”Nel fiore degli anni”: Agnon e la libroterapia per l’invecchiamento

14 Febbraio 2020

Per chi si occupa di Libroterapia come me, i testi di Agnon hanno un valore non soltanto come mirabili opere letterarie, ma anche come ottimi spunti per un trattamento geragogico-terapeutico volto alla consapevolezza della persona anziana e, più in generale, a quello che negli ultimi anni viene definito “invecchiamento di

“Mirabili, le vie del sogno,
chi conosce i suoi sentieri ?”
S.Y. AGNON, Nel fiore degli anni (1922)

Nato nel 1888 con il nome di Shmuel Yosef Czaczkes, S.Y.Agnon, famoso scrittore israeliano, ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura nel 1966, 4 anni prima della morte.

Per chi si occupa di Libroterapia come me, i testi di Agnon hanno un valore non soltanto come mirabili opere letterarie, ma anche come ottimi  spunti per un trattamento geragogico-terapeutico volto alla consapevolezza della persona anziana e, più in generale, a quello che negli ultimi anni viene definito “invecchiamento di successo”. L’idea non è mia, è stata L.Binah, la direttrice del Day Care Center for the Elderly di Kiryat-Tivon, in Israele, ad utilizzare per prima i romanzi di questo autore per alleviare il disagio psicologico collegato all’invecchiamento, creando la ‘‘Agno-therapy for the Golden Age”. Ma di cosa si tratta esattamente? Vediamolo insieme prendendo spunto dall’articolo pubblicato dalla Binah su The Journal of Poetry Therapy.
L.Binah, insieme a K. Or-Chen, ricercatrice presso la School of Social Work dell’Università di Haifa, ha sviluppato un piano di lavoro volto a stimolare gli anziani a vedere se stessi e i loro cambiamenti legati all’età in una luce positiva,  mostrando loro che ci sono modi positivi di far fronte alle difficoltà, che la vecchiaia non è qualcosa di cui aver vergogna.

Tramite l’identificazione con i personaggi dei romanzi di Agnon, il gruppo di persone coinvolte si sono interrogate sul senso della loro vita, hanno condiviso i loro vissuti, si sono confrontate e hanno rafforzato le loro strategie di coping, traendone evidente sollievo.

I racconti di S.Y. Agnon sono stati scelti appositamente per mettere in luce personaggi che aiutano ad auto-trascendersi e che riescono a trasformare la propria sofferenza in una esperienza costruttiva, seguendo la strada della resilienza e dell’auto-efficacia.

Voglio consigliare un romanzo di Agnon a coloro che stanno invecchiando e anche a coloro che invecchieranno tra qualche anno. Si tratta di “Nel fiore degli anni”, di cui vi riporto l’incipit:


“Nel fiore degli anni morì mia madre. Aveva circa trentun anni quando morì. Furono pochi e amari, i giorni e gli anni della sua vita. Passava il giorno a casa, non usciva mai. Le amiche e le vicine non venivano a trovarla, e mio padre non invitava nessuno. La nostra casa si ergeva silenziosa nella sua tetraggine, le porte non si aprivano mai agli estranei. Mia madre giaceva a letto, parca di parole. E quando parlava era come se due limpide ali si spiegassero per condurmi nel Palazzo della Benedizione. Come amavo la sua voce. Spesso aprivo la porta solo perché lei domandasse chi è. Ero una bambina”.

Si tratta di un romanzo che fa riflettere sull’invecchiamento che per qualcuno non arriva, sul desiderio di una bambina di abbandonarsi al desiderio che regnava in casa nell’inverno in cui morì la madre e anche sulla sua necessità vitale di uscire da quel silenzio. Un romanzo che ci parla del lutto, mette in gioco l’archetipo della Grande Madre benevola e al tempo stesso matrigna, frugando nell’anima della figlia, Tizra, che nel fiore dei suoi anni mette in piedi la ribellione più tradizionale: un amore fin troppo proibito.

Per i lettori ignari di ebraico, un solo piccolissimo spunto: Agnon ha giocato con la sua lingua, dando alla protagonista il nome di “Tizra”, traducibile con “colei che piace”, e al protagonista maschile “Mazal”, traducibile con “fortuna, sorte”…

3 ottobre 2013

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