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L’insegnamento di Umberto Eco sull’importanza della lettura

"I libri allungano la vita", diceva Umberto Eco. In occasione del suo anniversario rileggiamo la sua riflessione.

La lettura allunga la vita. Questo รจ l’insegnamento piรน grande che Umberto Eco ci ha lasciato in una rubrica iniziata sull’ultima pagina de “L’Espresso” nel marzo del 1985 e continuata con regolaritร  settimanale sino al marzo 1998.

La rubrica in questione si chiamava “La bustina di Minerva“, e le riflessioni che l’intellettuale faceva al suo interno sono state raccolte in un libro omonimo del 2002.

Fra i tanti spunti di riflessione che Umberto Eco ci ha lasciato qui, troviamo questa sull’importanza della lettura e dei libri. Nel giorno dell’anniversario della nascita del grande intellettuale italiano, ripercorriamo il suo pensiero sull’importanza della lettura.

Umberto Eco, La bustina di Minerva

La raccolta di riflessioni, edita per Bompiani nel 2002, ย dร  il senso alla rubrica che, come vuole il titolo, intendeva raccogliere quegli appunti occasionali e spesso extravaganti che talora si annotano nella parte interna di quelle bustine di fiammiferi che si chiamano appunto Minerva.

Dal 1985 al 1998 Umberto Eco ci ha lasciato, sull’ultima pagina dell’Espresso, acute e profonde riflessioni. Tra quest’ultime vogliamo proporvi una profonda sul senso che i libri hanno nella nostra vita. Un acuta descrizione di come la vita, grazie ai libri, sia in grado diย allungarsi.

Umberto Eco, La vita che si allunga con la lettura

Ecco le parole di Umberto Eco sul potere della lettura:

“รˆ vero che quando non succede nulla diciamo che il tempo non passa mai, e che quando abbiamo trascorso ore o giorni appassionanti diciamo che il tempo รจ volato in un momento. Ma questo ci accade solo quando siamo dentro alla noia o all’eccitazione.

Cercate invece adesso di ripensare a una giornata o a una settimana noioยญsa che avete trascorso qualche tempo fa. Ne ricorderete pochissimo, e quelle ore o quei giorni tutti uguali formeranno, nella vostra memoria, uno spazio brevissimo. C’รจ gente che, arrivata alla fine della propria vita, dopo aver fatto ogni giorno le stesse cose, si guarda indietro e non gli pare neppure di essere stata al mondo.

Tutto รจ passato spaventosamente in fretta. Pensate invece a una giornata o a una settimana in cui vi sono accadute moltissime cose, una dietro l’altra, tulle emozionanti (sia che fossero gioie o che fossero fastidi, o dolori): ricorderete ore o giorni pieni, avrete l’imยญpressione di avere vissuto moltissimo.

lo credo che questa sia una delle ragioni per cui gli uomini si sono dediยญcati sempre a ricostruire il passato, sia per bocca dei vecchi che racconยญtavano intorno al fuoco, sia attraverso storie scritte sui libri. Qualcuno che, insieme ai suoi ricordi personali, abbia anche la memoria di quel giorno che fu assassinato Giulio Cesare, o della battaglia di Waterloo, ricorda piรน cose di chi non sa nulla di quello che รจ accaduto agli altri.

lo, tra i miei ricordi, ne ho alcuni molto emozionanti, di cose che non sono accadute a me, ma a mio padre, o a mia madre, o a mia nonna, che me le hanno raccontate (spesso piรน e piรน volte, ahimรฉ) cosรฌ che sono venute a far parte della mia memoria personale. Ricordando di piรน, e come se avessi vissuto piรน a lungo.

Penso che questa sia una buona ragione per leggere libri, indipendente dalle altre ragioni, estetiche o educative, che di solito vengono accampaยญte. Naturalmente se si legge per obbligo (come talora accade a scuola) l’esperienza รจ noiosa, e quindi รจ di quelle che non lasciano tracce nella memoria. Ma se si legge per passione, รจ diverso.

Una volta il grande ediยญtore Valentino Bompiani aveva detto: un uomo che legge ne vale due. Si puรฒ intendere questo detto nel senso che chi legge รจ piรน colto, e sapenยญdo piรน cose puรฒ accadergli di avere piรน successo nella vita. Ma sappiaยญmo benissimo che talora ha successo anche chi, di uomini, ne vale mezzo, e non ha mai letto niente. No, non รจ per il successo che bisogna leggere. รˆ per vivere di piรน.

Nella mia infanzia mi sono accadute, come a tutti, tante cose, persino di essere bombardato, e vi assicuro che persino il ricordo di molte notti pasยญsate nel rifugio antiaereo, mentre si udivano scoppi sopra la testa e tuttaยญvia, con gli altri ragazzi, si giocava, fanno parte eccitante del mio passato.

Eppure ho la sensazione di avere avuto un’infanzia lunghissima e piena proprio perchรฉ รจ piena di ricordi che ho rubato ad altri, li ho rubati a Sandokan e a Yanez mentre correvano con il loro praho i mari malesi, a d’Artagnan mentre duellava con il barone de Winter, all’Uomo Mascherato che perdutamente inseguiva Diana Palmer, e persino a Renzo e a Lucia in fuga sul lago di Como. – afferma Umberto Eco-

Sรฌ, perchรฉ quel tanto di vita in piรน che si conquista leggendo non discriยญmina tra grandi opere d’arte e letteratura dรฌ intrattenimento, fanno parte della mia vita e la scalinata di Odessa dell’Incrociatore Potemkin e inseยญguimenti alla diligenza visti nel piรน smandrappato dei western (anche se quello di Ombre rosse mi ha fatto vivere piรน a lungo di molti altri di seconda mano).

Ma in fondo fanno parte della mia vita anche vicende non romanzesche, storie di dinosauri, il modo in cui madame Curie ha scoperto il radio, alcune domande millenarie sul mondo, la vita e la morte.

Comunque, non fatevi ricattare da chi vi dice che bisogna leggere solo libri importanti. Ho ricordi intensi e bellissimi di libri forse scipiti, ma che mi hanno nutrito lunghi pomeriggi di eccitazione.

Sono molto grato a tutti coloro che, scrivendo per me, mi hanno concesยญso una vita talmente lunga che non riesco a ricordarla tutta in un colpo, e devo ricordarla a rate. Per questo spero di campare a lungo per ricorยญdare tutto quello che mi hanno raccontato.

Forse quando si รจ molto giovani non si pensa che valga la pena di vivere molto, ma vi assicuro che andando avanti negli anni (giร  dopo i trenta e i quaranta) avere vissuto di piรน non รจ una cosa da buttar via. E dunque leggere ora รจ una buona assicurazione non dico per la vecchiaia, ma per una maturitร  che non tarderร  a venire.

A parte il divertimento di adesso. Se ogni trasmissione televisiva รจ uguaยญle a quella della settimana precedente, ogni libro, anche il piรน stupido, รจ diverso da un altro.”

Chi รจ Umberto Eco

Nato ad Alessandria nel 1932, Umberto Eco ha frequentato il Liceo Classico e lโ€™universitร  a Torino, dove si รจ laureato in Filosofia medievale a 22 anni con una tesi sullโ€™estetica in San Tommaso dโ€™Aquino. Fino al 1959 ha lavorato ai programmi culturali della RAI e presso la casa editrice Bompiani. Dal 1971 รจ diventato professore di Semiotica allโ€™Universitร  di Bologna.

Umberto Eco ha collaborato con quotidiani e riviste, italiane e straniere. In Italia รจ stato uno dei primi a studiare i meccanismi dellโ€™arte contemporanea e della cultura di massa. In seguito ha sviluppato le sue ricerche soprattutto nella direzione aperta dalla semiotica. Pubblicรฒ โ€œIl nome della rosaโ€ nel 1980, Nel 1999 ricevette lโ€™American Academy Award of Arts and Letters. Morรฌ nel 2016.

Durante la sua vita gli vennero conferite ben 40 lauree ad honoris causa per le sue ricerche e i suoi studi.

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