Ho passato quasi tutte le estati nella nostra campagna, Moseโ, in Sicilia. Da bambina mio padre, un entusiasta agricoltore, mi portava nei campi di grano e nellโuliveto. Cercava di insegnarmi i rudimenti dellโagricoltura, i cicli delle semine e delle raccolte, e la vita degli alberi. Lo ascoltavo, ma il mio sguardo vagava sulle spine, sulle erbacce, sui germogli, sullโerba bruciata dal sole, sui rami rotti dalle folate di vento, e sui fiori dei campi, piccoli e di colore intenso. Quelli erano la mia forza.
Casa mia รจ piena di piante, alcune, anziane, hanno retto ben 5 traslochi. Loro sono state e sono di conforto in questi brutti giorni. La piaga del coronavirus, il cosiddetto
covid-19, รจ lโevento esterno piรน cattivo e dannoso che ho incontrato. Mi sgomenta sapere che sia in tutto il mondo, e che uccida senza pietร gli esseri umani, ma non altri esseri viventi e nemmeno le piante.
Ho cercato di combatterlo a modo mio questo maledetto coronavirus. Creando altra vita, quella delle piante, fino ad ora non โtoccateโ da esso o da altro nemico letale. Tre settimane fa ho trovato nel mio frigorifero una testa di aglio โspicataโ ( in siciliano significa con un accento di germoglio). Ne ho separato i cinque spicchi e li ho piantati in un vaso, che eโ andato a fare compagnia ai geranei del mio balcone solatio, al terzo piano di Ashley Gardens.
Li ho annaffiati ogni giorno con devozione e sono cresciuti come il fagiolo di Giacomino, in una settimana uno era alto undici centimetri. Gli altri quattro, piรน bassi, si affannavano per raggiungerlo, e dopo due settimane tre di loro cโerano riusciti, erano quasi della sua altezza: trenta centimetri! Adesso tutti e cinque sono alti piรน di mezzo metro.
Questi spicchi di aglio mi hanno dato serenitร , e hanno ridimensionato le mie insicurezze e miei dubbi. Non importa coronavirus, i miei spicchi crescono sani, alti e dritti. Si moltiplicheranno. E cosi anche noi esseri umani cresceremo sani e bene, finita la pandemia.
Sono speranzosa. Grazie ai miei spicchi di aglio, determinati a vivere, e a vivere bene, mi rendo conto che basta poco per essere contenti. A loro basta terra acqua e sole. Noi esseri umani abbiamo anche bisogno di cibo dellโanima: le arti e la lettura.
Vi consiglio di leggere un libro che parli delle piante, che spieghi la loro vita e i loro cicli. Che ve le faccia amare per la loro bellezza, per i cibo che ci danno, per la generositร con cui si โoffronoโ e tollerano insetti uccelli e noi, i peggiori, gli esseri umani.
Vi incoraggio ad amare le piante. Sono intelligenti. Nellโagricoltura, le piante sono in sintonia tra loro nella fioritura e nella maturazione dei loro frutti. Come eโ il caso di certe specie di bambรนโ, trasportate nel settecento dallโAsia all’America del sud, che tuttora fioriscono allo stesso momento. โPensano’, le piante e sono generose: si โdanno โ a noi. Amiamole e rispettiamole come meritano.