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Parma, l’itinerario letterario alla scoperta della città ducale

In occasione di “I Like Parma”, che si terrà il 2 e 3 marzo 2024, un itinerario letterario dedicato alla grande tradizione delle firme parmigiane.

Una Parma da scoprire leggendo: sabato 2 e domenica 3 marzo 2024, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma organizza “I like Parma. Un patrimonio da vivere”. L’evento, giunto alla sua undicesima edizione, sarà dedicato al territorio e alle opere letterarie di autori parmigiani (e non solo) che lo raccontano.

I like Parma

Sono sette i luoghi cardine aperti in via eccezionale per questa edizione: la Chiesa e Convento della Santissima Annunziata; la Sala del Bacio di Palazzo Ducale coi suoi bellissimi affreschi; la Fondazione Bertolucci; il Convitto Maria Luigia; il Torrione Visconteo; la Corale Verdi, infine sarà aperto per la prima volta l’Archivio Storico Comunale, che metterà in mostra importanti documenti: dalla cartografia storica ai cimeli risorgimentali, dalle poesie dialettali alle fotografie della Parma di un tempo.

Le visite ai luoghi, saranno anche arricchite da letture di brani letterari dedicati alla città e ai personaggi che ne hanno fatto la storia, da Renzo Pezzani, a Matteo Maria Boiardo, da Attilio Bertolucci, alla corrispondenza tra Cesare Zavattini e Giovannino Guareschi, da Bruno Barilli fino a Fra’ Salimbene.

Il patrimonio storico della città

Grazie al ricco programma di aperture straordinarie e gratuite di palazzi, chiese e monumenti e percorsi guidati, insieme a mostre e musei visitabili con ingresso speciale per l’occasione, il pubblico potrà immergersi nel patrimonio storico di Parma. Un weekend quindi tra storia, arte e letteratura alla scoperta di luoghi e personaggi raccontati attraverso significative e curiose pagine d’autore. Un’occasione, con “I like Parma”, per scoprire la città dal Medioevo ad oggi: tra scrittori e poeti, sfogliando una storia che si legge come un romanzo.

Fra Salimbene de Adam

Non poteva non ricordare, nella sua “Cronica”, Parma: Fra Salimbene de Adam, è famoso per essere stato uno dei più importanti cronisti medievali nelle case dove oggi si trova il Palazzo Dalla Rosa Prati, a fianco del Battistero dove venne battezzato nel 1221.

Piazza Duomo è un luogo unico, ricco di arte e di storia: nella Cattedrale di Parma, la celebre Deposizione di Benedetto Antelami, le testimonianze dell’arte romanica e la cupola affrescata del Correggio. Entrare in questo luogo significa aprirsi all’arte e avvicinarsi a uno dei più preziosi tesori della città. Porta sempre la firma di Antelami (costruito tra il 1196 e il 1216), il Battistero di Parma, avvolto dal marmo rosa di Verona.

Foto Turismo - Comune di Parma - Battistero
Foto Turismo – Comune di Parma – Battistero

Petrarca

Ed è una sorpresa scoprire che poco distante visse il Petrarca. Imboccando Borgo del Correggio, si trova proprio la via a lui dedicata. Parma fu per il poeta luogo privilegiato di ritiro, qui vive per 10 anni dal 1341; qui viene a sapere della morte dell’amata Laura, qui scrive tra le più belle poesie del Canzoniere.

Abitava in corrispondenza del civico 9 e sopra il balcone del primo piano è visibile ancora oggi una lapide con un piccolo busto. Volgendo lo sguardo, si ammira il campanile della Chiesa di San Giovanni Evangelista che con i suoi 75 metri di altezza è il più alto della città. Il complesso monastico è formato anche dal Chiostro e dalla Biblioteca.

Le origini risalgono al X secolo, anche se è la facciata barocca a definirne l’aspetto: l’interno della chiesa è un viaggio che emoziona, nella navata centrale spicca il fregio continuo dipinto da Correggio che realizzò anche la lunetta con San Giovanni e l’Aquila, il ciclo di affreschi della cupola. Sorprendente è infine la visione di San Giovanni Evangelista con uno straordinario gioco prospettico.

Renzo Pezzani

Proseguendo alla scoperta di Parma, di poeta in poeta, con un salto cronologico di 5 secoli ci si ritrova in Oltretorrente, attraversando il torrente Parma dal Ponte di Mezzo alla scoperta di Renzo Pezzani, che ha scritto volumi di letture per bambini e per le scuole elementari, poesie in lingua e in dialetto parmigiano, testi per opere musicali.

Nacque in via Bixio nel 1898, quartiere dove ancora oggi si affacciano case dalle facciate dai mille colori, abbracciate dalla grande mole della Chiesa francescana dell’Annunziata che per i parmigiani è il Duomo d’Oltretorrente, per le sua forma originalissima e per la ricchezza degli interni barocchi.

Ci si trova nel cuore della Parma Vecchia, “di là da l’acqua” (si dice in dialetto parmigiano), da scoprire, ricca di arte, cultura e storia, dalla chiesa medievale di Santa Croce che ricorda il passaggio dei pellegrini lungo la via Francigena, a Via D’Azeglio con le case torri medievali e l’elegante porticato quattrocentesco dell’Ospedale Vecchio e l’oratorio dedicato a Sant’Ilario, patrono della città.

Pezzani è stato cantore di questi luoghi e le sue opere ricordate con più affetto dai parmigiani, ma non solo, sono i 3 volumi di poesie in dialetto, “Bornisi”, “Tarabacli” e “Oc luster” , nelle quali il poeta espresse tutto l’amore per la sua città.

Duomo - Foto Edoardo Fornaciari
Duomo – Foto Edoardo Fornaciari

Parma e gli autori del Novecento

Ma Parma è anche protagonista della vita letteraria e culturale del Novecento italiano.

Luigi Malerba, giornalista, scrittore e sceneggiatore spesso sedeva nei caffè di Piazza Garibaldi, con la splendida vista del Palazzo del Governatore e della cupola della Basilica della Steccata, crocevia della “dolce vita“ parmigiana con i tavolini all’aperto, l’aperitivo, i negozi alla moda e le botteghe con le eccellenze gastronomiche locali.

“Nel cuore di Parma c’è un palcoscenico”, così amava ripetere Alberto Bevilacqua a proposito della sua città natale, fonte inesauribile di ispirazione per la sua produzione letteraria e cinematografica. Autore di romanzi, poeta, regista, molti dei suoi libri sono ambientati a Parma.

Foto Turismo - Comune di Parma - Basilica Santa Maria della Steccata
Foto Turismo – Comune di Parma – Basilica Santa Maria della Steccata

Luca Goldoni

Un inviato molto speciale è stato Luca Goldoni, giornalista e scrittore, una carriera da grande viaggiatore e acuto osservatore di costume. E tra i molti personaggi di cui si appassionò, un posto speciale lo riservò alla sua concittadina Maria Luigia d’Austria, duchessa e moglie di Napoleone: “La Duchessa di Parma è una soave ossessione, la si ritrova dappertutto, nel nome delle strade, dei collegi, dei piatti in menù, degli intonaci, dei musei, dei gelati” scriveva in “Maria Luigia donna in carriera”.

La Duchessa entra, ricambiata, nel cuore dei parmigiani e il segno che vi lascia è visibile ancora oggi, nell’eleganza dei luoghi toccati da lei, nei profumi che ha amato, come la Violetta di Parma. Lungo Strada Garibaldi, c’è il Palazzo della Riserva, in tinta “Giallo Parma”, colore voluto proprio dalla Duchessa per intonacare molti palazzi della città.

All’interno, il Museo Glauco Lombardi, che espone i cimeli di Maria Luigia, testimonianze del fastoso periodo imperiale, oggetti di uso personale, preziosi tessili, gioielli, nécessaires e testimonianze varie della lunga fase ducale, tra cui il suggestivo abito di gala con lungo manto azzurro. Uscendo dal museo, quasi di fronte, il Teatro Regio, fatto costruire da Maria Luigia e inaugurato il 16 maggio 1829 con la Zaira di Bellini, che fece meno successo (si racconta) della Duchessa presente nel palco reale in tutta la sua eleganza.

Negli anni felici trascorsi a Parma, Maria Luigia godette anche della tranquillità dei luoghi fuori città, come la Reggia di Colorno, a circa 15 km da Parma, a cui aggiunse un ampio giardino alla francese, il Casino dei Boschi e la Villa del Ferlaro, nel verde del Parco di Carrega sulle prime colline.

Attilio Bertolucci

Uno dei maggiori poeti italiani del ‘900 e figura centrale nella tradizione letteraria della città, è stato Attilio Bertolucci (padre dei registi Giuseppe e Bernardo), e spesso Parma ed il parmense sono fonte di ispirazione, come la casa, dove amava rifugiarsi con la famiglia, inserita nel contesto di Casarola, antico borgo arroccato a mille metri sul crinale dell’Appennino Parmense: “Arrivavamo alla nostra casa verso sera e davanti agli occhi mi si apriva la visione di un paese favoloso, staccato non solo dalla pianura ma dal mondo” amava raccontare il poeta.

Frazione del comune di Monchio delle Corti, Casarola è circondata da luoghi e panorami unici, tutti da scoprire, all’interno di due Aree protette: il Parco regionale dei Cento Laghi e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano Riserva MaB Unesco.

Bertolucci fu grande amico di Cesare Zavattini (una delle figure più significative del secolo, cui si devono libri come “I poveri sono matti”, “Io sono il diavolo” e film indimenticabili come “Sciuscià” e “Ladri di biciclette”) e che, nonostante i natali in quel di Luzzara vicino a Reggio Emilia, fu molto legato alla città ducale dove strinse anche un profondo rapporto di amicizia con Giovannino Guareschi.

Giovannino Guareschi

Guareschi porta alla scoperta della Bassa parmense, patria dello scrittore e giornalista, papà di Don Camillo e Peppone e proprio qui ha ambientato il “Mondo piccolo” di quei racconti inseriti in quella “fettaccia di terra che sta tra il Po e l’Appennino”. A Roncole Verdi dove visse (e dove è sepolto) è costudita una mostra antologica realizzata dai figli di Guareschi, Alberto e Carlotta con il Club dei 23, per conoscere il Giovannino più intimo e familiare, mentre poco distante sorge il Centro del Boscaccio, un piccolo e affascinante museo, in esso sono conservati ricordi, testimonianze, scritti e oggetti dedicati a Guareschi e al suo Mondo piccolo, ospitato nell’antica torre campanaria di Diolo di Soragna, a metà strada tra i luoghi verdiani, Busseto e i Castelli della Bassa.

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