Quando la morte giunge all’alba, l’esordio letterario noir di Giulia Bonomo

30 Novembre 2024

Scopri l'esordio letterario Giulia Bonomo, giovane ragazza di diciannove anni, nata a Ragusa e autrice del libro "Quando la morte giunge all'alba", un noir in cui prevalgono sentimenti molto forti e contrastanti allo stesso tempo

Quando la morte giunge all'alba, l'esordio letterario noir di Giulia Bonomo

“Ho costruito il libro come una vera e propria indagine, quindi mi sono immersa totalmente e ho iniziato a scrivere.” Spiega così la nascita del suo esordio letterario Giulia Bonomo, giovane ragazza di diciannove anni, nata a Ragusa e autrice del libro “Quando la morte giunge all’alba“.

Giulia Bonomo, attualmente studentessa presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, corso di Design della Comunicazione Visiva, è già al lavoro per proseguire e sviluppare la trama e la storia dei protagonisti di questo suo primo libro.

Quando la morte giunge all’alba

Sinossi del libro

Un luogo, tanti volti, ma nessuno lo conosce; eppure, la cittadina – che sorge imponente sul mare – non sarà più la stessa dal momento del suo arrivo. Cammina spesso in silenzio per il parco e scruta ogni abitante con attenzione. Non è molto loquace, gira sempre con un taccuino e scrive, perdendosi tra la folta vegetazione del parco. Si aggira per le strade come se nessuno potesse vederlo, sentirlo o amarlo. Va alla ricerca di sé stesso, ma ben presto si perderà in una spirale di odio e delirio. Una serie di omicidi fa insospettire i cittadini e lui, dal passato così buio e misterioso, sembra essere il possibile sospettato.

Intervista all’autrice Giulia Bonomo

Come nasce l’idea di questo tuo primo libro noir?

L’idea di scrivere il libro in realtà è nata per caso quando decisi di cimentarmi nella stesura, inizialmente, di un racconto breve e quindi che non dovesse avere un seguito oltre quelle poche pagine che avevo scritto. Mi resi conto che quelle poche pagine potevano avere un seguito quando la storia stessa necessitava una continuazione e quindi iniziai a costruire un nuovo mondo, quasi personale popolato da intrighi e misteri. Come ho detto alle presentazioni su una cosa ero certa, il genere.

 

Il noir mi ha sempre appassionata e negli ultimi anni ho iniziato a leggere libri thriller, noir legati sia a fatti reali che non.

Inoltre sono un’appassionata di serie crime e ho preso spunto anche da queste. Ho costruito il libro come una vera e propria indagine, quindi mi sono immersa totalmente e ho iniziato a scrivere. Ho tappezzato la mia camera con i nomi delle vittime, degli assassini insieme alle diverse teorie su chi potesse essere il colpevole. Anche se conoscevo la fine del mio romanzo mi ha sempre intrigato scrivere come se stessi conducendo una vera e propria indagine, con delle prove e dei sospetti. Come dico sempre è il genere ad avere scelto me.

 

Quali sono stati gli autori che hanno influito nella stesura e nello stile di questo tuo primo libro?

L’autore che più mi ha influenzata è stato Joel Dicker con il suo romanzo La verità sul caso Harry Quebert. Il suo libro è stato davvero impegnativo da leggere ma in senso positivo perché ha innescato in me la curiosità e soprattutto la fantasia. È impossibile scrollarsi da questo libro anche perché la lettura è molto scorrevole ma soprattutto intrigante e avvincente.

Più leggevo, più volevo sapere che fine avesse fatto la giovane vittima Nola. In quel momento capì che quelle poche pagine che avevo scritto avrebbero potuto avere un seguito e magari sarei riuscita anche io, con il mio stile personale, a tenere incollati i miei
futuri lettori.

 

Nel libro a un certo punto si legge “chiunque può essere in grado di fare del male ad un’altra persona, soprattutto se la si ama tanto.” Ci puoi spiegare questo forte concetto? E’ legato al contesto narrativo o pensi sia valido anche nella realtà?

Nel mio libro prevalgono sentimenti molto forti e contrastanti allo stesso tempo, non è un caso infatti che il personaggio principale lì rappresenti tutti, ma anche gli altri li rispecchiano. Premetto con il dire che il personaggio principale è stato quasi una guida per me, come se mi avesse chiesto lui di scrivere la sua storia, anche se il tutto è frutto della mia fantasia, e io l’abbia solamente perfezionata nella scrittura, gli abbia dato forma e soprattutto dignità a lui.

La violenza oggi purtroppo coinvolge buona parte di noi e non sempre è facile contrastarla motivo per cui si rischia di essere risucchiati da essa. Il mio personaggio incarna sia la vittima che il carnefice e questo mette seriamente in difficoltà il lettore. Voglio che il lettore si senta in difficoltà e che provi le stesse emozioni dei personaggi in generale. La violenza che viene narrata nel mio libro forse non è così distante dalle realtà quindi credo che tale concetto riguardi anche il nostro mondo e non solamente quello letterario come nel mio caso.

 

La trama del libro sembra riprendere le dinamiche di cronaca nera che spesso riguardano piccoli centri all’interno dei quali si consuma uno o più delitti che portano il paese all’attenzione di media e di opinione pubblica, salvo poi una volta risoltosi il caso tornare all’anonimato. Anche in questo caso ci sono eventi reali che ti hanno influenzato?

Non c’è un evento mirato da cui ho preso spunto ma sono un’insieme di fatti, alcuni dei quali attingono alla realtà altri invece legati a storie lette nei romanzi, che mi hanno portato a disegnare nella mia mente il luogo e tutta la storia. Per quanto i luoghi del mio romanzo siano frutto della mia immaginazione ciò non toglie che tali immaginari potrebbero esistere nella nostra realtà e di fatto ci sono città che vivono nella criminalità e sono soggetti ad essa costantemente.

Ci sono persone o addirittura famiglie che vivono in una situazione di degrado come il mio personaggio che è costretto a vivere in questa cittadina perché è l’unica che ancora non lo ha rifiutato anche se questo alla fine di tutto condurrà ad una triste verità.

 

Hai in mente un secondo libro, o una serie di altri libri che magari approfondiscano ciò che è successo precedentemente ai fatti narrati nel libro?

Si certamente, questa storia ha un seguito ma a ritroso quasi come se fosse un pre sequel. La storia avrà sempre il suo tono cupo, legato alla decadenza e alla morte, e questa volta si svolgerà in più luoghi che vedrà coinvolti nuovi personaggi ma anche di vecchi quasi come se fossero un punto di riferimento per i miei lettori. Delineo in ogni dettaglio i miei personaggi e mi piacerebbe che i lettori si legassero ad alcuni dei personaggi come accade a me ogni volta che ne creo uno. Avere un punto di riferimento può creare un senso di familiarità.

Oltre alla continuazione di questa storia vorrei ampliare l’immaginario dei miei libri e quindi dare vita a nuovi luoghi, storie e vissuti. Mi piacerebbe quindi dare vita ad una serie di storie tutte diverse tra loro e crearmi un mio pubblico appassionato di thriller e noir.

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