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“Vergogna” di J. M. Coetzee, in un romanzo la rabbia di un paese come il Sudafrica

Un uomo, un insegnante della Cape Town University va a letto con una studentessa e questo gli costa la carriera universitaria. Rimasto senza lavoro, decide di raggiungere la figlia Lucy, che nella vita tiene dei cani a pensione e vende fiori al mercato nella parte orientale della Provincia del Capo. Lì Lucy gestisce una fattoria assieme a Petrus, che da bracciante diviene fattore a sua volta. E’ in questo mondo che David cerca di inserirsi dopo aver lasciato Cape Town.

E’ in questo mondo che cerca di aiutare nei campi . E’ in questo mondo che presta servizio come volontario in una clinica veterinaria. Ed è sempre in questo mondo che si scontrerà con la violenza quando tre malviventi ruberanno nella fattoria, lo aggrediranno, uccideranno i cani e violenteranno Lucy. Lucy, che è omosessuale e si è lasciata con la compagna da poco tempo. “Vergogna” è un romanzo da cui esce violentemente tutta la rabbia , la disperazione e il pericolo di un paese come il Sudafrica perché:

“E’ un rischio possedere delle cose : un’auto , un paio di scarpe, un pacchetto di sigarette. Non ce ne sono abbastanza per tutti , non ci sono auto, scarpe e sigarette a sufficienza. Troppa gente, troppo poche cose. Quel che c’è deve circolare , in modo che tutti abbiano la possibilità di essere felici per un giorno. Questa è la teoria: attieniti alla teoria e cerca di trarne il conforto che puoi.

Non si tratta di cattiveria umana, solo di un vasto apparato circolatorio, nel cui ambito pietà e terrore sono irrilevanti. E’ così che bisogna vedere la vita in questo Paese : in forma schematica. Altrimenti corri il rischio di impazzire”.

Claudia Vazzoler

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