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Sanremo 2015, l’ingrediente segreto di Carlo Conti

Se l'avessi mai conosciuto di persona i sentirei in obbligo di mandargli una lettera di scuse. Carlo Conti, lo confesso, non l'ho mai capito bene. Fino a ieri sera. Quando, di colpo, mi si รจ squarciato il velo della realtร , come quando da bambini si scopre che Babbo Natale non esiste...

Se l’avessi mai conosciuto di persona i sentirei in obbligo di mandargli una lettera di scuse. Carlo Conti, lo confesso, non l’ho mai capito bene. Fino a ieri sera. Quando, di colpo, mi si รจ squarciato il  velo della realtร , come quando da bambini si scopre che Babbo Natale non esiste e dunque nemmeno la Befana.

 

Carlo Conti,insomma, l’uomo che ieri ho definito, e non senza una certa arroganza, un ‘impiegato dello spettacolo’ in realtร  รจ stato promosso – a pieno titolo, ai miei occhi- a ‘dirigente’. Sรฌ, รจ uscito stralanciato in carriera dalla seconda serata del Festival.

 

Dopo l’inciampo della famiglia dalla copula compulsiva della prima serata non ho piรน visto errori. Ha gestito con estrema compostezza qualsiasi ospite, con il rigore di chi ha a lungo misurato tutti gli ingredienti e i tempi di cottura.

 

Ma soprattutto, ha usato quell’ingrediente che puรฒ anche sfuggire ai commensali, cioรจ il segreto del cuoco. E il suo segreto io ieri sera l’ho beccato. E’ l’empatia. La sintonia con la pancia del pubblico. E’, questa, una dote straordinaria per avere successo  per chiunque si metta in testa di dirigere uno spettacolo, o un giornale, rivolto a una platea il piรน vasta possibile.

 

E quando l’ho capito? Be’, ha dell’incredibile? No, รจ stato proprio quando il messaggio ha colpito la mia, di pancia:  alla fine del balletto dedicato a Mango, uomo d’animo delicato e sensibile, scomparso a Dicembre. E’ stato quando Rocio Munez Morales si รจ esibita con un passo a due con Fabrizio Mainini, sulle note di ‘Lei verrร ’, con tanto di lacrime finali. Il viso stralunato in un finto pianto per quel cantante che ho amato mi sono arrivate come un pugno nello stomaco. False, recitate, di scena. Con l’effetto di raffreddarmi all’istante. E poi il sentito grazie di Carlo Conte alla bellissima per quella recita mi ha fatto sentire l’arrivo di un conato.

 

Giร . Perchรฉ, e ve ne sarete accorti, ieri sera, รจ stato il Festival della Lapide. Omaggio a Pino Daniele, omaggio a Mango,citata Virna Lisi, omaggio a Falcone e Borsellino e, alla fine, un pensiero dolente  anche per le oltre trecento vittime del mare ,per i migranti scomparsi nel tentativo di raggiungere l’Italia e l’Europa, L’ennesimo naufragio dei migranti.

 

Tutti quei fantasmi in realtร  non aleggiavano affatto sul Palco del Festival. Sono stati chiamati lรฌ per un rito pagano, una sapiente aggiunta per evitare un pensiero molesto, l’idea che lรฌ ci si diverte e basta, che รจ solo un carrozzone sradicato dal resto del Paese, che nel frattempo nella realtร  soffre e piange i suoi morti.

Insomma, un tocco per rendere la pietanza piรน digeribile.

 

Se invece mi sono sbagliata, ditemelo che mi farete respirare di sollievo.

 

Gloria Ghisi

12 febbraio 2015

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