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Scrivere fra due culture, lo sguardo duplice di Tahar Ben Jelloun protagonista di Dedica

«Sono uno scrittore coinvolto nella società: quando c’è uno scandalo o un’ingiustizia, non posso tacere, comincio a scrivere. La letteratura non può cambiare il mondo, ma il silenzio è un’intollerabile complicità». (Tahar Ben Jelloun)...

PORDENONE – «Sono uno scrittore coinvolto nella società: quando c’è uno scandalo o un’ingiustizia, non posso tacere, comincio a scrivere. La letteratura non può cambiare il mondo, ma il silenzio è un’intollerabile complicità». (Tahar Ben Jelloun).  Questa la citazione che suggella la ventesima edizione del festival Dedica, promosso dall’Associazione Culturale Thesis di Pordenone, che ha presentato nei giorni scorsi il suo programma 2014.

IL PROTAGONISTA – Ne sarà protagonista Tahar Ben Jelloun, celebre scrittore franco-marocchino che alla sua storia personale, segnata dalla compresenza di due diverse matrici culturali, deve la sua visione ampia e aperta sulla cultura e sulla realtà che ci circonda. La sua scrittura ne è la prova tangibile: la tradizione culturale e la spiritualità araba di cui egli si è nutrito impregnano la lingua francese in cui ha scelto di esprimersi, dando alla sua opera un ritmo e una profondità del tutto nuovi nel panorama letterario contemporaneo.

APPUNTAMENTI INTERNAZIONALI – Dedica propone una successione di 11 appuntamenti che si snoderanno fra conversazioni, spettacoli, conferenze, proiezioni, musica,  un percorso organico di riflessione sull’opera, sul pensiero e sul mondo dello scrittore cui il festival è dedicato. A Ben Jelloun si affiancheranno personaggi di spessore internazionale, espressioni delle diverse declinazioni artistiche che compongono il mosaico di eventi costruito attorno all’opera dello scrittore: è questa la peculiarità che permette a Dedica di distinguersi nel panorama culturale italiano.

I PRIMI APPUNTAMENTI – Il festival si aprirà l’8 marzo, con l’ incontro con lo scrittore (Teatro Verdi, ore 16.30), che dialogherà con il giornalista e saggista Fabio Gambaro. Il 10 marzo (Teatro Verdi, ore 20.45) Dedica si declinerà in cinema: in collaborazione con Cinemazero presenterà il documentario “Partire, ritornare. In viaggio con Tahar Ben Jelloun (2007)”, di Francesco Conversano e Nene Grignaffini: un documentario che racconta con le parole di Ben Jelloun i viaggi che ogni anno migliaia di marocchini e di maghrebini compiono, partendo dai loro villaggi e città e dirigendosi verso l’Europa attraverso varie direttrici.  Il 12 marzo (Convento di San Francesco, ore 20.45)  Tindaro Granata, uno dei giovani attori italiani emergenti, sarà protagonista di “Il libro del buio”, mise en espace  dall’omonimo romanzo di Tahar Ben Jelloun. 

FIABE DAL MAROCCO – Il 13 marzo (Teatro Verdi, ore 20.45) ci sarà l’attesa presentazione del nuovo libro di Tahar Ben Jelloun, “L’ablazione”, pubblicato in Francia nei primi giorni del 2014 e in uscita in Italia da Bompiani in occasione del festival Dedica. L’autore dialogherà con Antonella Fiori, giornalista, autrice e conduttrice di programmi radio e tv. Il 15 marzo (Convento di san Francesco, ore 20.45) Dedica unisce musica e parole con “Tahar Ben Jelloun Songbook”: Boosta, tastierista e co-fondatore dei Subsonica, che, accompagnandosi al pianoforte racconterà in breve quattro opere di Ben Jelloun, traducendole in colonna sonora. Per bambini e per adulti il 16 marzo (Convento di San Francesco, ore 11) “Storie dalla notte dei cento anni”: La bella addormentata di Tahar Ben Jelloun e altre fiabe dal Marocco raccontate da Chiara Carminati e Gianluca Magnani saranno occasione per un viaggio nelle fiabe dedicate ai più piccini. Ancora teatro il 17 marzo (Convento di San Francesco, ore 20.45) con il reading teatrale tratto da Creatura di sabbia, il romanzo di Ben Jelloun che racconta la biografia-calvario di Ahmed, creatura sacrificale immolata sull’altare di una società arcaica:  La voce narrante sarà quella di Maria Paiato, pluripremiata e raffinata interprete della scena italiana e la regia di Stefano Massini.

VERSO LA DEMOCRAZIA – Mercoledì 19 marzo (Convento di San Francesco, ore 20.45), sarà invece dato spazio alle prospettive politico-sociali della lunga transizione araba verso la democrazia: un aggiornamento sulle cosiddette “primavere”. Renzo Guolo, esperto di geopolitica del mondo musulmano, docente di Sociologia dell’Islam e di Sociologia della politica, dialogherà con la giornalista Francesca Paci, inviata de “La Stampa” per il Medio Oriente. Giovedì 20 marzo (Convento di San Francesco, ore 20.45), ancora cinema con “Notte senza fine. Amore tradimento incesto”, primo lungometraggio di Elisabetta Sgarbi, interpretato da Anna Bonaiuto, Laura Morante, Galatea Ranzi e Toni Servillo, ispirato dall’omonimo libro, edito da Bompiani, che raccoglie tre racconti scritti da Amin Maalouf, Tahar Ben Jelloun e Hanif Kureishi. L’episodio scritto da Tahar Ben Jelloun, La fatalità della bellezza, parla dell’ossessione di un uomo visitato dagli spettri – vaghi ma insistenti – della gelosia per la moglie. Alla proiezione interverrà Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale Bompiani e direttore artistico de La Milanesiana.

GRAN FINALE – Gran finale dedicato alla musica con il concerto il 22 marzo (Teatro Verdi, ore 20.45)  La danse des vents – Musica dal Marocco di Aziz Sahmaoui. Originario del Maghreb, cresciuto a Marrakesh, centro del melting pot culturale del Marocco, Sahmaoui è considerato vera fonte di ispirazione per molti musicisti della nuova generazione. Completeranno la rassegna la monografia “Dedica a Tahar Ben Jelloun”, che propone una lunga intervista al protagonista e lo scritto inedito – Sono uno scrittore giapponese – gentilmente concesso a Dedica da Ben Jelloun.

Alessandra Pavan

7 marzo 2014

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