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“Per questo mi chiamo Giovanni”, un libro da leggere per ricordare il giudice-eroe

In memoria di Giovanni Falcone, per conoscerlo più da vicino, è importante leggere libri come "Per questo mi chiamo Giovanni"

Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando, edito da Bur, è un libro che consiglio spesso nella mia libreria. Trovo sia ricco di significati e molto emozionante. Con un linguaggio chiaro e adatto a partire dagli 8 anni ma che può certamente essere letto anche da adulti, perché le riflessioni che stimolano queste pagine non hanno affatto età.

Per questo mi chiamo Giovanni

“Per questo mi chiamo Giovanni” è uno dei libri da leggere ai ragazzi per conoscere più da vicino chi era il giudice-eroe. Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale, da trascorrere insieme, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio quel nome.

Personalmente ricordo bene quel 23 maggio, e quello che facevo: i compiti per un’interrogazione dell’indomani. Ero anche felice perché con l’aria calda di maggio si poteva iniziare ad andare per strada a giocare a pallone in canottiera e pantaloncini corti. Ma qualcosa troncò quel giorno, tutto si fermò. Dal tardo pomeriggio fummo incollati davanti al teleschermo.  La strage di Capaci era avvenuta ed iniziava la sua cronaca, si annunciavano le vittime e calava sempre più il silenzio ovunque, man mano che arrivavano le immagini ed i commenti dei cronisti.

Quel momento si è iscritto nella mia memoria e nella mia coscienza per sempre, da quel momento sono certo che quell’auto, in parte, è esplosa dentro me ed altri che come me non poterono che provare dapprima rabbia e poi, lentamente, semi di giustizia e legalità che tuttavia fioriscono ancora oggi.

La storia di Giovanni Falcone

Quella morte, come quella di altri eroi è avvenuta invano? Questa una delle domande che ci si fa leggendo quest’opera. Perché tappa dopo tappa, mentre prende vita il racconto, padre e figlio esplorano Palermo, e la storia di Falcone, rievocata nei suoi momenti chiave, s’intreccia al presente di un paese che lotta per cambiare. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c’è anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze.

Di mio quando lo rileggo penso a quanto è ingiusto che molti mediocri siano entrati nella “stanza dei bottoni”. Nei ruoli che contano puoi trovare, spesso e volentieri, gente sistemata dalla politica e dalle conoscenze, dalle raccomandazioni e dalle corruzioni. Ci tengo ad essere chiaro, non è che questo sistema basso diviene potente da solo, oramai è la nostra mentalità nazionale che è, passatemi il termine, deviata. Italietta, direbbe Pasolini, quello che siamo diventati.

Il diritto alla legalità

L’Italietta che è posseduta da questa strana struttura mentale nella quale oramai tutti accettano questo stato di cose come normale, dove sta diventando regolare che vedersi riconosciuto un diritto, equivale a ricevere un favore, dove i meriti sono demeriti, e dove i favoritismi sono all’ordine del giorno, in ogni contesto.

Con la prefazione di Maria Falcone e un’intervista all’autore, il testo fa parte di quelli suggeriti dagli insegnanti perché è un romanzo che si divora in pochi giorni, che apre quesiti e approfondimenti da più punti di vista. I lettori ne rimangono molto colpiti e vengono letteralmente trasportati nella lettura che, oltre ad essere scorrevole, espone temi tosti in modo particolare ed interessante.

Perché è un libro da leggere

Per questo mi sento di consigliarlo a tutti, anche a genitori e adulti, ma soprattutto come regalo ai vostri figli, ai figli dei vostri amici, ai figli dei vicini di casa affinché possano conoscere la persona meravigliosa che era Giovanni Falcone… Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini…

Carlo Picca

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