io sono sempre stata di sinistra, eppure ho scoperto un passato sulla mia famiglia che non conoscevo. Ho scoperto una vera e propria amnesia da parte di mio padre e con questo libro ho ricostruito tutta una serie di segreti che io stessa non mi aspettavo di trovare. Ci sono una serie di fili che si intersecano: c’è il filo della prima persona, la mia voce, poi c’è una parte di fiction in cui io ricostruisco ciò cui non ho avuto accesso, ovvero la storia di mio nonno di mia nonna e poi c’è l’ultimo film che è quello della storia del nostro paese e dell’amnesia italiana. Oggi credo che non solo Michela Marzano ha dovuto fare i conti con il proprio passato, ma che sia arrivato il momento per tutti noi, per ognuno, di fare i conti con la storia.”

Michela Marzano: La scrittura è pazienza

Michela Marzano è una Ferrari sempre in sesta. il percorso lungo che la portata a scrivere questo libro, anche a causa del covid, la in qualche modo obbligata a tenere il freno a mano tirato. Un percorso di consapevolezza e crescita che riconosce lei stessa. “Mia mamma mi ripeteva sempre ‘dai tempo al tempo’, ma era una frase che mi metteva in agitazione. Oggi invece ne ho capito l’importanza e devo dire che sono diventata molto più paziente dopo la stesura di questo romanzo.”

Il rapporto con l’attesa non è mai una cosa semplice da imparare, soprattutto per caratteri come quelli di Michela, che non hanno mai smesso di chiedersi il “perché” delle cose. “Stirpe e vergogna” è un libro che scava in questi perché, scava verso i dubbi e soprattutto fa tornare a galla le risposte che noi, come popolo, ci siamo spessi dimenticati.

Stella Grillo

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