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Simone Weil, la scrittrice partigiana

Oggi ricorre l'anniversario di nascita della scrittrice francese che unì una grande produzione letteraria alla lotta operaia e partigiana nonostante i gravi problemi di salute

MILANO – Oggi ricorre l’anniversario di nascita di una delle scrittrici francesi divenute simbolo del loro tempo: Simon Weil.

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LA SCRITTRICE PARTIGIANA – Nacque a Parigi nel 1909 da una famiglia di origine ebraica non praticante. Dopo aver ricevuto una rigorosa educazione morale soprattutto dalla madre, compì studi filosofici che la portarono a pubblicare numerosi testi i cui temi centrali furono la violenza, il totalitarismo, la povertà materiale e morale cui erano soggetti i lavoratori legati al sistema di produzione fordista. Nel 1934 decise di impiegarsi come manovale nelle fabbriche metallurgiche di Parigi per sperimentare in prima persona la condizione di operaia. Fu un’esperienza che la segnò duramente e che condizionò in modo determinante la sua vita.  Nel 1942 si unì ai genitori nella fuga dalla Francia occupata verso gli Stati Uniti. Non potendo però sopportare la lontananza da coloro che in Europa soffrivano condizioni disumane, in dicembre rientrò a Londra per unirsi all’organizzazione dei resistenti francesi in esilio. Propose a De Gaulle di organizzare un brigata di infermiere di prima linea, alla quale avrebbe voluto lei stessa partecipare, che facesse da contrappeso morale e materiale alla violenza estrema dell’hitlerismo. La non realizzazione di questo progetto la immerse  in “una dolorosa sensazione di avere disertato”. Il regime di vita a cui si sottopose volontariamente la portò alla morte, nel sanatorio di Ashford vicino a Londra, il 24 agosto del 1943.

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LE OPERE – Tra le sue opere principali si ricordano: “Sulla scienza”; “Lezioni di filosofia 1933-1934”; “Oppressione e libertà”; “La condizione operaia”; “L’agonia di una civiltà nelle immagini di un poema epico”, in “I catari e la civiltà mediterranea”; “Quaderni”; “L’ombra e la grazia”; “Venezia salva. Tragedia in tre atti”; “L’attesa di Dio” “Morale e letteratura”; “L’amore di Dio”; “La prima radice. Preludio a una dichiarazione dei doveri verso la creatura umana”.

 

 

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