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Sally Shaywitz dell’Università di Yale svela i falsi miti sulla dislessia

La dislessia è un disturbo dell'apprendimento che riguarda numerose persone, principalmente i bambini. Un interessante articolo pubblicato sul sito Scholastic parla in modo approfondito di questo problema e propone una interessante intervista a Sally Shaywitz, studiosa e ricercatrice che ha preso parte allo studio condotto alla University School of Medicine di Yale...
In un’intervista, la ricercatrice Sally Shaywitz parla della dislessia e di come affrontarla 
 
MILANO – La dislessia è un disturbo dell’apprendimento che riguarda numerose persone, principalmente i bambini. Un interessante articolo pubblicato sul sito Scholastic parla in modo approfondito di questo problema e propone una interessante intervista a Sally Shaywitz, studiosa e ricercatrice che ha preso parte allo studio condotto alla University School of Medicine di Yale. La ricerca ha rivelato che quando ai bambini vengono insegnate, in fase iniziale, solide abilità di decodifica – cioè quando si riesce a esercitare e a consolidare la loro capacità di riconoscere i suoni associati alle parole – questi sono poi facilitati nell’apprendimento della sillabazione, nell’acquisizione delle abilità di comprensione e di linguaggio. 
 
LE DIFFICOLTA’ – Quando un bambino incontra difficoltà con la lettura, anche la vita diventa difficile: l’abilità, o inabilità, nel leggere riguarda direttamente ciascun aspetto della sua vita, inclusa la sua autostima. Sfortunatamente, oltre il 40% degli studenti di quarto grado negli Stati Uniti hanno difficoltà nella lettura , secondo il National Assessment of Educational Progress. La maggior parte delle criticità dei lettori sono dovute in parte al fatto che i problemi legati alla lettura, primo tra tutti la dislessia, che colpisce oltre 10 milioni di bambini in tutta la Nazione, spesso non vengono diagnosticati se non quando i bambini sono già alle scuole elementari, quando è molto più difficile affrontarle. 
 
LO STUDIO DI YALE – Tuttavia, ora sappiamo che i problemi  legati alla lettura possono essere già individuate nella prima infanzia e, attraverso gli strumenti adatti, c’è una buona probabilità di combattere contro questi problemi e permettere ai bambini di diventare accaniti lettori. Un innovativo studio condotto dai ricercatori della University School of Medicine di Yale ha rivelato che quando ai bambini vengono insegnate in fase iniziale solide abilità di decodifica, inerenti in particolar modo al suono legato alle lettere, possono godere di un aiuto forte nell’apprendimento della sillabazione, nell’acquisizione delle competenze legate alla comprensione e di linguaggio, padroneggiando  le loro abilità di lettura. Infatti, i ricercatori hanno scoperto, attraverso la comparazione delle radiografie del cervello di un lettore in difficoltà e di uno che riceve aiuto, che questo intervento aiuta a stimolare i sistemi di lettura all’interno del cervello. 
 
IL PARERE DELL’ESPERTO – Per capire cosa realmente significhi essere affetti da dislessia e cosa può essere fatto per aiutare i nostri bambini nel costruire competenze di alfabetizzazione più forti, è stata realizzata un’intervista a Sally Shaywitz, uno dei co autori dello studio condotto e autrice del famoso testo “Superare la dislessia”. 
 
Quali sono le sfide che deve affrontare un bambino affetto da dislessia?
La dislessia riguarda una disabilità nel rilevare e contestualizzare i suoni nelle parole dette. Questo deficit riguarda la precisione nella lettura, e successivamente, la velocità nel leggere e nello spelling. Quando un bambino sviluppa una consapevolezza legata al suono delle parole pronunciate, può quindi collegare le lettere ai suoni ed andare a comporre e comprendere altre parole. 
 
I bambini dislessici vedono lettere e parole al contrario?
No, questo è un mito. Ed è un mito che la dislessia intende sfatare. Si tratta soltanto di un ritardo da parte del bambino nell’apprendimento di determinate abilità. La dislessia non è un problema irrisolvibile; ciò significa che i bambini necessitano di aiuto non appena ci si accorge di questa difficoltà. 
 
Quali sono i segni che fanno capire che un bambino è dislessico?
I bambini dai tre anni di età in su possono avere difficoltà nel comprendere o imparare filastrocche o riconoscere le rime. Più tardi, possono  avere problemi nel riconoscere i nomi o i suoni delle lettere dell’alfabeto. Non parlo di canzoncine come ad esempio “ABC”, ma di identificare una lettera e conoscere il suo nome ed il suo suono. Potrebbero non essere in grado di leggere o scrivere il loro stesso nome. La buona notizia è che questo è un periodo di buone speranze. Fin’ora, non sapevamo perché i bambini leggessero lentamente. Ora lo sappiamo, e possiamo aiutarli. Sappiamo che possiamo sia prevenire le difficoltà di lettura nei bambini  che risolvere i problemi più velocemente  aiutandoli sin dal primo segno di difficoltà. 
 
Quale tipo di sostegno può fornire un genitore?
Leggere ai propri figli è importante, in particolare libri in rima, come ad esempio i testi del dottor Seuss. Si possono anche inventare storie o jingles che sottolineino un determinato suono, come potrebbe essere “sss”. Dal momento in cui un bambino inizia a parlare, è necessario aiutarlo a spezzare le parole in sillabe. Gli si può insegnare a sillabare il proprio nome, o i giorni della settimana. L’idea è quella di separare le parole che vengono pronunciate. Se il vostro bambino è in difficoltà, è ugualmente importante incoraggiarlo a fare qualcosa che gli piace ed in cui è bravo, che si tratti di giocare a calcio o di disegnare. Anche se il bambino impiega molto tempo nell’apprendimento della lettura, è ugualmente importante che abbia momenti di svago e divertimento. 
 
Nel suo libro scrive di particolari punti di forza che i bambini affetti da dislessia possiedono. Può elencarceli?
Numerose persone affette da dislessia sono diventate personalità di successo, tra cui  lo scrittore John Irving, la commediografa Wendy Wasserstein, l’esperto di finanza Charles Schwabl, e il noto cardiochirurgo Delos Cosgrove. Mio marito, il dottor Bennett Shaywitz ed io abbiamo sviluppato un modello: un bambino affetto da dislessia ha un punto debole, ovvero quello della decodifica, che è circondato però da un mare di doti. Questi punti di forza di livello superiore riguardano la comprensione, la conoscenza ed il problem solving. I bambini che lottano contro la dislessia spesso vedono grandi immagini dove gli altri non le vedono, e spesso eccellono nella vita. 
 
11 giugno 2013
 
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