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“Sono solo io, Storia di uno strano”, la raffinata trappola di Massimo enigmista

Sono convinta che ogni libro esca dalla penna di Massimo della Penna sembra che leggendolo ti porti in mille mondi inesplorati che neanche sapevi esistessero… E ti fa fare questi viaggi… Io mi ritrovo catapultata ogni volta e mi immedesimo immancabilmente nei personaggi. Quindi poi mi emoziono con loro. E mi batte il cuore quando l’autore mi prende per mano e mi accompagna lungo le pagine della storia. Prima mescolando tutte le carte e poi finalmente dipanando tutti i fili alla fine… O forse no… Ma è proprio questo il suo fascino…
Non credo sia facile scrivere una storia nel modo in cui fa Massimo, dove ognuno ci vede quello che può… E in un modo o nell’altro sta parlando di me. Che dico? Sì. Parla di me, perché tra le pagine del libro ci sono cose che in maniera diversa ognuno di noi vive e ci si rispecchia… Perché? Perché l’autore ci mette la sua anima e il suo cuore!
Ognuno trova nel libro che sta leggendo una fessura per entrare e perdersi dentro la storia: la mia porta nei i libri di Massimo è che sono i racconti della con-FUSIONE, dove la sottile linea di confine tra autore, lettore e protagonisti si fonde e si confonde.
Vorrei ringraziarlo di emozionarmi e di farmi vivere tutto questo aggrovigliamento di robe ed emozioni dalla prima parola all’ultima!
Aspetti di terminare il libro per sapere come va a finire, ma allo stesso tempo speri non finisca perché non vuoi separartene e non hai la capacità e la voglia di lasciarlo andare. Eh ma lo rileggerai ancora e ancora! E’ stato così per il suo primo romanzo “L’ultimo Abele. Storia di una ossessione” e ho continuato leggendo di Telemaco in “Sono solo io. Storia di uno strano”: volevo arrivare alla fine, ma poi mi spiaceva perdermi il sapore che mi lasciava durante la lettura. Ogni volta che riprendevo Telemaco mi si ingarbugliavano pensieri e sensazioni e non ero capace di smettere volontariamente e avrei fulminato chiunque, o qualunque cosa, si azzardasse a interrompermi.
La trama è offerta a piccoli pezzi, e il lettore deve cercare i frammenti e ricostruirla.
Sono solo io. Storia di uno strano” è una storia d’amore maledetta. Un viaggio straordinario nella mente disturbata di un cinico bibliotecario alla ricerca di se stesso, e il tentativo di una donna che lo ama di redimerlo dai suoi propositi incendiari. Un viaggio nella mente umana tra i lati ben visibili e quelli più oscuri.
Il Comune di Fossano, in cui la storia è interamente ambientata, ha concesso il suo patrocinio come forma simbolica di adesione e apprezzamento per la realizzazione della presente opera.
Massimo è un enigmista che tesse la sua trama come un puzzle e svela i segreti lentamente, centellinandoli al lettore che così diventa sempre più avido. Il famoso effetto “ultima pagina e poi smetto”. Misteri che andando avanti con la storia sembrano dipanarsi, ma poi non è così, perché siamo abituati a cercare significati nascosti. Invece, per citare l’autore, bisogna leggere con gli occhi questo libro, perché tutto è esattamente come sembra. A volte è difficile e fa paura osservare le cose con la semplicità e la sincerità che meriterebbero. Questa è la chiave di volta da ricercare…
Massimo scrive in modo che sia sempre tutto e il contrario di tutto… Che ci si ritrovi in un tempo che è stato, è ancora, o che sarà… Il tempo si piega, ma non si spezza… Che importa, se poi in questo modo si cade nella sua raffinata trappola?
I personaggi (come i luoghi) sono descritti in modo che il lettore possa immaginarli e affezionarsi come se fossero suoi amici e sembra di vivere la storia insieme a loro. E la storia d’amore tra Telemaco e Giada io l’ho vissuta insieme a loro!
Una scrittura, la sua, simile a nessun’altra, particolare, mai noiosa e ripetitiva. E trovo che Massimo sia anche molto rispettoso dei suoi lettori, in quanto si capisce che si è documentato e ha studiato per narrare le parti descrittive e reali (ad esempio la storia della carta) presenti nel libro.
Mi fermo perché altrimenti sarei capace anche di scrivere dieci pagine! Quindi? Una storia strana, che affascina e cattura, da leggere! …e rileggere! In attesa del prossimo!

Alessia Toscano

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