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Salone del libro 2013, giorno 2: aperitivi agli stand e la rivincita della poesia pop

Le quattro stagioni che si sono alternate nella giornata di venerdรฌ mi hanno messo al tappeto...

Le quattro stagioni che si sono alternate nella giornata di venerdì mi hanno messo al tappeto. Durante la notte prima si é scatenato un terribile raffreddore e poi una febbre che ha costretto il mio quasi marito ad andare alla ricerca di una farmacia notturna per acquistare termometro, tachipirina, santini e rosari nell’attesa che la febbre scendesse.

Quando ormai tutto sembrava perduto ed il Salone per me stata diventando un ricordo lontano, é avvenuto il miracolo e già alle sette di mattina stavo meglio.

Peccato che, in tutto, avessi dormito due ore e che mi aspettasse un’intera giornata al Lingotto tra presentazioni, giri vari e l’aperitivo con gli amici di Reader’s Bench.

Ah gli aperitivi! Forse il vero appuntamento che non si può perdere al Salone. Alle 18 in punto in tutti gli stand scatta l’ora x e su i tavoli che prima ospitavano volumi, brochure, ecco comparire, magicamente, bottiglie di vino, patatine, arachidi e specialità regionali di ogni sorta. Sugli stand si scagliano tutti quelli che al Book Cook Village non sono riusciti ad assaltare i banconi e persino le hostess che fino al quel momento ti avevano rincorso per lasciarti l’ennesimo catalogo si prendono un momento di pausa.

Finalmente puoi rilassarti e dare un senso al mal di piedi che ti perseguita e, magari, scambiare due chiacchiere e commentare in diretta tutto quello che hai visto e sentito.

Perché se c’é un cosa che accomuna l’Italia da Nord a Sud, non é l’aperitivo, ma lo spetteguless abbinato all’aperitivo.

Che sia ad una fiera del libro, nel bar più chic della tua città, non importa, la cosa fondamentale é prenderti tutto il tempo che parlare di fatti e fattacci e se poi hai in mano un bel bicchiere di prosecco é meglio, decisamente.

Ma basta chiacchierare, sono le sette passate ed é ora di tornare in hotel con la shopper carica di tutto quello che c’era agli stand prima della famosa ora x.

Vi ricordate che vi avevo parlato del merchandising targato Salone del libro? La notizia é che non esiste più ma c’é dell’altro… La mega shopper che vi avevo consigliato di acquistare si é rivelata un fallimento tanto che mi ha abbandonata nel bel mezzo del cammin per il Salone e tutto il carico é andato a sfracellarsi sotto una pioggia che ieri non si é mai fermata.

Per fortuna sono riuscita a salvare due volumi che smentiscono tutti quelli che dicono che la poesia italiana é morta, non interessa ai giovani e non ha mercato.

La poesia é viva e vegeta nei blog, nei siti degli autori come Guido Catalano (tutte le sere a Celi mio marito, su Rai Tre e su www.guidocatalano.it), a Torino con Piuttosto che morire m’ammazzo, Miraggi Edizioni e nelle raccolte pop di Neo Edizioni che ha pubblicato (già da un pò a dire il vero) le Poesie antirughe di Alessandra Racca.

Messo al sicuro il prezioso bottino devo prepararmi per la cena e rimpinzarmi di medicine nella speranza che non torni la febbre.

Piove, ancora, ma questo non ci impedisce di raggiungere la Trattoria Cerere (se non ci siete mai stati dovete rimediare).

Un altro giorno é finito, mi godo il meritato riposo e aspetto domani. Chissà quali avventure mi attendono.
Dite la verità, vi siete accalcati anche voi agli stand all’ora dell’aperitivo?

19 maggio 2013

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