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Primavera, 5 libri di poesia da leggere e tenere sul comodino

Se non lo fai già, la primavera è la stagione perfetta per iniziare: ecco 5 libri di poesia da tenere sul comodino e da sfogliare per rifiorire.

Coi colori e i profumi che la caratterizzano, la primavera è forse la più poetica delle stagioni dell’anno: la natura che si risveglia, il sole che torna, ancora timido, a scaldare il mondo; le rondini che fanno ritorno e allietano le giornate con il loro canto… i cuori si rallegrano, e hanno bisogno di essere alimentati, nutriti di bellezza.

Quando, dopo una giornata lunga e stressante, sentiamo il bisogno di rintanarci in uno spazio sicuro e positivo per rinascere a vita nuova come la natura in primavera, la poesia viene in nostro aiuto. Preziosa alleata, ci fa sentire di nuovo vivi, capaci di sognare nonostante tutto, nonostante tutti.

Se hai l’abitudine di tenere al tuo fianco un libro di poesie saprai già quanto l’atto di aprire, sfogliare e leggere dei versi abbia un potere terapeutico, sia che tu legga in ordine di apparizione sul testo, sia che decida di aprire e leggere un componimento a caso.

In questo articolo ti suggeriamo 5 raccolte poetiche emozionanti che sanno di primavera e di rinascita.

5 raccolte poetiche da tenere sul comodino in primavera

Quel che fu senza luce. Inizio e fine della neve” di Yves Bonnefoy

La poesia di Yves Bonnefoy è commovente e immaginifica. Questa raccolta, in particolare, ha molto in comune con il tema della primavera e della rinascita, a partire dal titolo.

Bonnefoy illumina un arrière-pays, un «entroterra» nel quale non si penetra che per desiderio: una promessa è dunque il luogo della poesia; essa fa dimora nel tempo, eco e parabola di quel Dio che ha voluto nel giorno morire, non potendo piú nascere «sulle acque chiuse». Gli oceani, il «dedalo dei mondi», le stelle sono «perfezione e assenza»: ma il solco e il rovo restano qualcosa di tracciato qui, «il dolore di essere nati nella materia», quel segno che si è aperto e non cicatrizza.

Cosí, sulla ferita, la parola di Bonnefoy: « Un modo di dire, a far sí / Di non essere piú soli nel linguaggio»

Poesie d’amore e di vita” di Pablo Neruda

In primavera si risvegliano i sensi. Quale migliore occasione per addentrarsi nella passionale opera di Pablo Neruda?

Un’antologia che raccoglie il meglio della produzione di Pablo Neruda, dalle composizioni giovanili ai grandi libri della maturità. In questa scelta si trovano riuniti i temi classici della poesia del grande cantore cileno, l’amore, la lotta, gli ideali, la natura, la memoria, temi che la parola intensa e vibrante del poeta fa emergere con forza dalle pagine accompagnando il lettore lungo un percorso che lo avvicinerà progressivamente al suo mondo interiore.

Un Neruda che sa dar voce alle eterne, radicali esigenze del cuore umano, un dono raro che ha contribuito a farne uno dei poeti più amati e popolari del Novecento.

Haiku. Il fiore della poesia giapponese” a cura di Elena Dal Pra

Se ti appassiona la cultura giapponese, per una lettura poetica dal sapore primaverile ti suggeriamo gli haiku.

Lo haiku, la più piccola forma di poesia esistente, scandito in tre versi di cinque, sette, cinque sillabe, affonda le radici nel passato remoto della cultura nipponica: originariamente era la prima strofa (hokku) di un componimento più lungo, ma acquistò un’importanza sempre crescente fino a essere riconosciuto come genere indipendente.

Questa antologia ne segue lo sviluppo dalla prima grande fioritura nel seicento, epoca di profondo rinnovamento sociale in Giappone, fino alle soglie della contemporaneità, attraverso le traduzioni che mirano a restituire al pubblico italiano l’icasticità e la purezza di una forma espressiva che ha sempre affascinato l’occidente.

Fiore di poesia” di Alda Merini

La poetessa della primavera, della vita che germoglia dalle tenebre.

Quella di Alda Merini è una poesia che muove attorno a un dolore radicale, assumendo multiformi aspetti: di ferita biografica, incubo mentale, ansia ascetica.

Ma i versi della poetessa si aprono a feconde contraddizioni e nel momento stesso in cui articolano la loro poetica del dolore dichiarano un senso panico della vita che ha gli accenti di una felicità sensuale, ingorda di erotismo, di ritmi terrestri e ritmi cosmici.

Vita meravigliosa” di Patrizia Cavalli

Anche la poesia di Patrizia Cavalli ha qualcosa che ricorda la primavera. Sarà il forte legame con la natura o l’ndagine introspettiva dell’animo umano che ricorda quasi un risveglio stagionale? In tutti i casi, leggere Patrizia Cavalli è un’esperienza straordinaria.

Fosse vissuta sei o sette secoli fa, nelle terre umbre dov’è nata, Patrizia Cavalli sarebbe stata senz’altro una delle grandi mistiche di quel periodo.

Le sue esatte visioni verbali avrebbero narrato i misteri più sensibili della divinità, e le sue estasi, i suoi terrori e le sue ebbrezze sarebbero stati registrati e trascritti con devozione dai fedeli amici intorno a lei.

Nei nostri tempi, invece, Patrizia Cavalli si è proposta il compito, più arduo, di dare parola ai misteri profani di cui tutti facciamo esperienza: all’indicibile nostalgia di settembre, che ogni anno, regolarmente, ci trafigge; al pulsare frenetico della «nemica mente», quando insegue e controlla ogni lieve mutamento del corpo; alla felicità che scende, come rugiada dal cielo, se una certa luce pomeridiana si mostra all’improvviso. In ogni verso, il ragionare poetico di Patrizia Cavalli non cerca, ma trova.

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