Safer Internet Day, come si combatte il cyberbullismo

7 Febbraio 2017

In occasione della giornata contro il bullismo ed il cyberbullismo, lo psichiatra Alessandro Meluzzi spiega come contrastare questo fenomeno sociale

Safer Internet Day, le regole per sconfiggere il cyberbullismo

MILANO – Privilegiare la costruzione di un’identità in rete piuttosto che una vera forma di socializzazione fisica. E’ questa la prima causa dell’aumento del cyberbullismo oggi secondo lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il quale nella sua attività ha esaminato approfonditamente il fenomeno del cyberbullismo. Riflessioni contenute all’interno del libro “Bullismo e cyberbullismo” e che ha voluto, in occasione della giornata contro il bullismo ed il cyberbullismo,, condividere con noi in questa intervista.

 

Cyberbullismo, un fenomeno sempre più in crescita. Da cosa dipende?

Un fenomeno in crescita per due ragioni: il primo dipende dall’aumento del “cyber”, ovvero la dimensione della comunicazione online, i social network, la forte virtualizzazione delle relazioni, l’esplosione del web come vera e propria realtà parallela, rende questo mondo virtuale uno spazio assoluto. Inoltre, essendo sempre più difficili le relazioni interpersonali “vis a vis” e dirette, i giovani preferiscono privilegiare la costruzione di un’identità in rete piuttosto che una vera forma di socializzazione fisica. Ciò fa si che quelle dinamiche di gerarchia e sopraffazione, un tempo legate al mondo della scuola, dell’oratorio ,della piazza, si spostano in rete. In questo momento, quindi, il bullismo diventa un fenomeno che prende vita soprattutto in rete.

 

Cosa bisogna fare per contrastare questo fenomeno?

La prima cosa da fare è costruire una rete di relazioni. Questo purtroppo non lo può fare nessuno, se non il funzionamento della società nel suo complesso, che chiama in causa ovviamente gli attori sociali dedicati, tipo la scuola e la famiglia, ed in generale il funzionamento della vita nelle città. Le persone sono poco pianificabili dal punto di vista sociologico: sono legate ad un divenire della storia.

Occorre costruire una cultura, discutere di queste cose, non lasciare sole le persone più deboli, intervenire sul piano della cura, reprimere i fenomeni degenerativi, servendosi degli strumenti della persuasione e della dissuasione.

In tal senso, tutto ciò che facilita la riflessione e l’autoriflessione è positivo: occorre incentivare i nostri figli a passare meno tempo su internet per dedicarsi alla lettura di un libro, accompagnare loro a visitare musei, far prendere loro la consapevolezza della bontà di recarsi presso librerie e biblioteche cittadine. Quando tale riflessione e tali comportamenti vengono meno, assistiamo all’inebetimento: ciò non facilità la lotta la bullismo ed alla stupidità.

 

© Riproduzione Riservata