In occasione dell’anniversario di nascita della grande scrittrice e Premio Nobel, Grazia Deledda, oggi vi vogliamo riproporre i suoi aforismi più celebri
MILANO – Nel 1871, a Nuoro, nasceva Maria Grazia Deledda, una scrittrice che ha indubbiamente lasciato il segno nel mondo della letteratura. Per le sue grandi capacità, nel 1926, vinse il Premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione: “Per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano.” Oggi, per ricordare questo importante personaggio letterario, abbiamo selezionato i suoi aforismi più celebri. Buona lettura e buona condivisione.
“Ci sono molte donne che vivono nel ricordo di un amore fantastico, e l’amore vero è per esse un mistero grande e inafferrabile come quello della divinità.”
“Infanzia!… È forse questa una parola magica e misteriosa, un geroglifico orientale, inteso indistintamente dall’anima, dalla mente, dal cuore, nei quali desta ricordi soavi, dolcissimi, benché sfumati tra le nebbie del passato, e sorrisi vagolanti e dolci come quei ricordi, e sussulti di rimpianto e dimenticanze del presente?”
(Memorie Infantili)
“Tutti siamo impastati di bene e di male, ma questo ultimo bisogna vincerlo.”
“I santi, Nostra Signora e Gesù stesso in persona pigliano spesso viva partecipazione in molte leggende sarde. Non c’è Madonna che non abbia la sua storia, e quasi tutte le chiese, specialmente le chiesette di campagna, le piccole chiese brune perdute nelle pianure desolate o nei monti solitari, e che hanno l’impronta delle costruzioni pisane o andaluse, sono circondate da una tradizione semplice o leggendaria.”
(La Leggenda di Gonare)
“Se vostro figlio vuole fare lo scrittore o il poeta sconsigliatelo fermamente. Se continua minacciatelo di diseredarlo. Oltre queste prove, se resiste, cominciate a ringraziare Dio di avervi dato un figlio ispirato, diverso dagli altri.”
“Ho vissuto coi venti, coi boschi, con le montagne. Ho mille volte appoggiato la testa ai tronchi degli alberi, alle pietre, alle rocce per ascoltare la voce delle foglie; ciò che dicevano gli uccelli, ciò che raccontava l’acqua corrente;…ho ascoltato i canti e le musiche tradizionali e le fiabe e i discorsi del popolo, e così si è formata la mia arte, come una canzone od un motivo che sgorga spontaneo dalle labbra di un poeta primitivo.”
“Se vostro figlio vuole fare lo scrittore o il poeta sconsigliatelo fermamente. Se continua minacciatelo di diseredarlo. Oltre queste prove, se resiste, cominciate a ringraziare Dio di avervi dato un figlio ispirato, diverso dagli altri.”
“L’amore è quello che lega l’uomo alla donna, e il denaro quello che lega la donna all’uomo.”
“Mutiamo tutti, da un giorno all’altro, per lente e inconsapevoli evoluzioni, vinti da quella legge ineluttabile del tempo che oggi finisce di cancellare ciò che ieri aveva scritto nelle misteriose tavole del cuore umano.”
“Possibile che non si possa vivere senza far male agli innocenti?”
27 settembre 2014
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