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”La foresta” di Joe R. Lansdale, un romanzo in pieno stile western

Scrittore di culto, Joe R. Lansdale è una mente poliedrica, che ha saputo incantare milioni di lettori con una produzione alquanto variegata: dal ciclo Hap & Leonard alla trilogia del drive-in, dai racconti brevi ed estemporanei ai romanzi-romanzi...

Pubblichiamo la recensione di Simone Secchi per l’acutezza con cui sa individuare pregi e difetti dell’ultimo libro di uno dei più famosi scrittori americani

MILANO – Scrittore di culto, Joe R. Lansdale è una mente poliedrica, che ha saputo incantare milioni di lettori con una produzione alquanto variegata: dal ciclo Hap & Leonard alla trilogia del drive-in, dai racconti brevi ed estemporanei ai romanzi-romanzi.

Copyright 2013, dunque appena uscito dalla penna del nostro scrittore texano, La foresta (The thicket) arriva sugli scaffali delle librerie italiane per i tipi di Einaudi Stile Libero. Il giovane Jack, la sorella Lula e l’anziano (si fa per dire, ma cento anni fa avere settant’anni era un bel traguardo) nonno fuggono dall’epidemia di vaiolo che sta decimando il loro villaggio. I genitori di Jack e Lula se ne sono andati nel volgere di un giorno o poco più, senza alcuna speranza di guarigione. Il nonno, che era scampato ad un’altra epidemia da giovane, riesce a organizzare un carro per la fuga. Ma non fa i conti con il destino: i tre profughi si imbattono in una masnada di fuorilegge che hanno rapinato alcune banche, e sono perennemente in cerca di guai. Durante un alterco piuttosto futile, uno di essi spara al nonno e, con l’aiuto di un’inattesa tromba d’aria, rapisce Lula. Jack, malconcio e sconvolto, viene tratto in salvo da una carOvana di passaggio. È l’inizio dell’inseguimento che si protrae per l’intero libro. Insieme al gigantesco becchino Eustace, al nano Shorty (!), allo sguattero Spot, allo sceriffo Winston e ad un sorprendente maiale da guardia, Jack si mette sulle tracce della banda che gli ha rapito l’ultimo pezzo di famiglia ancora in vita. Non sarà un’impresa facile, ma il ragazzo deve provarci.

Scritto nella migliore tradizione western, “La foresta” contiene i classici pregi e difetti del filone: sparatorie, azione, amicizia virile. Jack trova perfino l’amore di una prostituta che molla la professione per seguirlo, anche a costo della stessa vita. Difficile individuare un argomento originale, ma esistono trame originali ambientate nel West? La parte centrale del romanzo è un po’ stiracchiata, come se Lansdale avesse la necessità di riempire la pagine bianche. I capitoli conclusivi sono invece scoppiettanti e adrenalinici: i lettori affezionati conoscono l’abilità dello scrittore texano quando si parla di scontri a fuoco fra i buoni e i cattivi. Dopo alcune storie alla Criminal Minds, questa volta Joe Lansdale ci regala un intreccio di intrattenimento e di formazione. È forse un po’ spudorato quando cerca l’emozione nelle ultime pagine, ma bisogna pur sapere che la letteratura americana è fatta anche di questo. Tutto sommato, un libro di buon livello, ma non fra i migliori dell’autore.

29 dicembre 2013

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