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Si è spento Elie Wiesel, premio Nobel e testimone dell’Olocausto

Il suo dramma è stato raccontato in 57 libri, conferenze, reportage e lavori teatrali che nel 1986 gli valsero il Nobel per la Pace

MILANO – Si è spento all’età di 87 anni nella sua casa di Manhattan Elie Wiesel, scrittore statunitense di cultura ebraica e di lingua francese, nato in Romania e sopravvissuto all’Olocausto. Lo hanno annunciato il museo dell’Olocausto Yad Vashem e il governo israeliano. Il suo dramma è stato raccontato in 57 libri, conferenze, reportage e lavori teatrali che nel 1986 gli valsero il Nobel per la Pace.

IL PREMIO NOBEL – Quando Elie  Wiesel fu insignito del premio Nobel per la pace nel 1986, il Comitato Norvegese dei Premi Nobel lo chiamò il “messaggero per l’umanità”, affermando che attraverso la sua lotta per venire a patti con “la sua personale esperienza della totale umiliazione e del disprezzo per l’umanità a cui aveva assistito nei campi di concentramento di Hitler”, così come il suo “lavoro pratico per la causa della pace”, Wiesel aveva consegnato un potente messaggio di “pace, di espiazione e di dignità umana” alla stessa umanità.

 

LE OPERE – È autore di 57 libri, tra i quali La notte, un racconto basato sulla sua personale esperienza di prigioniero nei campi di Auschwitz, Monowitz e Buchenwald. Wiesel è anche membro dell’Advisory Board del giornale Algemeiner Journal.

 

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