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Oriana Fallaci e l’amore per Alekos Panagulis

Quello tra Oriana Fallaci e Alekos Panagulis è uno degli amori più puri della storia della letteratura: leggiamo di seguito la loro storia d'amore

L’amore tra Oriana Fallaci e il poeta greco Alekos Panagulis è uno di quegli amori eterni e ineguagliabile: per la scrittrice toscana Panagulis non rappresentava solo un amore, ma era L’Amore della sua vita. Di seguito la storia d’amore tra i due.

La lettera d'amore di Oriana Fallaci ad Alekos Panagulis

La lettera d’amore di Oriana Fallaci ad Alekos Panagulis

“Aspettami, io ti ho aspettato tanto…” Ecco la lettera d’amore che Oriana Fallaci scrisse al suo amante, Alekos Panagulis

Panagulis

Non stupisce che fra tutti i suoi amori la Fallaci sia stata particolarmente più legata al poeta greco. Alekos Panagulis era estremamente intelligente, brillante e coraggioso. I due hanno condiviso non solo un’intimità fatta di fughe in Toscana e convivenza ma anche di lotta attiva contro il regime dittatoriale dei Colonnelli. Lei ha ribadito la sua importanza più e più volte, come dimostra anche un brano del suo nuovo libro: “Alekos e mia madre erano le due creature della mia via” e nel giro di poco tempo li perse entrambi. Il rivoluzionario greco viene seppellito il 1 maggio 1976, la madre circa otto mesi dopo.

Come riporta il Corriere.it c’era un legame fortissimo fra i tre: “(La madre ndr) Peggiorò improvvisamente il giorno in cui Alekos morì. Ne rimase straziata perché lo amava moltissimo: tanto quanto lui amava lei. Infatti la chiamava Mamma, e Mamma Tosca: sapendo quanto ciò le facesse piacere. Quel giorno la mamma si mise a letto e, praticamente, non si rialzò più fino al giorno in cui morì. Poco prima di morire, il giorno prima, mi disse: «Vado da Alekos».”

Oriana Fallaci, il coraggio e la sfida di essere donna

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La più grande giornalista italiana di sempre e una delle scrittrici italiane più apprezzate del XX secolo. E’ questa Oriana Fallaci, scrittrice, giornalista e attivista italiana

Un uomo

Panagulis incarnava perfettamente l’ideale greco e fallaciano di eroe. La passione, sgorgata fin dal loro primo incontro, non mancò mai, neppure dopo i frequenti bisticci, perché, come lei stessa abilmente sintetizzava, il loro era un rapporto fuori dagli schemi: “In un deserto dove ogni pianta è un miraggio, ogni filo di vento un’illusione, il deserto delle utopie, noi c’eravamo incontrati scordando di chiederci chi fossimo e dove volessimo andare; cani senza medaglia, ci eravamo presi per mano, e inciampando nelle dune di sabbia, cadendo, rialzandoci, inciampando di nuovo, ci eravamo fatti compagnia, legati dall’equivoco guinzaglio dell’amore”.

L'altra Fallaci, tutti gli amori di Oriana

L’altra Fallaci, tutti gli amori di Oriana

La scrittrice toscana era una donna come le altre, con i suoi desideri e le sue debolezze, soprattutto quando si trattava di uomini

A lui perdonò scatti d’ira e qualche scappatella finché Panagulis non morì in un sospetto incidente stradale dopo anni di carcere e lotta attiva fra Atene e Firenze. Una coppia di assi, imprescindibili l’uno dall’altra e proprio come lui le dirà “Sei stata una buona compagna. L’unica compagna possibile”.  La scrittrice, tra deposizioni e l’allontanamento definitivo dalla famiglia di lui – che mai aveva apprezzato quella storia così poco convenzionale – , ne celebrò la figura a modo suo, portando avanti con Un uomo l’iniziale autobiografia che Panagulis aveva iniziato in carcere.

 

 

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