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Perché “I Walk The Line” di Johnny Cash è da considerarsi poesia

"I walk the line" è una delle canzoni più amate del cantautore americano. “Ho scritto questa canzone nel 1956 a Gladewater, nel Texas

In una numerosa famiglia di contadini dell’Arkansas, dedita alla coltivazione e alla raccolta del cotone, nasceva il 26 febbraio 1932 Johnny Cash. I suoi genitori e i suoi fratelli non lo sapevano, ma quel bambino sarebbe diventato nel giro di qualche anno la leggenda della musica country. Questo bambino forgia il suo carattere nella profonda America sudista. Da ragazzino lavora nei campi ma non è destinato a restarvi a lungo, perché la musica lo porterà lontano. Quella musica che scopre cantando in chiesa e poi alla radio, dove per la prima volta ascolta il Country. La prima chitarra la acquista in Germania, dove viene mandato per il servizio militare, e subito comincia a scrivere pezzi ispirati alla vita e al lavoro quotidiano. Dopo il congedo terminato il 3 luglio 1954, sposa Vivian, che ispirerà uno dei suoi più grandi successi, “I Walk the Line”.

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Rigo dritto

“I Walk the Line” è una delle canzoni più amate del cantautore americano. “Ho scritto questa canzone nel 1956 a Gladewater, nel Texas – ha raccontato Johnny Cash in una vecchia intervista – ai tempi mi ero sposato da poco, e immaginavo di raccontare la mia promessa di affetto”. E in effetti è proprio una promessa, questa canzone, nata da un’attenta osservazione delle dinamiche del cuore. Una promessa fatta non tanto a una donna ma all’amore, al quale avrebbe dedicherà la vita. Un amore folle, straripante, che riesce a far rigare dritto – almeno per un po’ – persino uno scavezzacollo come il giovane Johnny. Un amore onnipresente, che non lascia scampo, “sicuro come il fatto che la notte è scura ed il giorno è luminoso”. Una passione forte, vorace, troppo forte per durare, come la giovinezza, bella e fugace.

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La spinta dell’amore

L’amore che racconta Cash è l’amore bello: quello che è stimolo, gioia, energia. “Per te io so che proverei persino a superare la corrente”, canta Johnny. Se proviamo a chiederci che cosa ci sia di poetico in questa canzone probabilmente arriveremmo tutti alla stessa conclusione: l’autenticità della voce dei più grandi poeti. D’altra parte Denis Diderot diceva che “la poesia deve avere in sé qualcosa che è barbaro, immenso e selvaggio”, e credo proprio che in questa poesia ci sia tutto ciò.

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