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“Elogio dell’inconscio”, il libro di Recalcati che scandaglia il luogo del desiderio

Con "Elogio dell'inconscio" Massimo Recalcati scandaglia gli abissi del nostro io più profondo alla ricerca del motore delle nostre azioni.

Cos’è l’inconscio? Cosa ci spinge a essere diversi da tutti gli altri? Quale parte di noi è all’origine dei nostri desideri più reconditi? Con “Elogio dell’inconscio“, lo psicanalista Massimo Recalcati risponde al quesito, rendendo fruibile a lettrici e lettori concetti che avvicinano alla psicologia e alla psicoanalisi.

Silvia Grassi, scrittrice ed editorialista, ha intervistato l’autore ai microfoni di Libreriamo per scoprire di più su “Elogio dell’inconscio”.

“Elogio dell’inconscio” di Massimo Recalcati

La sinossi di “Elogio dell’inconscio”

In un’epoca sempre più votata alla robotizzazione della vita, elogiare l’inconscio è un atto di resistenza. Invenzione di Freud – secondo la radicale lettura di Massimo Recalcati –, l’inconscio è infatti il luogo in cui il desiderio del soggetto si manifesta nella sua irriducibile singolarità, ritagliando costantemente uno spazio creativo, eccentrico, anomalo che nessuna pianificazione educativa può addomesticare.

L’inconscio non smette di destabilizzare il conformismo sociale, l’uniforme imposta da quel che Jacques Lacan chiamava il «discorso del capitalista».

È l’unico vero antidoto alla concezione dell’uomo come macchina e al culto narcisistico dell’io-padrone. Riconoscere l’esistenza del soggetto dell’inconscio significa anche mettere in scacco l’ideale prestazionale di un’identità forte, deporre ogni forma di fanatismo o dogmatismo totalitario e «sviluppare, come si direbbe in politica, una democrazia interna più vitale e più interessante, dove i confini siano in grado di garantire transiti e incontri sorprendenti».

Con questo elogio, oggi ripubblicato in versione aggiornata e con una nuova Introduzione, Recalcati ci ricorda che non esiste un modello uguale per tutti cui dovremmo conformare le nostre vite. «Non cedere sul proprio desiderio», come insegnava Lacan, è piuttosto un dovere etico che impegna ciascuno di noi, singolarmente, in una responsabilità radicale. A volte, persino quella di fare amicizia con il nostro peggio.

Il desiderio, motore della vita

Con “Elogio dell’inconscio”, Massimo Recalcati ci porta alla scoperta di un parte di noi che spesso crediamo ancorata all’irrazionale.

Invece, l’inconscio è tutt’altro che impulsivo, inafferrabile o illogico. Se in passato i romantici avevano spiegato l’essere umano suddividendone la parte conscia da quella subcosciente, gli psicanalisti, da Freud in poi, hanno individuato nell’inconscio uno spaio razionale, logico, con un linguaggio sistematico e intellegibile.

Nel suo libro, Recalcati ci svela che l’inconscio è il luogo da cui nasce il desiderio. Arrivano da qui le sollecitazioni che ci rendono ciò che siamo. L’io che pensiamo di essere non è che illusione. Sono i desideri a dire molto di più su di noi.

L’inconscio parla al nostro io in modi che spesso non riusciamo a decifrare. Prova ad accompagnarci, a guidarci, ad aprirci gli occhi, a spiegarci cosa ci serve per essere realizzati.

E ai microfoni di Silvia Grassi, l’autore di “Elogio dell’inconscio” ha raccontato di quanto sia difficile, nell’epoca dell’iocentrismo e del consumismo sfrenato, capire cosa significhi davvero “desiderio”. Non è un oggetto del desiderio. Riguarda più il “trovare il nuovo nello stesso, nella ripetizione”.

Spesso, ci troviamo a contrapporre il dovere al desiderio. L’autore di “Elogio dell’inconscio”, invece, ci ha spiegato che “la psicoanalisi insegna che il vero dovere è il nostro desiderio. noi dovremmo fare il possibile, anzi l’impossibile per realizzare il nostro desiderio come il nostro più alto dovere. Cioè, la realizzazione del desiderio dovrebbe essere il nostro dovere”.

 

 
 
 
 
 
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Chi è Massimo Recalcati

Massimo Recalcati è lo psicanalista tra i più noti in Italia che si è dedicato di argomenti come le dipendenze patologiche, il panico, la depressione e le psicosi latenti.

Così, dopo aver ottenuto il diploma da agrotecnico, si iscrive alla facoltà di filosofia dell’Università degli Studi di Milano, dove consegue una brillante laurea nel 1985.

Proprio in questo periodo scopre gli studi di Lacan e capisce che la sua strada deve andare in quella direzione: la psicoanalisi.

Nel 1989 si specializza perciò in psicologia sociale presso la Scuola di psicologia di Milano diretta da Marcello Cesa-Bianchi, e si forma fra Milano e Parigi.

L’autore di “Elogio dell’inconscio” ha insegnato a contratto in diversi istituti universitari italiani, ha collaborato con la Rai ad alcuni prodotti televisivi incentrati sui rapporti (Lessico famigliare, Lessico amoroso Lessico civile) e ha all’attivo innumerevoli scritti, pubblicati da diverse case editrici fra il 1991 e il 2024.

 
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