Sceneggiatore, scrittore e drammaturgo italiano.
Un grande della parola che si fa film e diventa vita.
Perché è bella, la vita. E chi meglio di lui ce lo ha raccontato.
Ho appreso da internet la notizia della morte di Vincenzo Cerami, mentre ero intenta a rintracciare alcuni versi poetici.
La mente mi ha subito riportata al film di Roberto Benigni. Ma poi ho fatto un passo più indietro, ed ho ripensato a Ragazzo di Vetro e a come Cerami abbia magistralmente messo nelle mani del lettore una gioventù che – furente e insoddisfatta – urla tanto pur di riuscire a farsi ascoltare.
Con Cerami si è spento un maestro. Che è stato allievo di Pier Paolo Pasolini.
Pensandoci ancora, rileggerò La tigre e la neve: un libro carico di rimandi e allusioni poetiche.
Straordinario Cerami, anche ora che è “amorosa assenza”.
17 luglio 2013
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