Massimo Recalcati ha presentato il suo nuovo libro, edito da Einaudi, “La legge del desiderio, Radici bibliche della psicanalisi“, durante la 25ima edizione di Pordenonelegge. Il noto psicanalista ha incentrato i suoi studi sull’analisi comportamentale di psicotici e, più in generale, sugli individui che presentano disturbi di carattere psicologico o alimentare, ispirandosi in particolare a Freud e Lacan nella ricerca dell’origine della malattia.
“La legge del desiderio” è la sua seconda opera, dopo “La legge della parola”, riguardante la ricerca dei fondamentali psicanalitici nella Bibbia: se il primo libro si rifaceva all’Antico Testamento, questo trae spunto dalle parabole del Nuovo Testamento.
La volontà individuale come motore
Le parabole, come è noto, sono la narrazione di un fatto immaginario ma appartenente alla vita reale, con il quale si vuole adombrare una verità o illustrare un insegnamento morale o religioso; nell’ebraismo rabbinico la parabola era molto comune nella predicazione e nell’insegnamento e fu questa appunto la forma originale dell’insegnamento di Gesù.
Secondo Recalcati, il punto zero della psicanalisi si trova nella Parabola del paralitico, dove Gesù, di fronte ad un uomo immobile da 38 anni, prima di compiere il miracolo gli chiede se vuole davvero guarire: infatti, come ribadito dallo stesso autore in altre occasioni, la psicanalisi è durissima su questo aspetto: la condizione prima di guarigione di una persona malata risiede nella sua stessa volontà, ovvero può guarire solo se lo desidera davvero.
L’argomentazione si sviluppa successivamente in una reinterpretazione dell’intero pensiero cristiano, abolendo l’opposizione tra virtù e peccato con l’introduzione del dualismo fede-peccato. La differenza risiede nella visione del peccato non in quanto disobbedienza, ma come repressione della creatività e della produttività: “Nella Parabola dei talenti – esemplifica Recalcati – due uomini su tre incrementano il numero di talenti a loro disposizione, mentre il terzo conserva l’unico talento in suo possesso seppellendolo per la paura di perderlo. I primi due vengono elogiati, mentre il terzo è invece condannato per aver messo la paura prima del desiderio, principio oggi di molti disagi psichici, soprattutto nei giovani.”
Utopia e impotenza: i disagi della realtà contemporanea
Un esempio simile (che si può ricondurre alla corrente microanalitica jungiana) viene citato da Recalcati per sottolineare l’importanza dell’azione immediata: nella parabola del fico sterile, Gesù condanna l’albero a non produrre più frutti per l’eternità in quanto nel momento in cui era necessario un fico, l’albero non ne aveva prodotto nemmeno uno. Dal punto di vista psicologico, questa è una forte critica alla procrastinazione che è, secondo Jung, il fattore inibitorio del desiderio più potente dopo la paura.
Ma la fascinazione della psicanalisi è nella sua applicazione al malessere contemporaneo: Recalcati afferma che esistono due grandi disagi all’origine dei fenomeni psicotici odierni: l’utopia e l’impotenza. Se l’utopia si confronta con l’azione immediata, più complesso è il tema del senso d’impotenza.
L’autore ne tratta la problematicità nell’ultima parte della conferenza, riprendendo dal suo stesso saggio uno snodo argomentativo: l’acqua che Gesù trasformò in un pregiato vino era putrida e questo è il percorso da intraprendere. “Noi siamo acqua putrida – dice Recalcati – che, in potenza, può divenire vino pregiato, per questo la nostra condizione di miseria deve spingerci ad agire, seguendo i nostri desideri più puri, non inquinati dall’aspettativa o dal timore di fallire: nell’interpretazione proposta da Massimo Recalcati, in questo consiste il vero messaggio di Dio.
Massimo Recalcati
Massimo Recalcati è lo psicanalista tra i più noti in Italia che si è dedicato di argomenti come le dipendenze patologiche, il panico, la depressione e le psicosi latenti.
L’autore di “Elogio dell’inconscio” ha insegnato a contratto in diversi istituti universitari italiani, ha collaborato con la Rai ad alcuni prodotti televisivi incentrati sui rapporti (Lessico famigliare, Lessico amoroso e Lessico civile) e ha all’attivo innumerevoli scritti, pubblicati da diverse case editrici fra il 1991 e il 2024.
Alessandra Pavan