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Oliviero Toscani, un’autobiografia fuori dal comune

Oggi Oliviero Toscani compie 81 anni. Andiamo a scoprire i tratti più interessanti della storia e della carriera del celebre fotografo attraverso la sua autobiografia, "Ne ho fatte di tutti i colori. Vita e fortuna di un situazionista".

Oliviero Toscani è uno dei fotografi più famosi al mondo. In occasione del suo ottantunesimo compleanno, vogliamo raccontarvi questo iconico artista italiano facendovi scoprire la sua autobiografia, pubblicata da La Nave di Teseo proprio l’anno scorso e intitolata “Ne ho fatte di tutti i colori. Vita e fortuna di un situazionista“.

“Ne ho fatte di tutti i colori. Vita e fortuna di un situazionista”

“Io non ho nessuna idea ma non ho paura di guardare. Tutto il mio lavoro è stato questo, tutta la mia vita. Finché, guardando il cielo, non noterò due nuvole identiche, io continuerò a osservare, fiducioso che qualcosa mi cadrà in testa e mi colpirà.” Fotografo, portatore di un pensiero sovversivo e irriverente, Oliviero Toscani ha rivoluzionato il mondo della moda e della comunicazione in oltre mezzo secolo di carriera.

In questo libro si racconta per la prima volta in un’autobiografia deflagrante come le sue idee. Dagli studi d’arte a Zurigo all’avventura da esordiente sfrontato negli Stati Uniti, rincorrendo un servizio per “Harper’s Bazaar”, andando alle feste con Andy Warhol, fotografando Muhammad Ali e imponendo un nuovo modo di raccontare la bellezza. E poi le prime campagne pubblicitarie, in cui rompe ogni regola portando una ventata di aria fresca e sconvolgendo i benpensanti, fino alla comunicazione sociale innovativa con Fabrica e la rivista “Colors”, le provocazioni della politica e lo sguardo ostinatamente rivolto ai giovani e al futuro. Dalla più grande pop star dell’iconografia italiana, un racconto divertente, esplosivo, pieno di sorprese.

Oliviero Toscani, una vita per la fotografia

Oliviero Toscani nasce a Milano, il 28 febbraio 1942. Fotografo e fotoreporter, Toscani è figlio d’arte, perché il padre Fedele fu il primo fotoreporter del Corriere della Sera. Il destino di Oliviero sembra già scritto, sin da quando gli viene fatto il primo regalo di compleanno, una macchina fotografica ‘Rondine’ della Ferrania.

Ed infatti, la passione per la fotografia e l’arte contraddistinguono tutta la sua vita, a cominciare dall’infanzia fino agli studi: si diploma all’età di vent’anni presso la Kunstgewerbeschule di Zurigo, con un punteggio altissimo. Il suo talento emerge con prepotenza e infatti viene subito notato da riviste di moda e di costume come Vogue, Elle e Harper’s, che se lo contendono nelle loro scuderie.

Gli inizi professionali sono caratterizzati da alcuni reportage che mettono sapientemente in luce alcune caratteristiche tipiche della sua generazione attraverso il ritratto di personaggi, comportamenti e mode del momento. Sono gli anni dei capelli lunghi e dell’esplosione del rock, nonché del fermento che contrassegna la società civile, la stessa che partorirà al suo interno personalità come Don Milani o come, per restare nel campo dello spettacolo, Lou Reed. Toscani è comunque sempre lì, pronto con la sua macchina fotografica a rendere testimonianza degli avvenimenti, delle tendenze e dei gusti.

Ma è con Benetton e con le iconiche campagne pubblicitarie messe a punto per il marchio di abbigliamento che Oliviero Toscani diventa celebre in ogni dove. Le sue idee, originali e per certi versi provocatorie – tanto da essere diventate oggetto di critiche e di  shockvertising – cambiano il modo di percepire la fotografia e il suo effetto sul pubblico.

Grazie all’esperienza con Benetton, Oliviero Toscani fonda una rivista ed una scuola d’arte e comunicazione, “Fabrica”, che realizza campagne importanti per conto delle Nazioni Unite, di Procter & Gamble e de La Repubblica. Nel 1992 realizza un servizio fotografico in Somalia, nel campo profughi di Baidoa, pubblicato poi su riviste italiane, tedesche e americane.

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