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Luigi Bisignani, ”Nel mio libro racconto retroscena ed intrighi di potere per capire meglio la realtà italiana”

Raccontare, con continui colpi di scena, quello che c'è dietro il potere: affari, conflitti di interesse, denaro, sesso, in uno scenario che va da Miami a Barcellona dal Vaticano a Milano. E' questo ''Il Direttore'', il nuovo libro...

L’ex capo ufficio stampa per diversi ministeri della Prima Repubblica arriva in libreria con “Il Direttore”, un’opera che in breve tempo sta già dividendo l’opinione pubblica
 

MILANO – Raccontare, con continui colpi di scena, quello che c’è dietro il potere: affari, conflitti di interesse, denaro, sesso, in uno scenario che va da Miami a Barcellona dal Vaticano a Milano. E’ questo “Il Direttore”, il nuovo libro divenuto in poco tempo caso editoriale scritto da Luigi Bisignani, ex capo ufficio stampa per diversi ministeri della Prima Repubblica e attualmente partner di una società di consulenza. Un thriller inaspettato e trascinante, che entra nelle stanze del potere inseguendo una trama vertiginosa in cui si riconoscono trent’anni di ombre, segreti, scandali, complotti italiani. Coinvolto in alcune tra le più clamorose inchieste giudiziarie degli ultimi anni, “Il Direttore” è la sua terza spy story, dopo “Il sigillo della porpora” e “Nostra signora del Kgb”, mentre nel bestseller “L’uomo che sussurra ai potenti” Bisignani ha raccontato i retroscena del potere in Italia negli ultimi trent’anni. Ecco come l’autore parla della sua ultima opera, capace di sollevare in breve tempo diverse polemiche, tanto da portarlo all’esclusione dal prossimo Salone del Libro di Torino.

Perché  ha deciso di tornare ad argomenti – gli intrighi di potere nell’Italia degli ultimi 30 anni – vicini a quelli affrontati ne “L’uomo che sussurrava ai potenti”, ma trattandoli questa volta in chiave narrativa?
Nel libro “L’uomo che sussurra ai potenti” rispondo alle domande di Paolo Madron su svariati argomenti, racconto aneddoti di cui sono stato testimone, ‘sussurro’ panorami politici che poi mi pare si siano verificati, come il tradimento di Alfano e company ,ricordo episodi emblematici della ‘Prima Repubblica’. ‘Il direttore’ è un lavoro diverso, tra l’altro l’idea di un nuovo romanzo ambientato nella redazione di un grande giornale era in gestazione già da qualche tempo, molto prima del libro-intervista con Madron ed infatti lì ne faccio cenno.
“Il direttore” è la mia terza spy-story, le prime due – “Il sigillo della porpora” e “Nostra signora del KGB” furono ben accolte dal pubblico, in un certo senso quest’ultimo lavoro si può dire un ammodernamento della mia scrittura, più asciutta, veloce, quasi da fiction televisiva. L’Italia è un paese particolare, in cui spesso si abbraccia una visione  senza curarsi di altre prospettive o altri punti di vista.
Sostanzialmente questo è un thriller che racconta ,con continui colpi di scena  quello che c’è’ dietro il potere : affari, conflitti di interesse, denaro, sesso in uno scenario che va da Miami a Barcellona dal Vaticano a Milano. Non posso però negare che gli spunti e gli stimoli che ho avuto sono stati tanti.
 
Il suo libro ha fatto molto discutere, soprattutto per l’esclusione dal Salone di Torino. Come commenta questa decisione?
Il Salone del Libro di Torino… sono loro che hanno chiesto la mia disponibilità il giorno dell’inaugurazione, cosa che avevo dato volentieri perché ritengo che ogni manifestazione che promuova lo scambio culturale e di idee sia positiva specialmente in una congiuntura di crisi economica e sociale come quella attuale.
La loro marcia indietro sinceramente proprio non la capisco. Ha ragione Lorenzo Fazio -direttore editoriale di Chiarelettere – a ritenerla totalmente inopportuna, anche con la logica della visibilità, se non vogliamo usare la parola riconoscimento, “L’uomo che sussurra ai potenti” lo scorso anno è stato un caso editoriale come pochi in Italia. Sono state vendute più di 100mila copie. Però il nostro paese è un paese particolare, i responsabili del Salone hanno attuato le loro scelte, direi postume, visto la loro predisposizione iniziale. Singolare poi che un romanzo , l’unico in questo momento, che parla di editoria ed esalti la missione dell’editore puro non trovi spazio al Salone…. La solidarietà’ di Vittorio Feltri, di Stefano Lorenzetto e di tanti intellettuali mi ha commosso.
 
Cosa risponde a chi dice che il libro allude a Ferruccio de Bortoli e al Corriere della Sera? Sono illazioni o c’è un fondo di verità?
 Un romanzo diventa di successo quando il lettore sente veri i protagonisti , dal direttore De Blasio, al cardinale  Aimone, dal giornalista Fosco  Massani alla esperta di informatica Rachele e poi si diverte  a capire cosa si nasconde dietro i titoli di un quotidiano.
 
In un Paese dove si legge molto poco, con “L’uomo che sussurrava ai potenti” lei ha scritto un libro che ha saputo conquistare il pubblico ed è diventato un caso editoriale. Secondo lei una proposta editoriale più coraggiosa saprebbe intercettare un maggior numero di lettori e contribuirebbe a diffondere l’interesse per i libri?
Oggi avere coraggio è diventato necessario in tutti i campi. L’offerta sul mercato è talmente ‘piatta’  che osare è l’unico modo per avere riscontri. Forse ha ragione Gnocchi su Il Giornale quando dice che con il mio romanzo ,ma anche con  I Buoni di Rastello, sempre per ChiareLettere ,si è aperto un nuovo filone letterario.
Nel campo editoriale, visti gli elementi di crisi strutturale, la situazione è tragica ed il coraggio non basta, deve entrare in ballo una ‘rigenerazione’ ed in questo Chiarelettere è in prima linea.
E’ noto, purtroppo, che gli addetti ai lavori considerano gli ultimi anni  molto difficili per il libro, con vendite in picchiata. Si tratta di cifre importanti che solo un’improcrastinabile strategia comune – tra politica,  esperti del settore e associazioni – potrà invertirne la rotta. E’ indispensabile anche trovare nuovi mezzi per intercettare quella metà di italiani che dalle statistiche risulta non leggano neanche un libro all’anno, ma tutti possiamo fare la nostra parte, magari regalando un libro, cartaceo o digitale che sia.

5 maggio 2014

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