Nei giorni della pandemia l’America scopre Alessandro Manzoni. La prima traduzione inglese, da quasi mezzo secolo, dei capitoli sulla peste dei Promessi Sposi è stata messa online dal sito LitHube, suscitando la curiosità dei lettori per la loro attualità.
A riflettere sull’importanza di leggere Manzoni oggi sono Albertini, direttore della Casa Italiana Zerilli Marimò della New York Univeristy, e il traduttore Michael Moore, attraverso una diretta Facebook nell’ambito della serie #TuttiaCasa, organizzata dalla Casa italiana.

“I promessi sposi”, otto passi che raccontano la peste ieri come oggi
Passi che descrivono l’arrivo della peste a Milano e che risuonano attuali, riportandoci inevitabilmente a quanto sta accadendo intorno a noi
Perché Manzoni è stato dimenticato in USA
“Alessandro Manzoni, l’autore di “I promessi sposi” è in gran parte sconosciuto negli Stati Uniti. Gli ultimi capitoli del suo romanzo monumentale trattano della piaga del XVII secolo a Milano. Egli analizza i comportamenti e gli atteggiamenti umani meglio di qualsiasi altro scrittore. La cultura americana tradizionale e parrocchiale, costantemente crogiolata nel suo senso di inferiorità culturale verso la Francia, parla ossessivamente ed esclusivamente della Peste di Albert Camus. E ignora totalmente artisti del calibro di Boccaccio e Manzoni”.
Le descrizioni della peste del 1630
Moore ha poi puntato riflettori sull’accuratezza di Manzoni nella descrizione della peste del 1630 pur scrivendone due secoli dopo. “Non puoi trovare descrizioni epidemiologiche più accurate, non solo della diffusione del contagio ma anche delle reazioni da parte della gente comune e dei leader politici e religiosi”. Nel romanzo, come allora oggi, “si cercano molti capri espiatori. Mentre lo sforzo di identificare il ‘paziente zero’ si trasforma nella percezione del virus come importato da stranieri”.
Via: Ansa