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“Malanottata” di Di Piazza, conoscere se stesso attraverso le vite e le follie altrui

Noir dalle atmosfere tenui e seduttive Malanottata, ultima prova letteraria di Giuseppe Di Piazza, pur conservando la consistenza acre del genere, sconfina – ma senza concretizzarne in pieno le prerogative – nell’indagine gialla e soprattutto sceglie di addentrarsi in quel groviglio emozionale, forse più rassicurante e suggestivo, rappresentato dalla dimensione interiore dei personaggi che ne calcano le scene. Illusioni. Sogni. Amore. Possesso. Relazioni. Sono questi i nodi emotivi che racchiudono l’essenza del romanzo: vengono indagati dallo sguardo attento dell’autore e decodificati da una scrittura consapevole, capace – oltre a farsi interprete delle miserie quanto dei moti più virtuosi dell’animo umano – di far  respirare le emozioni vissute dalla Palermo del 1984 e degli anni vicini a questa data. Dialoghi curati e credibili ci introducono nel cuore lacerato e vibrante di una città che non si accontenta di essere semplice comparsa ma recita un ruolo da comprimaria lungo tutte le pagine del libro: se ne colgono i tormenti e le passioni che si intersecano con gli affanni e le aspirazioni di chi, come lo stesso scrittore, in quella primavera ancora fredda, vuole conquistare il proprio posto nel mondo.

La narrazione si svolge su più piani temporali, assumendo per ognuno voci e forme di racconto differente: una ricostruzione dei fatti da angolazioni diverse che confluiranno offrendoci una rappresentazione completa della storia. Leo Salinas ci accompagnerà all’interno di una parte degli avvenimenti, quelli che lui stesso sta vivendo; un viaggio, il suo, che oltre che inchiesta investigativa è cronaca personale e intima delle vicende – anche e soprattutto interiori – che lo coinvolgono: una lente d’ingrandimento impietosa e senza filtri, pronta a coglierne in egual misura vizi e virtù, passioni e speranze, certezze e dubbi. L’io narrante di Occhi di sonno, mentre si confronta con una gamma di sensazioni e scoperte spiazzanti, alternerà la propria voce con quella dei momenti che precedono e porteranno alla fine delle aspirazioni di Veruska, inaspettatamente ritratta nella semplicità dei desideri e  azioni di una normale ragazza di quell’età. Donna di piacere ma soprattutto di sentimento ha il cuore disincantato di chi si lascia trascinare dalla fantasia e dalle ingannevoli promesse di un paese conosciuto solo attraverso la tv e Giuseppe Di Piazza ce ne restituisce l’immagine vivida di una giovane che sa regalare sogni d’amore. Nessuna illusione, però: gli uomini che la ricorderanno avvertono solo la concreta certezza che con lei non venivano condivisi solo brevi momenti di godimento mercenario. Diversa dalle altre puttane. Rimpianta dai suoi amanti. Vittima di un mondo che non fa per lei. Questa è Veruska.

E insieme a Leo e alla sfortunata escort sfileranno una varietà di tipi umani, ognuno dei quali saprà dare colore e intensità al cammino coinvolgente ma  amaro tracciato da Malanottata; ulteriori misteri complicheranno il percorso verso la verità trascinandoci in un copione dai contorni malinconici e riflessivi che se da un lato, come per ogni noir che si rispetti, sottrae al lettore gli irrinunciabili appigli consolatori, dall’altro sa ripagarlo concedendogli l’opportunità di conoscere se stesso attraverso le vite e le follie altrui.

 

Mariella Barretta

 

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